Il caso Project continua a far discutere nonostante l’evidente volontà
della Giunta Mancini di metterci una pietra tombale sopra. A scendere in campo
e dire la sua versione dei fatti, stavolta, è l’avvocato Nullo Palazzetti che
era vicesindaco con la Giunta Branchesi quando tutta la storia iniziò e che
poi, nel tempo, è divenuto prima avvocato della Project e, infine, socio della
stessa. Palazzetti interviene in una discussione sul profilo Facebook di Endrio
Pavoni, capogruppo dei Movimento 5 Stelle, spiegando i fatti dal suo punto di
vista e lanciando accuse, prevalentemente nei confronti dell’ultimo ex Sindaco,
Gastone Gismondi.
“La
Project” afferma Palazzetti “non ha
mai avuto il piacere di conoscere la volontà dell'amministrazione Gismondi di
accettare la proposta conciliativa di 300.000 euro formulata dal Giudice Dott.
Marziali né ha mai intrattenuto accordi con la stessa Amministrazione”. E prosegue:
“per il tramite del sottoscritto e del
Dott. Cannella la Project si è mostrata favorevole a mitigare il risarcimento
già prima della proposizione dell'appello”. Quindi le
responsabilità, secondo l’ex vice-sindaco che, in questa veste, caldeggiò l’acquisto
dell’area, sarebbero ascrivibili in larga parte a Gismondi, ma lo stesso
Gismondi ha già ripetutamente spiegato la sua impossibilità a intervenire
dovuta alla presenza di una perizia degli Uffici Comunali che parlava
chiaramente di cifre incongrue.
Tira in ballo anche l’allora opposizione, quella stessa
che ora è al governo di Montegranaro. Nullo Palazzetti, infatti, dice che “se accettata, la proposta conciliativa
avrebbe comportato una spesa di soli 50 euro a metro quadro. Chiediamoci invece
perché nessuno maggioranza od opposizione ha ritenuto di denunciare il tutto
alla Corte dei Conti tanti anni fa invece di votare delibere "postume" di approvazione di
progetti già realizzati?”. Il riferimento alla Corte dei Conti è
importante, perché richiama le osservazioni più volte mosse dal Movimento 5
Stelle sulle responsabilità, quantomeno politiche, che gravano su diversi
Consiglieri Comunali che, essendo a conoscenza dei fatti, non li hanno
opportunamente evidenziati presso le autorità competenti.
È comunque curioso il buco temporale nella ricostruzione
dell’avvocato e socio della Project. Infatti Palazzetti non cita mai la giunta
Basso, che pure ha governato Montegranaro per ben dieci anni subito dopo l’amministrazione
di cui lo stesso Palazzetti era parte, e gestito la gran parte dell’iter della
pratica, specie per quanto riguarda le motivazioni che hanno portato, in
seguito, alla storia legale della stessa. E, nella giunta Basso, ricordiamolo,
c’era anche Luigi Catini, marito dell’attuale Sindaco, ed Endrio Ubaldi, che ne
era vice-sindaco. In particolare Catini era assessore all’arredo urbano,
direttamente interessato alla pratica in questione. Il puntare il dito
esclusivamente sull’amministrazione Gismondi non citando quelle precedenti assume probabilmente una connotazione
politica su cui riflettere.
In conclusione, Palazzetti si è detto disponibile ad
esaminare gli atti giudiziari in essere insieme al Movimento 5 Stelle. Sarebbe
un’occasione da non perdere.
Luca Craia