venerdì 26 gennaio 2018

Il Comune di Montegranaro discute il bilancio coi sindacati, ma i cittadini lo conosceranno solo dopo approvato.



Ho trovato davvero curioso, ma forse qualcosa di più che curioso, il fatto che l’Amministrazione Comunale di Montegranaro abbia incontrato le rappresentanze sindacali del territorio per discutere del prossimo bilancio del Comune. Non riesco a capire, infatti, il motivo per cui i Sindacati debbano essere interessati e debbano magari pesare sulle scelte di bilancio di un Ente amministrativo come il Comune di Montegranaro. Non riesco nemmeno a capire perché, oltre ai sindacati, non siano state interessate altre associazioni di categoria.
Infine non capisco perché i cittadini stessi non vengano coinvolti nelle scelte, mentre i Sindacati abbiano, a quanto pare, voce in capitolo tanto da far dichiarare al portavoce del Comune che “nei prossimi giorni, come già avvenuto negli scorsi anni, Comune e rappresentanti sindacali sottoscriveranno un accordo attraverso il quale verranno ribadite ed evidenziate le singole decisioni”. Da ciò si evince che si decide insieme e di concerto con i Sindacati e, sinceramente, a me pare un’ingerenza immotivata e illogica. In tutto questo, a proposito di trasparenza e partecipazione, i cittadini verranno informati di quanto deciso solo a cose fatte.

Luca Craia

SPESE SANITARIE PER GLI IMMIGRATI A CARICO DEL BILANCIO REGIONALE: INTERROGAZIONE DI ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA)


OLTRE ALLE CURE ANCHE PRESIDI MEDICI E DENTIERE GRATIS: COSTI DIRETTI ED INDIRETTI DEI QUALI SI INTENDE CONOSCERE LE CIFRE PRECISE.

Comunicato integrale

La sigla STP viene usata in sanità per indicare gli Stranieri Temporaneamente Presenti in Italia – esordisce la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi - e per essi, secondo alcune norme nazionali vengono garantite delle tutele sociali e sanitarie. Si tratta – afferma sempre Leonardi di immigrati irregolari ai quali le regioni garantiscono assistenza tramite particolari ambulatori ad essi dedicati. La validità del codice "STP" dura sei mesi ed è prorogabile di altri sei mesi, durante i quali gli immigrati non hanno bisogno di ricette e non fanno liste di attesa per visite specialistiche od esami clinico-strumentali.
Pertanto un anziano può aspettare mesi e ed anni, mentre per gli immigrati irregolari la corsia è preferenziale e questa obbiettivamente è una cosa, soprattutto nella realtà odierna, che sembra per così dire "discriminare" gli italiani e i marchigiani nel nostro caso specifico.
Nell'interrogazione la Leonardi evidenzia come l'accesso a queste strutture sanitarie da parte dello straniero irregolare non comporta alcun tipo di segnalazione all'Autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto. Inoltre, prosegue la Leonardi, per i cittadini comunitari e non italiani il relativo codice di esenzione non è applicabile: solo per gli extracomunitari è prevista l'esenzione del ticket. Una legislazione garantista per l'ultimo che arriva e non garantista rispetto ad un soggetto cosiddetto ENI -Europeo non iscritto al servizio sanitario.
La Regione Marche ha pertanto organizzato ambulatori di medicina generale presso i presidi distrettuali delle Zone Territoriali dell'ASUR per gli immigrati non in permesso di soggiorno fornendo così assistenza agli immigrati non regolari attraverso gli ambulatori di medicina di base per STP. la Regione pertanto - permette agli Stranieri cosiddetti Temporaneamente Presenti, cure essenziali e continuative, tramite accesso diretto “senza prenotazione e impegnativa” al contrario dei cittadini marchigiani che devono attendere anche anni per curarsi.
Inoltre – afferma la rappresentante del partito della Meloni - la condizione di STP viene sancita tramite una semplice certificazione dello stesso extracomunitario mentre al contrario un italiano disoccupato o con baso reddito è passibile di controlli incrociati da parte del Ministero delle Finanze. Per i marchigiani la possibilità di accedere alle succitate prestazioni è subordinata all'obbligo di prenotazione, obbligo vigente anche in caso di urgenze, in quanto le strutture possono differire la richiesta urgente stessa mentre per un STP la prenotazione non occorre. La casistica descritta porta alle conseguenze che molti soggetti stranieri, pur presenti in Italia ma lavoratori “in nero” hanno comunque così garantite le prestazioni sanitarie.
Non sono certo contraria all'accoglienza e alla tutela della salute degli stranieri provenienti da zone di guerra e non, bambini e donne in primis, ma qui si parla di tutt'altro ed i costi elevati e mai dettagliati ne sono la palese dimostrazione.
Nell'interrogazione la Leonardi pertanto chiede innanzitutto quale è il reale costo totale a carico della sanità marchigiana dei trattamenti per stranieri extracomunitari STP e presso tutte le strutture eroganti prestazioni clinico-strumentali e di laboratorio, diviso per le ultime cinque annualità. Tra le tante domande poste troviamo il costo relativo alla fornitura di protesi ripartito anche per tipologia di protesi (dentarie, ecc..), poi quale è il costo orario medio dei medici di medicina generale che devono fornire prestazione presso gli ambulatori per Stranieri STP e a quanto ammonta il medesimo costo mensilmente ed annualmente. Inoltre si chiede qual'è il numero di extracomunitari che hanno usufruito del codice STP avendolo così rinnovato per oltre due volte, quindi oltre il limite della validità di sei mesi più sei, dato ripartito anche per singola area vasta.
Un atto dettagliato che intende conoscere e far conoscere ai marchigiani quanto incidono annualmente, sulla spesa sanitaria regionale, il mantenimento delle “strutture STP” (costi diretti ed indiretti) e le prestazioni dirette ed indirette relative alle ultime tre annualità.

