sabato 12 novembre 2016

Cade un ramo e danneggia due auto. Chi controlla gli alberi?


Foto di repertorio

È successo nel tardo pomeriggio di ieri in una traversa di via Gandhi a Montegranaro. A causa delle condizioni atmosferiche, che ieri registravano pioggia battente accompagnata di un forte vento, un grosso ramo di un albero laterale alla strada si è spezzato ed è precipitato sulla pubblica via proprio sopra due vetture parcheggiate appartenenti a due dipendenti di una nota ditta che distribuisce caffè e bevande e ha sede in quella zona. Sono intervenuti gli uomini del Comune di Montegranaro per ripristinare l’ordine ma il danno pare sia piuttosto serio. Per fortuna non ci sono feriti.
Il punto è proprio questo: se in quel momento ci fosse stata una persona anziché soltanto le macchine oggi avremmo da raccontare una tragedia. Il patrimonio arboreo comunale va controllato periodicamente in modo di poter scongiurare eventi di questo tipo, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto che rendono le precipitazioni e gli eventi atmosferici in genere più violenti di quanto fossimo abituati in passato. Sarebbe opportuno istituire un servizio apposito che controlli e intervenga laddove si presentino situazioni a rischio prima che queste degenerino.

Luca Craia

venerdì 11 novembre 2016

Arrivano i soldi per la scuola. Ma non c’è fretta. Perché non usare quelli per viale Gramsci?



I soldi per l’adeguamento sismico della scuola di Santa Maria, a Montegranaro, arriveranno presto. Si tratta di 580.000 Euro, la cifra necessaria per mettere in atto il progetto redatto dall’Ingegner Renzi per conto del Comune. I soldi, naturalmente non sono già arrivati, arriveranno. Ma, visto che sono stati ormai assegnati e non esiste più il paventato pericolo di perderli iniziando preventivamente i lavori, non si capisce perché si debba aspettare fino a marzo solo per fare la gara di appalto, mantenendo i ragazzi all’interno di un edificio potenzialmente pericoloso per tutto l’ano scolastico quando si potrebbero spostare altrove e iniziare i lavori quanto prima utilizzando i soldi disponibili per poi recuperarli una volta che arrivino quelli che ormai dovrebbero essere definitivamente di Montegranaro.
Credo che non si possa scherzare con la sicurezza dei cittadini, specie dei più piccoli, e che non esista eccesso di prudenza in queste cose. Per questo spero si torni sulla decisione di attendere l’arrivo della somma stanziata per procedere con l’inizio lavori, così come spero che la proposta del Movimento 5 Stelle di partire subito con uno studio completo della vulnerabilità sismica di tutte le scuole. È un bene che l’Amministrazione Comunale, a parole, accetti la proposta, ma vorrei vedere i fatti, anche perché fino a oggi di proposte dei Grillini ne sono state accolte tante ma attuate nessuna.
Il problema è che ci si dice che va tutto bene e che i fabbricati comunali, non solo le scuole, sono sostanzialmente sicure. Ma ce lo dicono mentre affermano tranquillamente che le perizie sono state effettuate da tecnici comunali, sulla cui professionalità non oso porre dubbi. Solo che tali perizie dovrebbero essere fatte da tecnici abilitati e si dovrebbe redigere, a norma di legge e per essere veramente sicuri, una scheda, chiamata scheda AeDES, che raccoglie tutti i dati e l’analisi del fabbricato e che deve essere firmata da un tecnico abilitato. Chissà se i tecnici del Comune sono abilitati e chissà se hanno redatto la scheda firmandola. Il punto, lo ripeto, è che bisogna eccedere con la prudenza piuttosto che difettare per poi piangere sulle disgrazie.

Luca Craia

Sotto: la scheda AeDES

Servono volontari specializzati. Aiutateci. Appello dei musei dei Sibillini


I resti di Santa Maria in Pantano a Montegallo

I danni causati dall’ultimo terremoto nelle Marche, particolarmente nell’area dei Sibillini, sono enormi e incalcolabili (e ancora incalcolati, il MIBACT latita e non dà segni di vita). Per evitare che la situazione peggiori occorre mettere in sicurezza i beni superstiti: togliere tele e affreschi dalle pareti degli edifici danneggiati, mettere in salvo le suppellettili e tutti i tesori risparmiati dai crolli. Per farlo occorre manodopera altamente specializzata, ovviamente a livello di volontariato perché è inutile aspettarsi dallo Stato un compenso professionale in queste cose.
L’appello che arriva dalla Rete Museale dei Sibillini è un grido di aiuto e invoca la massima urgenza: prima che sia troppo tardi e che le intemperie finiscano quello che già ha iniziato il terremoto, occorre intervenire e mettere in sicurezza i nostri beni culturali. Per farlo, però, servono persone specializzate, che sappiano quello che fanno. Chi fosse interessato a prestare gratuitamente la propria opera per salvare i tesori delle Marche invii il proprio curriculum a info@retemusealedeisibillini.it.

Luca Craia