mercoledì 26 aprile 2017

Una petizione per salvare vite umane: vogliamo la rotatoria sulla Mezzina.



L’incrocio tra la Mezzina e l’Elpidiense, all’altezza del rifornimento, poco prima del ponte sull’Ete, è troppo spesso teatro di incidenti, troppo spesso scenario di eventi luttuosi, l’ultimo poco più di un anno fa in cui perse la vita una giovane di Montegranaro. È regolato da un semaforo che, oltretutto, spesso è spento o lampeggiante. In ogni caso è evidente che il semaforo non sia sufficiente per garantire la sicurezza dell’incrocio: distrazione, velocità elevata, eventuali guasti meccanici non possono essere scongiurati da una luce rossa.
L’adozione di una rotatoria sarebbe la soluzione ideale. La rotatoria rallenta fortemente il traffico ma non ne influenza la scorrevolezza, anzi, la agevola perché non c’è il tempo di arresto del semaforo. Con questo rallentamento è evidente che si possa ottenere una forte diminuzione del numero di incidenti e della loro gravità, essendo la velocità più bassa. Se ne era parlato lo scorso anno, dopo l’ultimo incidente mortale, e la Provincia di Fermo pareva intenzionata a installare la rotatoria. Poi è stato tutto dimenticato. Passata l’onda emotiva dovuta al lutto, il semaforo è rimasto l’unico mezzo a regolare l’incrocio, nel silenzio generale di Presidenti di Provincia e Sindaci dei Comuni interessati, quello di Montegranaro e quello di Sant’Elpidio a Mare.
È per questo motivo che ho promosso una raccolta di firme, cosciente che è solo un mezzo, nemmeno tra i più potenti, per sollecitare soluzioni proponendo di nuovo la rotatoria. La petizione è online sulla piattaforma Change ed è diretta al Presidente della Provincia ma anche ai Sindaci di Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare, perché si facciano interpreti del problema presso il Presidente della Provincia di Fermo, e al Prefetto, perché ne sia a conoscenza. Invito i lettori di questo blog a firmarla, perché la vita umana non ha prezzo e una rotatoria, per quanto costosa, vale sempre meno di una persona che perde la vita in un incrocio regolato male. Ù


Luca Craia

lunedì 24 aprile 2017

Nasce il Movimento "Rete Democratica". Comunicato stampa del referente per le Marche, Giovanni Battista Mariani




