Ieri Macerata ha vissuto un
altro brutto episodio di violenza, un episodio che rischia di dare il via a una
spirale che va a unirsi alla tensione generata prima dalla morte della povera
Pamela e poi dall’atto terroristico di Luca Traini. Una città sconvolta,
Macerata, che ora si trova, suo malgrado, a essere tetro di scontri ideologici
e politici che spesso sfociano nella violenza, come è accaduto, appunto, ieri, quando
un gruppo di giovani provenienti da centri sociali pare esterni alla città,
sono entrati a volto coperto nel centralissimo caffè Venanzetti per protestare,
tra slogan e atteggiamenti minacciosi, contro la prevista conferenza indetta
proprio nel locale da Casapound e prevista per oggi. All’arrivo della polizia
ci sono stati scontri con gli agenti.
Il rischio che dai due
orrendi episodi della scorsa settimana possa nascere una faida etnica e
ideologica è serio, a questo va ad aggiungersi il comportamento irresponsabile
e inqualificabile di gruppi politici come quello di ieri o come la stessa Casapound,
che stanno utilizzando Macerata e quanto vi è accaduto per alimentare la spinta
propulsiva che ne è ragione di vita, ossia la contrapposizione politica. Ma
Macerata non deve diventare ulteriormente scenario di scontro stupidi e
pericolosi.
Occorre senso di
responsabilità da parte di tutti, anche se appare difficile aspettarsi
responsabilità da gruppi estremisti che non aspettano altro che l’occasione per
mettersi un cappuccio in testa e creare panico. Ma chi ha il compito di
garantire la sicurezza della città deve assumersi la responsabilità di evitare
che il diritto alla manifestazione diventi occasione di violenza. La situazione
è tesa, pericolosa, e ogni manifestazione, anche la più pacifica, può innescare
episodi violenti. Mi auguro che le autorità se ne rendano conto e vietino nella
maniera più assoluta ogni manifestazione politica in modo di garantire l’ordine
pubblico e la sicurezza dei cittadini. Nel contempo auspico che i responsabili
dei tanti gruppi politici, di qualsiasi schieramento o ideologia, siano tanto
sensibili e intelligenti da capire quanto episodi come quello di ieri siano
dannosi per la città e per il recupero della normalità. Solo dopo che saremo
tornati a un clima più sereno e che saremo in grado di analizzare con la dovuta
lucidità quanto è accaduto in questi giorni, sarà possibile tornare anche a
manifestare pubblicamente. Per ora, iniziative come quella dei centri sociali
di ieri sono soltanto un pericolo e non portano altro che tensione e senso di
insicurezza, aggravando una situazione già gravissima di suo.
Luca Craia