martedì 4 aprile 2017

La legge e l’omertà istituzionalizzata. Guai a chi parla e si lamenta.



Ha fatto e sta facendo molto discutere, all’interno del Gruppo di Discussione de L’Ape Ronza, l’intervento del Vicesindaco Ubaldi nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale. Ubaldi, a proposito dei problemi relativi alla refezione scolastica manifestatisi negli ultimi giorni, ha detto: 

Negli ultimi mesi sembra esserci stato uno tsunami… stiamo attenti all’immagine che diamo a Montegranaro… ci vuole la riservatezza. Gli insegnanti, al pari dei nostri responsabili, sono vincolati da un vincolo di segretezza, c’è una deontologia nel lavoro... c’è un segreto professionale... in questa vicenda, così come la vicenda dei topi nelle scuole, c’è qualcuno che non ha mantenuto fede a questi principi e questa non è una bella immagine, perché ritengo che possa venire anche dal mondo dell’educazione e non è bello… dobbiamo fare tesoro di questi errori affinché non se ne commettano più”.

Sono parole che mettono i brividi, incutono timore, perché intimano il silenzio e bloccano il diritto di critica e di espressione. Sono parole che contrastano con i principi democratici e la nostra stessa Costituzione. Sono parole pesantissime che instaurano un clima di terrore che, in realtà esiste ed è tangibile, specie nel pubblico impiego. Ma sono parole suffragate dalla legge.
Il decreto legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009, meglio conosciuto come Riforma Brunetta, disciplina le pubbliche amministrazioni. In base a questo decreto, che Ubaldi, in quanto avvocato, conosce e sa come va utilizzato, il dipendente della pubblica amministrazione deve mantenere il riserbo, in barba alle libertà di cui sopra. Quindi l’atteggiamento del Vicesindaco è del tutto legale.
Ma rimane il dato politico. E il dato politico dice che Ubaldi, Videsindaco di Montegranaro, ritiene giusto che i genitori dei bambini delle scuole, nonché la cittadinanza tutta, debbano restare all’oscuro dei problemi che esistano a scuola, così come in altri settori della pubblica amministrazione. In sostanza, se Brunetta, con suo decreto, imponeva per legge l’omertà, Ubaldi la avalla e condanna chi, invece, si ritiene libero di esercitare i suoi diritti costituzionali. Questo è Montegranaro di questi tempi, questa è l’Italia.

Luca Craia

Super spot per il turismo marchigiano. Ma le zone terremotate stanno ferme.

L’iniziativa di Moreno Pieroni, assessore al turismo della Regione Marche, di fare un grande spot promozionale per rilanciare il turismo marchigiano massacrato dalle conseguenze del terremoto, sarebbe un’idea apprezzabile e sostenibile, in un mondo ideale. Ma il nostro, di mondo, ideale proprio non è, anche a causa del pressapochismo, dell’incapacità e, forse, anche della malafede di politici e burocrati nella cui categoria si inserisce, volente o nolente, anche lo stesso Pieroni.
Stride, invece che entusiasmare, la presentazione della campagna pubblicitaria chiamata, senza grande sforzo di fantasia, ViviAmo le Marche. Stride perché, se è vero che le Marche hanno più che mai bisogno di ripartire dopo il crollo verticale delle prenotazioni registrato a seguito del terremoto, pare evidente che non siano pronte, e non perché gli operatori abbiano dormito, ma perché il Governo e la Regione Marche, promotrice dell’iniziativa, hanno fatto del tutto perché tutto rimanesse fermo.
Vogliamo portare i turisti nelle Marche? Abbiamo il caos di dove mettere gli sfollati, che ora sono in quelle strutture che dovranno ospitare i turisti. Abbiamo la zona montana dove ancora non sono state nemmeno portate via le macerie. Abbiamo mezza economia transumante, abbiamo attività commerciali che chiudono sui Sibillini per riaprire sulla costa. Abbiamo intere zone dove non c’è più una popolazione. Tutto questo lo abbiamo a sud. A nord no, a nord sicuramente godranno dei benefici della campagna.
A sud, invece, aspettano iniziative non per portare i turisti ma per tornare alla normalità. Mentre l’assessore fa la sua presentazione a Bit di Milano circondato da Vip, in Valnerina c’è l’arteria principale di collegamento con l’ovest chiusa da mesi in attesa che si capisca cosa si debba fare. Sulla costa ci sono gli sfollati che vengono sbattuti, in lacrime, da una struttura all’altra. In tutto il territorio delle tre province più colpite ancora non sono nemmeno terminati i sopralluoghi.
Vero, bisogna guardare avanti, bisogna investire per il futuro. Ma quale futuro stanno disegnando per i Sibillini, ad Ancona?

