venerdì 21 ottobre 2016

Montegranaro e le antenne. Chi vigila?



Il Movimento 5 Stelle non si arrende e continua nella sua richiesta di rispetto del volere del Consiglio Comunale, espresso con la votazione della mozione, presentata dallo stesso Movimento, del 10 aprile 2015, quindi un anno e mezzo fa e a tutt’oggi disattesa, e insiste nel chiedere di predisporre un piano per la locazione e l’installazione di antenne telefoniche sul territorio comunale. Fa davvero impressione pensare a quanta superficialità e a quanto poco rispetto per le Istituzioni abbiano i nostri amministratori, mancando così di rispetto anche per loro stessi. E anche a quanta noncuranza: ricordiamo che, in questo lasso di tempo, è sorta una mega antenna a San Liborio, fortunatamente poi tornata da dove era venuta solo grazie all’azione dell’opposizione e al buon senso della Vodafone. Ma ne potrebbe spuntare una nuova anche domani e il Comune di Montegranaro continua a non avere alcuno strumento per tutelare la salute dei cittadini.
In questo frangente alcuni Montegranaresi si sono accorti oggi di alcuni lavori di manutenzione svolti quest'oggi sui ripetitori telefonici installati tutto intorno alla torre dell’acquedotto, in via Conventati. E così a qualcuno è tornato in mente il piano antenne e a qualcun altro quel dispositivo che il Comune di Montegranaro possiede e che dovrebbe servire a misurare le emissioni di onde elettromagnetiche. E la domanda, come diceva il buon Lubrano, sorge spontanea: qualcuno lo ha più utilizzato, quell’apparecchio? Qualcuno, ogni tanto, va a fare delle misurazioni di parte, da confrontare eventualmente con quelle dell’Arpa? Perché, vista la superficialità con la quale si è affrontato il caso dell’antenna di San Liborio e il disinteresse dimostrato per l’argomento, visto appunto la mozione approvata sul piano antenne, il cittadino mediamente attento non sta tanto tranquillo.

Luca Craia

Imprenditore multato: la sconcertante risposta di Ubaldi



Ricorderete che ieri ho dato spazio al caso di un imprenditore montegranarese che, sul profilo Facebook di Endrio Ubaldi, vicesindaco di Montegranaro, sfogava il suo disappunto per essere stato multato dalla Polizia Municipale per un’insegna pubblicitaria non in regola. L’imprenditore, nella sua onestà, riconosceva di aver violato una regola, seppure in buona fede, ma indicava il comportamento tenuto dai tutori dell’ordine come poco collaborativo e, soprattutto, inverso alle dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale che, contemporaneamente, dichiarava vicinanza agli imprenditori in difficoltà. Il nostro si chiedeva se non fosse stato più opportuno e costruttivo essere invitato a mettersi in regola in un ragionevole lasso di tempo, trascorso il quale, nell’inadempienza, essere multato. Anche in questo modo si aiutano le aziende nostrane.
Il vicesindaco ci ha pensato un po’ prima di rispondere, circa cinque ore, cosa insolita per lui che è molto presente su Facebook, e poi ha scritto quanto segue:
“a me dispiace molto e ne vengo a conoscenza leggendo il tuo post. Non conosco la situazione nello specifico. Da come scrivi desumo che probabilmente vi è stata una violazione. Siamo uno dei comuni con il più basso indice fra sanzioni amministrative fatte dai vigili e numero di abitanti. Cosicché ti assicuro che mai l'amministrazione comunale ha dato disposizioni vessatorie e penalizzanti verso i nostri cittadini ed i nostri imprenditori. Per ogni chiarimento ed approfondimento possiamo andare insieme dai vigili e vedere come sono effettivamente andate le cose”.
C’è tutto il pensiero di questa Amministrazione Comunale in queste parole. La contraddizione del dire di avere un basso numero di sanzioni contro quella elevata contro l’imprenditore, per esempio, che testimonia come tali sanzioni non siano sistematiche e uniformi, o l’assicurazione del fatto che l’amministrazione non abbia mai “dato disposizione vessatorie”, come a dire che, comunque, la cosa non è impossibile e disdicevole come dovrebbe. Ma il punto più sconvolgente è l’invito ad personam di recarsi insieme dai vigili per vedere come sono andate effettivamente le cose. Insomma: se ti lamenti puoi risolvere il tuo caso, grazie alla magnanima disponibilità del politico che si fa garante per te. Ma se preferisci, magari per quieto vivere o per quella sorta di ignavia che affligge la nostra società, tenerti la multa e tacere, il principio di equità e uguaglianza che verrebbe applicato all’imprenditore che accogliesse l’invito del vicesindaco di recarsi insieme dai vigili per te non varrebbe. Che dire: complimenti.

Luca Craia

giovedì 20 ottobre 2016

Tra il dire e il fare. Lo sfogo di un imprenditore sul profilo Facebook di Endrio Ubaldi.



È sintomatico della dicotomia tra quello che l’Amministrazione Comunale montegranarese dice e quello che fa lo sfogo di un imprenditore sul profilo Facebook del Vicesindaco Endrio Ubaldi, postato al di sotto della condivisione del consueto comunicato “Luce de noatri” relativo all’incontro sulla crisi della calzatura organizzato dal patron di Romit, Enrico Ciccola. Ferma restando l’atavica propensione di Sindaca e compagnia di attaccarsi sul petto ogni medaglia si trovi in giro, rimane la rilevanza di quanto scritto dall’imprenditore (del quale, per rispetto, non farò il nome) e del suo ragionamento che copio-incollo qui sotto. Buona lettura.

Un comune serio e degli amministratori seri e costruttivi che si preoccupano del disagio che le aziende del suo territorio sta attraversando è giusto che partecipi a convegni sulle problematiche del settore ma il loro primo compito è quello di agevolare le iniziative o le strategie che ogni singola azienda mette in campo per superare questa crisi. Tanto meno aggravare la loro situazione con multe assurde senza usare il minimo buonsenso che sarebbe auspicabile in questo periodo così difficile. E' assurdo danneggiare una piccola azienda artigiana che da lavoro a 10 famiglie e che ogni giorno con grande sacrificio cerca di galleggiare per non essere risucchiata dal vortice della crisi con una multa di circa 350 euro perchè ha affisso un'insegna identificativa sul muro di proprietà sopra la porta d'ingresso della propria azienda (perchè era un problema per clienti e fornitori trovarla). LA LEGGE E LE REGOLE VANNO RISPETTATE…però il buonsenso avrebbe suggerito a quel vigile che ha svolto il suo dovere di suonare al campanello dell'azienda e avvisarla di provvedere alla dovuta documentazione necessaria in questo caso altrimenti doveva fare la multa. Invece no....si è voluto aggravare la già difficile situazione con una multa che anche se è giusta in base alle norme vigenti è ingiusta in base a delle norme di buonsenso che le amministrazioni locali dovrebbero applicare tramite i loro incaricati specialmente in questo periodo di crisi finanziaria che le nostre aziende stanno attraversando.

Luca Craia