ELENA LEONARDI: GIACENTI DA 5 MESI IN COMMISSIONE LE MIE
DUE PROPOSTE DI LEGGE PER TUTELARE SOGGETTI CON PARTICOLARI ESIGENZE E PER NON
SPOPOLARE ULTERIORMENTE L’ENTROTERRA COLPITO
Comunicato integrale
Mentre i Commissario De Micheli sul numero del periodico
“Panorama” del dicembre scorso promette la consegna di tutte le casette entro
febbraio e parla di algoritmi per accelerare la ricostruzione, nelle zone
terremotate del maceratese si consuma l’ennesima protesta di cittadini sfiniti
ed esasperati.
Il nocciolo della questione, afferma la capogruppo
regionale Elena Leonardi, è che la cosiddetta “norma salva-Peppina” entrata in
vigore a livello nazionale, taglia fuori diverse situazioni che fanno passare
per “abusivi” coloro che, per rimanere nelle zone in cui hanno sempre vissuto
si sono industriati da soli per poter sopravvivere. E la burocrazia cosa
fa? Invece di trovare una soluzione, dato che ancora siamo in una fase di
emergenza infinita, li considera “fuori legge” dando loro ulteriori grattacapi
oltre a quello di essere stremati dal 24 agosto del 2016.
Ricordo che in Consiglio Regionale ci sono due mie
proposte, una di legge regionale ed una di modifica del Codice del
Paesaggio che da settembre giacciono ferme nella competente commissione. Con
questi atti la sottoscritta – prosegue Leonardi – intendeva modificare una
legge regionale dell’agosto scorso introducendo un articolo chiamato
“particolari misure per insediamenti isolati o per soggetti con peculiari
esigenze” , un atto che poteva garantire la realizzazione autonoma di
Sistemazioni di Emergenza con requisiti di compatibilità paesaggistica e senza
costituire variante al Piano Regolatore. Un altro atto, quello della Proposta
da Inviare alle Camere, intendeva agire sul sistema sanzionatorio del Codice
del Paesaggio in merito all’accertamento della compatibilità paesaggistica da parte
delle autorità competenti. Come ho già evidenziato, si tratta di buon senso: di
calarsi nella realtà, per le zone colpite dai terremoti, con la
previsione di soluzioni abitative limitate in dimensioni ma che permettano la
possibilità del mantenimento sul posto dei residenti e de i loro familiari al
di là delle aree SAE individuate con tutta la procedura che conosciamo.
Gradirei uno stop ai tagli dei nastri e un impegno concreto
e veloce da parte anche del Presidente della Giunta Regionale, in qualità di
Vicecommissario, per trovare una concreta soluzione a tutte queste famiglie che
stanno protestando perché tagliate fuori ingiustamente dalla norma
nazionale cosiddetta “salva Peppina”.