sabato 1 aprile 2017

Consiglio Comunale proforma. Fortuna il Sindaco che vuole litigare.



Non ne volevo neanche parlare, tanto è stato sostanzialmente inconcludente il Consiglio Comunale di ieri sera. Ne parlo perché ci sono diversi lettori del blog che hanno piacere di averne un sunto, visto anche che ieri sera in sala c’erano pochissime persone e in streaming si è arrivati a 127 visualizzazioni. Ben misera cosa in un paese di poco meno di 13.000 anime, segnale brutto di disinteresse per la politica e la vita pubblica, segnale su cui si dovrebbe riflettere.
Un Consiglio Comunale che sarebbe stato estremamente noioso, visto che si trattava dell’ennesima approvazione del bilancio che tutto è meno che partecipato, visto che le assemblee pubbliche coi cittadini sono state fatte a conti chiusi e che non c’è stato alcun coinvolgimento di forze politiche e sociali, a livello consultivo, prima della sua stesura. Sarebbe stato noioso, stavo dicendo, ma il condizionale è dovuto al brio messo alla discussione dal Sindaco, come sempre in vena di provocazioni, violenza verbale, attacchi. Insomma, il Sindaco voleva litigare e il litigio c’è stato.
Lucentini, provocato, accusato di “mosciume”, reagisce e attacca a testa bassa, Pavoni non le manda a dire, Marilungo spara a zero. L’unico intervento mellifluo e piuttosto equivoco è stato quello di Basso, quello basso, tanto equivoco da farmi pensare che avrebbe potuto anche votare il bilancio. Ma non l’ha fatto. Comunque: il bilancio, ovviamente, è stato approvato senza colpo ferire, e il resto del tempo lo si è impiegato per discolpare la Giunta dello yogurt scaduto, per dimostrare quanto possa essere indispensabile il marciapiedone di viale Gramsci, quanto non sia vero che tra le associazioni ci sono figli e figliastri.
Insomma, il Sindaco, col suo ennesimo attacco di bile, ha dato il la a una bella litigata collettiva e catartica che vi invito ad ascoltare nella registrazione di Youtube. Per il resto siamo alle solite: la maggioranza ha i numeri per governare e lo fa sola soletta. A questo punto potrebbero fare il Consiglio Comunale col televoto o con un sondaggio Facebook e farla decisamente più corta. Tanto ai cittadini interessa poco e, tutto sommato, non hanno neanche torto.

Luca Craia

venerdì 31 marzo 2017

Mensa: non può essere sempre colpa dei dipendenti. Responsabilità politiche. I sindacati dove sono?




C’era da scommetterci. La colpa è dei dipendenti, come sempre del resto. In Italia funziona così, la colpa è sempre dell’anello più debole, e non si vede perché a Montegranaro si debba fare eccezione. Quindi se alla mensa è stato servito cibo avariato o yogurt scaduto la colpa è di chi lo ha servito.
E invece no, è troppo facile così. Ci deve essere un sistema di controllo che funzioni e assicuri che queste cose non accadano. Non è possibile dare l’intera responsabilità a un operatore che prende il materiale e lo porta alla fase successiva, che sia la preparazione o lo sporzionamento. Ci debbono essere controlli incrociati, ci deve essere un sistema a garanzia della qualità del servizio. Dato che questo sistema non c’è, la responsabilità è politica e non dell’operatore.
Non è giusto che ne faccia le spese il lavoratore, la figura più debole di tutta la catena. Si faccia autocritica al vertice e ci si assumano le responsabilità. E i sindacati si sveglino, anziché pretendere Consigli Comunali show, tutelino davvero i lavoratori.

Luca Craia

giovedì 30 marzo 2017

Viale Gramsci: il progetto è ridimensionato ma costa sempre uguale. Come si spiega questo fenomeno?



C’è una cosa che non capisco del progetto di viale Gramsci, e lo dico nella consapevolezza di poter fare la figura dell’incompetente, cosa della quale non mi può interessare di meno. Del resto siamo in molti, credo, a chiedercelo, per cui formulo la domanda pubblicamente nella speranza che qualcuno abbia la bontà di chiarire.
Il progetto iniziale costava 450.000 Euro. Prevedeva travertini, lussi vari, e includeva anche la risistemazione di piazza Mazzini. Poi, dopo le proteste, le osservazioni, i suggerimenti che più o meno sono stati accolti, è sparito il travertino, molti lussi sono stati ridimensionati, e in piazza Mazzini non si fa più nulla. Però il progetto continua a costare 450.000 Euro. Come si spiega questo fenomeno?

Luca Craia