giovedì 27 ottobre 2016

Referendum: voto domiciliare per infermi



Le persone affette da gravi infermità che non ne consentano l’allontanamento dal proprio alloggio per votare hanno il diritto di esprimere il proprio voto direttamente dal proprio alloggio. Per poter esercitare questo diritto, però, è necessario presentare una domanda al Comune di residenza. Per quanto riguarda Montegranaro, questa domanda va presentata in carta libera entro e non oltre il 14/11/2016 e va correlata con un certificato medico redatto dall’ufficiale medico che viene indicato dalla ASUR (informarsi presso gli uffici ASUR). La richiesta è sì in carta libera ma è preferibile utilizzare l’apposito modulo da richiedere in Comune (metterlo online era troppo complicato).

Luca Craia

Il tavolo per il centro storico. Un enorme passo avanti.



Come avrete letto dalla stampa, ieri è stata ufficializzata l’apertura di un tavolo di discussione sul problema del centro storico di Montegranaro. L’iniziativa parte dal Presidente di Città Vecchia, Andrea Franceschetti, ma è logico e naturale che le altre due associazioni montegranaresi che, per Statuto e per loro stessa natura intrinseca, operano nel contesto del centro storico, Arkeo e Il Labirinto, la colgano e la facciano propria. È un momento importante per Montegranaro, un’occasione che non va sprecata.
Non c’è mai stata collaborazione tra tutte e tre le associazioni al momento coinvolte nel progetto, ma essa appare uno strumento fondamentale per avere incisività e forza. Si tratta di tre realtà che operano nello stesso campo utilizzando strumenti diversi, talenti diversi. Mettere insieme questi talenti, mantenendo le proprie identità e la propria autonomia ma mirando allo stesso bersaglio, remando verso la stessa direzione, non può che portare frutti preziosi. Certo, gli equilibri sono delicati e occorrerà muoversi con tutte le cautele del caso, ma questo accordo segna, di per sé, un momento storico importante che non va sottovalutato.
Il problema di cui le tre associazioni che hanno aderito al tavolo andranno a occuparsi è grave, annoso e di difficile soluzione. Ma la soluzione si può trovare, lavorando per obiettivi, lucidamente, con una visione di insieme chiara e scevra da preconcetti. Partono da lontano, i guai del centro storico, e non si può pensare di risolverli con una sorta di bacchetta magica che, in poco tempo, rimetta tutto in sesto. Serve un progetto articolato che preveda interventi nel corso degli anni a venire. Purtroppo, secondo Città Vecchia, Il Labirinto e Arkeo, questo progetto non c’è e probabilmente non c’è mai stato. Però ci sono stati dei tentativi, e qui ricordiamo il programma elettorale del buon Giacomo Beverati e il lavoro svolto da Simone Pirro, due elaborati che sembrano essere stati dimenticati ma che intendiamo riprendere in mano, studiare, confrontare per estrapolarne le parti più interessanti, da integrare con nuove proposte da ricercare ragionando insieme.
Il tavolo è aperto a tutti, chiunque può aderire e dare il proprio contributo. La porta è chiusa alle strumentalizzazioni, ma chi vorrà mettersi a disposizione per il solo bene del paese è il benvenuto. L’obiettivo è sfaccettato in diversi aspetti: recupero urbanistico e sociale del paese antico ma anche ricostruzione del senso di comunità cittadina, dell’appartenenza a un organismo che si chiama paese. In questo occorrerà anche lavorare sul piano culturale, cercando di riportare nel normale sentire della cittadinanza montegranarese il concetto di centro storico come bene comune, come cuore pulsante della comunità, come luogo di incontro e di vita, e non soltanto problema di chi ci vive. È proprio questo sentire che accomuna Arkeo, Città Vecchia e Il Labirinto, e deve essere più forte delle differenze, che pure ci sono, e delle antiche rivalità. Oggi vogliamo lavorare insieme per questo obiettivo. Cercasi gente di buona volontà.

Luca Craia

Terremoto: il ridicolo caso del campo sportivo



Ridicolo ma neanche tanto, ai presenti ha fatto, più che altro, molta rabbia. Mi riferisco a quanto accaduto ieri sera nell’area del campo sportivo “La Croce” di Montegranaro. Dopo la seconda scossa sismica delle 21.00, molti Montegranaresi si sono recati, chi con la propria vettura chi col camper, presso i vari parcheggi periferici in cerca di sicurezza. In molti hanno trovato spazio nel piazzale antistante il campo sportivo. Tra loro c’erano anche i Consiglieri Comunali Gastone Gismondi e Mauro Lucentini che, resisi conto del gran numero di persone presenti e della necessità di offrire loro quanto meno i servizi igienici, hanno contattato il gestore dell’impianto chiedendogli di aprire gli spalti in modo di poter dare uno spazio coperto e fornire l’uso dei bagni. Così in breve le gradinate del campo sportivo venivano aperte al pubblico che ne ha usufruito immediatamente.
Intorno alle 23,00 arrivava la Panda della Polizia Municipale con a bordo un agente che, scendendo, verificava la situazione. In molti hanno notato la presenza in vettura di Paolo Gaudenzi, il Capo Gruppo di maggioranza, che però non scendeva perché impegnato al telefono in un’accesa conversazione. Evidentemente, suppongo, stava riferendo ai suoi colleghi quanto vedeva.
Verso la mezzanotte è arrivato di corsa il custode che, scusandosi, ha mandato via tutti perché aveva ricevuto l’ordine perentorio del Sindaco di chiedere l’impianto. Quasi in contemporanea arrivavano anche tre esponenti di maggioranza: il vicesindaco Endrio Ubaldi e gli assessori Roberto Basso e Giacomo Beverati. I tre hanno spiegato alla gente sbigottita che il motivo della chiusura era la pericolosità delle gradinate, nelle quali qualcuno avrebbe potuto cadere.
Il paradosso non è finito: a mezzanotte e mezza, quando già diverse persone avevano desistito ed erano andate altrove, arrivavano gli uomini della Protezione Civile con l’ordine di riaprire l’impianto, transennando però le gradinate che, a quanto pare, ieri sera erano pericolose ma durante le partite non lo sono più. Ciliegina sulla torta: Paolo Gaudenzi, alle 2.00, diramava in ogni dove comunicati invitando la gente a recarsi presso la palestra di San Liborio, aperta per l’occasione. La palestra, a quanto pare, non è pericolosa, lì non si può cadere.

Luca Craia