Luca Craia

Il vicesindaco e la smania della medaglia. Il caso elicotteristico di Prada.



Non ci volevo scrivere perché, in tutto franchezza, pubblicare quasi un pezzo al giorno per dimostrare l’inadeguatezza del vicesindaco di Montegranaro sta diventando troppo facile e per niente divertente, come sparare sulla Croce Rossa; e, siccome scrivo prevalentemente per mio diletto, sto cercando di evitare la cosa in quanto non mi dà più soddisfazione. Purtroppo, però, il nostro ne fa una nuova ogni due per tre, e resta difficile passarci sopra. L’ultima è bellissima: si vanta del fatto che Prada costruisca un eliporto per la propria azienda a Montegranaro.
Ci sono due motivi per giudicare risibile questa ennesima auto-attribuzione di paternità. Prima di tutto non si capisce che ci sia da gioire, visto che si tratta di una struttura privata che potrà eventualmente essere utilizzata a uso pubblico in caso di emergenza. Ricordiamo, però, che Montegranaro già possiede un’elisuperficie pubblica davanti l’ospedale e si può sempre utilizzare quella che, oltretutto, è stata inaugurata una quindicina di volte. Ricordiamo inoltre che ci sono ben due campi sportivi su cui far atterrare un elicottero. Quindi tutta questa urgenza di avere un nuovo spazio utilizzabile come aviosuperficie pubblica non mi pare che ci sia. E quella di Prada non è pubblica.
Secondo motivo per cui ridere è che l’eventuale merito non spetta certo al Vicesindaco e nemmeno alla sua compagine. Il progetto di cui l’elisuperficie è parte integrante di un disegno più ampio che è stato approvato nel periodo in cui era Sindaco Gismondi, il quale non ha mai nascosto di essersi adoperato perché la cosa fosse fattibile. È un progetto, quello sì, utile a Montegranaro non perché fa atterrare elicotteri ma perché porta posti di lavoro in un momento difficilissimo.  Lo ricorda puntualmente anche Il Resto del Carlino di ieri, stabilendo chiaramente la paternità della cosa nella figura dell’ex Sindaco Gismondi. Quindi quale sia il ruolo del Vicesindaco in questa vicenda rimane poco chiaro.
Fatto sta che la visita quotidiana al profilo Facebook di Ubaldi rivela spesso divertenti sorprese. Tutti ricordiamo il teatrino degli sbotti di fiele contro il Presepe Vivente, oppure i frequenti attacchi, diretti e non privi di cattiveria, contro cittadini rei di non essere in linea con l’ubaldipensiero (io ne sono stato spesso protagonista; mi ha chiamato bruttarello, pelato, venditore di quaderni, stalker e in una lunga serie di altri epiteti che tralascio e che vi lascio immaginare quanto mi abbiano prostrato).
Poi ci sono le medaglie.
Quando c’è da attaccarsi una medaglia, il Vicesindaco non resiste: “di chi è questa medaglia? Mia!”. Così diventa suo il merito di ogni cosa che non venga specificamente rivendicata. Non perde tempo a farsi la foto nelle iniziative benefiche in cui non c’entra nulla e, ogni qual volta si presenti l’occasione di attribuirsi la paternità di qualcosa, coglie al volo l’occasione. Del resto è questa la nuova politica, una politica dell’apparire, magari senza fare, e di questo Ubaldi è un interprete formidabile. Peccato che, molto spesso, ci sia qualcuno a sgamarlo. Ma, come egli stesso dice, l’importante è che si parli di lui, poco importa cosa si dica.

Luca Craia