Il Movimento è un’associazione politico-culturale ed indipendente, democratico, multiculturale e multietnico in grado di offrirsi come luogo di partecipazione, di proposta, di elaborazione, di confronto, impegnato nella difesa della democrazia della vita, della pace, della libertà, dell’uguaglianza, della trasparenza, partecipazione, solidarietà e sviluppo sostenibile.
Il Movimento è un libero movimento politico- culturale formato da donne e uomini che intendono operare, nella società civile e nelle istituzioni per la piena affermazione dei valori rappresentati da: promozione della cultura della pace, della non violenza e della legalità, rifiuto della guerra, difesa dei diritti umani e civili, affermazione della piena parità tra individui, tutela delle minoranze e delle fasce deboli, affermazione del principio di solidarietà e rifiuto di ogni forma di discriminazione, razzismo e di nazionalismo, costruzione del pluralismo culturale e libertà nell’informazione, equità sociale e sviluppo eco-sostenibile, valorizzazione della sovranità e democraticità popolare nel cambiamento istituzionale.
II Movimento si riconosce nell'insieme delle grandi culture riformiste: della solidarietà sociale, del lavoro e della giustizia sociale, dell'economia di mercato, della libertà individuale e del buon governo, consapevoli che il tutto non può non passare attraverso il miglioramento, prima, e la risoluzione, poi, dei problemi delle categorie maggiormente in difficoltà, come giovani, pensionati, precari, disoccupati, riconoscendo il lavoro quale diritto fondamentale ed inviolabile. 
Gli obiettivi primari del Movimento sono finalizzati al raggiungimento di una concreta equità sociale, principio cardine per la costruzione di una società giusta e capace di tutelare i diritti di ogni categoria di cittadini. Il Movimento mira pertanto a mettere in atto provvedimenti e progetti volti a migliorare la condizione delle categorie maggiormente in difficoltà attraverso una serie di proposte concrete che permettano di impedire inutili sprechi che, inevitabilmente, finiscono per ripercuotersi sul mondo del lavoro a danno delle categorie sopra menzionate.
Il Movimento è fondato sul principio delle pari opportunità, e si impegna a promuovere attraverso azioni positive, l’obiettivo della parità tra i sessi negli organismi collegiali e nelle cariche elettive, in attuazione dell’art. 51 della Costituzione e nel rispetto dei trattati dell’Unione Europea che annoverano tra i principi fondamentali la parità tra donne e uomini.
Il 20/04/2017, ore 16,00 Roma, Via Santa Croce in Gerusalemme, 39 Soci fondatori creano il MOVIMENTO RETE DEMOCRATICA, esperiti i primi obblighi statutari quali l'insediamento del Consiglio Nazionale composto dagli stessi soci si elegge ad unanimità Segretario Nazionale il Dott. Rosario Giuseppe MELI e quindi la Segreteria Nazionale e gli organi previsti da Statuto.
L'intuizione nasce dalle ceneri del trascorso Movimento "GUARDIAMI AVANTI" e dalla rete associativa facente riferimento a vari sindacati autonomi. In attesa del congresso, che dovrà essere esperito entro il 31/12/2018, il referente nella regione MARCHE è il sig. MARIANI GIOVANNI BATTISTA (socio fondatore è già candidato Sindaco per il Comune di Montegranaro).
"Non siamo una meteora, non ci facciamo vedere solo sotto elezioni! dal 2014 lavoriamo sodo per far valere i diritti dei nostri concittadini nei confronti delle istituzioni, ecc.... stiamo vicini alla gente, il nostro lavoro, non è sui quotidiani, ma capillare tra le persone. La nostra più grande risorsa è il cittadino in tutte le sue sfumature sociali... siamo presenti giornalmente per risolvere in piena solidarietà tutti i problemi annessi.
"Non serve pubblicità, sponsor, ed altro.... serve il vostro aiuto, l'aiuto di tutti quello che vogliono cambiare e dare apporto costruttivo alla nostra società". La strada è tutta in salita, ma ce la faremo, siamo l'alternativa, siamo il popolo sovrano e da tale dobbiamo comportarci per il nostro futuro e quello dei nostri figli. Il primo banco di prova saranno le comunali del giugno prossimo e le Regionali Siciliane del prossimo ottobre.

Mariani Giovanni Battista

Il ritiro spirituale di Ubaldi per il 25 Aprile

Capita ogni anno e ogni anno è per me divertente assistere al “ritiro spirituale” di Endrio Ubaldi per la festa del 25 Aprile. È il momento dell’anno in cui il Vicesindaco di Montegranaro prova il massimo imbarazzo e, per non manifestarlo, lo manifesta apertamente coi suoi silenzi, con la sua assenza, col suo scomparire per un paio di giorni dalla scena, lui che, solitamente, la scena la vorrebbe solo per sé.
Ubaldi ha una storia di destra, molto di destra. L’ex Sindaco Gismondi, pochi giorni fa su queste pagine, ne ricordava i pellegrinaggi sulla tomba di Mussolini a Predappio, con tanto di saluto romano. È contornato di gente che mastica amaro ogni santo 25 aprile, il suo elettorato è composto in larga parte di gente che la Liberazione la vede come una iattura. Ma il nostro, negli anni, ha fatto un percorso politico che l’ha portato a trovarsi seduto sugli scranni di governo insieme agli ex comunisti, a gente che, invece, almeno a parole, il 25 Aprile lo celebra. E quando arriva questa data, Ubaldi dà la netta impressione di voler scomparire.
Quest’anno il Comune di Montegranaro celebra l’anniversario della Liberazione con la proiezione di un film, che si terrà nella mattinata presso la Sala del Consiglio di Palazzo Francescani, per poi proseguire con le celebrazioni in strada, con la Banda a suonare l’Inno di Mameli. Sono celebrazioni adeguate che danno il giusto valore al giorno di festa. Ma Ubaldi, solitamente molto presente su Facebook e assiduo “condivisore” dei post del Comune, in questo caso fa l’indiano da giorni, facendo finta che la locandina che promuove l’evento non esista. Lo capisco, per carità, deve essere davvero imbarazzante per un uomo di destra trovarsi in mezzo a tutti questi filo-partigiani. Ma la scelta è sua ed è abbastanza risibile questo suo atteggiamento di nascondersi, di far finta che la cosa non succeda. Sembra lo struzzo con la testa sottoterra, in attesa che finalmente giunga il 26.

Luca Craia