mercoledì 19 aprile 2017

Montegranaro: il buio natalizio costa caro.



Uno si immaginerebbe che, spegnendo le luci, si risparmino dei soldi. Giammai uno si immaginerebbe che, spegnendo le luci, si debbano spendere più soldi che lasciandole accese. A Montegranaro, invece, avviene proprio questo. A Natale, invece delle solite luminarie luminose e luminescenti che, oltretutto, fanno anche luce, si era pensato che, per il centro storico, fosse idea pittoresca spegnere tutto, mettere delle gelatine ai lampioni in modo di oscurare anche la luce, invero già fioca di per sé, delle plafoniere stradali e illuminare i monumenti principali con dei fari dai colori smorti e fiochi.
A ravvivare il tutto ci avrebbero pensato altri proiettori a stampare stelle abbaianti sui muri del municipio in modo che, l’occhio, rattrappito da tanto buio, rimanesse stordito dalle suddette stelle per non vedere più nulla, ma proprio nulla.  Il risultato fu, come dire, pittoresco. Molto gradito a coppiette clandestine e spacciatori, fu giudicato entusiasmante dal conte Dracula, in transito notturno e spettacolare dal mostro di Frankenstein, recatosi in quel di Montegranaro per risuolare le scarpe.
Messasi l’anima in pace, i Montegranaresi, rassegnati a uscire di casa con la torcia elettrica, si consolarono baloccandosi con l’idea che, almeno, la spesa per le luminarie natalizie sarebbe quantomeno stata più lieve. Errore. È di oggi la pubblicazione del consuntivo di spesa, invero tanto invocato per curiosità sin dai tempi del buio natalizio, che fornisce una robusta mazzolata alle speranze di austerità e risparmio. Il buio pesto di Natale è costato, incredibile ma vero, 4880 Euro, rendendo così l’operazione, oltre che pittoresca, del tutto incredibile.

Luca Craia

Fondi Europei per lo sviluppo. Le Marche ne spendono solo il 3.1%. A Montegranaro lo Sportello Europa è fermo al 2015.



Evidentemente non ha bisogno dei fondi europei per lo sviluppo regionale, la regione Marche che, del denaro disponibile per la programmazione 2014-2020, spende soltanto il 3.1%. Verrebbe da pensare così ma, girandosi intorno, pare proprio il contrario. La nostra regione, a parte il terremoto che ha ovviamente aggravato la situazione, sta vivendo una fase di crisi profonda in ogni settore, prima di tutto in quello manifatturiero, ma nemmeno altri comparti come commercio e turismo se la passano bene. I dati sull’occupazione sono tutt’altro che confortanti e non sembra ci siano grossi incrementi nell’apertura di nuove aziende, eccezione fatta, forse, per le finte attività che mascherano lavori parasubordinati retribuiti (male) con partita IVA. Ciononostante iniziative per distribuire questi fondi non se ne registrano. Faccio l’esempio del Comune di Montegranaro, dove risiedo, che aprì, preda di un entusiasmo irrefrenabile, un cosiddetto “Sportello Europa” proprio per informare cittadini e imprenditori di queste opportunità e sostenerli nell’iter per la richiesta di fondi. Da due anni lo sportello non dà segno di sé. Insomma, l’Europa ci sarebbe anche, ma non la sfruttiamo.

Luca Craia

Caditoie occluse. Penali non applicate. E il cittadino paga.



Poco tempo fa, su queste pagine, il capogruppo nel Consiglio Comunale di Montegranaro di SEL, Eros Marilungo, lamentava la mancata pulizia dei bagni pubblici montegranaresi che, contrattualmente, è a carico della ditta vincitrice dell’appalto per la raccolta differenziata. Marilungo denunciava il fatto che i bagni non erano affatto puliti, tutt’altro, e che questo avrebbe comportato l’applicazione delle penali previste dal contratto per inadempienza, penali mai applicate. Dopo la denuncia di Marilungo qualcuno si è precipitato a pulire i bagni pubblici che ora, pur rimanendo piuttosto indecenti, sono decisamente più puliti di prima.
Stesso ragionamento varrebbe per le caditoie, le chiaviche e le grate di raccolta acqua. In tutta Montegranaro sono occluse dallo sporco, dai sedimenti e dalla terra e non sono in grado di ricevere l’acqua piovana come dovrebbero. Questo comporta anche dei danni alle abitazioni. Contrattualmente la pulizia delle caditoie è a carico della stessa ditta che ha vinto l’appalto per la raccolta differenziata, che dovrebbe pulirle e renderle efficienti due volte all’anno. La ditta lavora a Montegranaro da poco più di un anno ma le caditoie sono tappate. Anche qui sarebbe prevista una penale che non viene applicata.
È quindi lecito domandarsi se qualcuno, del Comune, controlla queste cose. La ditta dovrebbe relazionare il proprio operato periodicamente, a quanto ne so, e il Comune dovrebbe controllare la veridicità di questi rapporti. A quanto pare qualcuno non fa quello che dovrebbe. A farne le spese, come sempre, i cittadini che sono privi del servizio previsto e che rimettono anche i soldi delle eventuali penali che, essendo soldi pubblici, sono, appunto, dei cittadini.

Luca Craia