L’esclusione di Remigio
Ceroni dalle liste di Forza Italia per le prossime elezioni politiche per
lasciare spazio a un candidato, per quanto di prestigio, comunque estraneo al
territorio del collegio elettorale, è l’ultimo triste episodio della faida
interna al partito, una lotta intestina tra i due esponenti di spicco, Ceroni,
appunto, e Jessica Marcozzi, una lotta che dura da tempo e che sembra essere
stata vinta dalla Marcozzi. Il problema è che tutto questo rischia di rivelarsi
una vittoria di Pirro perché, in questo modo, si è tolta rappresentatività
politica al territorio, con un autolesionismo inspiegabile che, comunque, già
da tempo contraddistingue l’operato politico della Capogruppo forzista al
Consiglio Regionale.
L’episodio, però, denuncia
come la rappresentatività dei territori sia di scarsa importanza per l’attuale
sistema elettorale ma anche e soprattutto quanto poco sia democratica sia la
legge che la formazione delle Camere che ne conseguirà. I candidati che si
profilano per il Fermano sono scarsamente rappresentativi del territorio, fatta
eccezione dei Cinque Stelle la cui esponente principale è poco conosciuta e, quindi,
difficile da inquadrare. Per quanto riguarda il PD, i due candidati espressione
della politica locale, Petrini e Verducci, sono veterani del Parlamento che,
nonostante gli anni di presenza sugli scranni, pochissimo di positivo hanno
prodotto per il Fermano e le Marche in genere, lasciando il predominio
regionale nelle mani quasi esclusive delle province del nord.
A questo punto c’è da
augurarsi che spuntino candidature, che pure sembrano probabili, che possano avere
un buon radicamento col territorio, prescindendo dall’appartenenza politica.
Penso, per esempio, al montegranarese Lucentini che, qualora fosse confermato,
potrebbe rappresentare un buon legame con l’ambito locale. È ovvio che, specie
nelle elezioni politiche, conta molto lo schieramento, ma in questo particolare
frangente, dove la nostra Regione, specie nell’area picena, soffre
particolarmente gli effetti della crisi economica a cui si sono aggiunte le
conseguenze del terremoto, è necessario tenere anche in considerazione la
rappresentatività dei candidati, per quel poco che ci è concesso scegliere.
Luca Craia