Ha fatto e sta facendo molto discutere, all’interno del Gruppo di
Discussione de L’Ape Ronza, l’intervento del Vicesindaco Ubaldi nel corso dell’ultima
seduta del Consiglio Comunale. Ubaldi, a proposito dei problemi relativi alla
refezione scolastica manifestatisi negli ultimi giorni, ha detto:
“Negli ultimi mesi sembra esserci stato uno tsunami…
stiamo attenti all’immagine che diamo a Montegranaro… ci vuole la riservatezza. Gli insegnanti, al pari dei nostri responsabili, sono vincolati da un vincolo
di segretezza, c’è una deontologia nel lavoro...
c’è un segreto professionale... in questa vicenda, così come la vicenda dei
topi nelle scuole, c’è qualcuno che non ha mantenuto fede a questi principi e
questa non è una bella immagine, perché ritengo che possa venire anche dal mondo
dell’educazione e non è bello… dobbiamo fare tesoro di questi errori affinché
non se ne commettano più”.
Sono parole che mettono i
brividi, incutono timore, perché intimano il silenzio e bloccano il diritto di
critica e di espressione. Sono parole che contrastano con i principi democratici e la
nostra stessa Costituzione. Sono parole pesantissime che instaurano un clima di
terrore che, in realtà esiste ed è tangibile, specie nel pubblico impiego. Ma
sono parole suffragate dalla legge.
Il decreto legislativo n.
150 del 27 ottobre 2009, meglio conosciuto come Riforma Brunetta, disciplina le
pubbliche amministrazioni. In base a questo decreto, che Ubaldi, in quanto
avvocato, conosce e sa come va utilizzato, il dipendente della pubblica
amministrazione deve mantenere il riserbo, in barba alle libertà di cui sopra.
Quindi l’atteggiamento del Vicesindaco è del tutto legale.
Ma rimane il dato
politico. E il dato politico dice che Ubaldi, Videsindaco di Montegranaro,
ritiene giusto che i genitori dei bambini delle scuole, nonché la cittadinanza
tutta, debbano restare all’oscuro dei problemi che esistano a scuola, così come
in altri settori della pubblica amministrazione. In sostanza, se Brunetta, con
suo decreto, imponeva per legge l’omertà, Ubaldi la avalla e condanna chi,
invece, si ritiene libero di esercitare i suoi diritti costituzionali. Questo è
Montegranaro di questi tempi, questa è l’Italia.
Luca
Craia