Montegranaro. Il Comune e la crisi. Che fine ha fatto lo Sportello Europa?



Con tanto di delibera di Giunta, nel febbraio del 2015 veniva istituito, a Montegranaro, lo Sportello Europa, un’iniziativa lodevole per sostenere l’impianto imprenditoriale esistente, indirizzarlo verso le risorse disponibili attraverso l’Europa, trovare e sviluppare nuove idee per sostenere l’economia cittadina che da troppo tempo scende la china di una crisi epocale. Lo sportello si proponeva di monitorare le possibilità che si fossero venute a creare e di studiare nuovi settori, guardando soprattutto al turismo (sic) con una serie di idee buone ma forse un po’ troppo altisonanti per un paese come Montegranaro la cui vocazione turistica è molto relativa. Ma l’intento era pienamente condivisibile.
Che fine ha fatto lo Sportello Europa? Sembra che a Montegranaro se lo siano dimenticati un po’ tutti, compresi gli stessi promotori che, con entusiasmo, cavalcarono l’idea all’epoca del suo concepimento, tanto da assegnare allo Sportello un ufficio in piazza Mazzini e da aprire un’apposita pagina su Facebook e sul sito istituzionale del Comune. Solo che, a parte la pubblicazione di alcuni bandi europei avvenuta nei primi mesi, già alla fine del 2015 lo sportello sembra aver cessato ogni attività, se mai ce ne fosse stata, per far perdere le tracce di sé.
Eppure l’idea, per quanto eccessivamente magnificente, non era male. Si pensava di convenzionarsi con un ente terzo, specializzato nel settore della progettazione su base europea, per fornire ai cittadini e agli imprenditori degli strumenti fino a oggi innovativi. Perché tutto questo si sia arrestato è un mistero. Ho provato a chiedere ma non ho ricevuto risposte. Toccherà metterlo nella cassa delle buone idee abortite? Forse, ma è un peccato.

Luca Craia