mercoledì 7 febbraio 2018

Forza Nuova minaccia la rivolta. Speriamo che la gente non ascolti. Ma un matto con la pistola si trova facile.




Si assume una gravissima responsabilità Roberto Fiore, leader del gruppo di estrema destra Forza Nuova, dichiarando, anzi, minacciando la rivolta in caso il nigeriano accusato dell’omicidio di Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale, venga rilasciato, ipotesi tutt’altro che peregrina per come si stanno mettendo le indagini. Forza Nuova ha cavalcato fin da subito il sentimento umano e condivisibile di sdegno per la fine della povera ragazza, che ha acceso i riflettori sullo stato di degrado in cui sta precipitando parte di Macerata come, del resto, molte città italiane, giustificando l’azione scellerata di Luca Traini di sabato scorso, quando questo personaggio ha preso in ostaggio l’intera città di Macerata sparando per le strade a caccia di Africani.  Oggi Fiore pubblica un post sulla pagina Facebook di Forza Nuova in cui minaccia senza mezzi termini la rivolta.
Un atteggiamento che fa prendere al leader di Forza Nuova e al movimento che guida una gravissima responsabilità. Credo che gli Italiani siano sufficientemente maturi per non dare ascolto a certi deliri, siano essi provenienti dall’estrema destra che, come è accaduto ieri con il blitz dei centri sociali, dall’estrema sinistra. Ma credo anche che di personaggi pericolosi come Traini, pronti a prendere una pistola e a usarla, ce ne siano purtroppo tanti. E questo atteggiamento non è altro che un’istigazione, cosa gravissima. Visto il senso di responsabilità latitante in Forza Nuova e nel suo leader, mi auguro che le autorità prendano provvedimenti prima che tutta questa storia degeneri in una spirale di violenza pericolosa e difficile da arrestare.

Luca Craia

Falde acquifere a rischio inquinamento? Mentre controllano, cosa stiamo bevendo?




La notizia riportata stamattina dal Corriere Adriatico mi preoccupa. Pare ci sia un serio rischio di inquinamento batterico nelle acque del Chienti a causa del versamento di fanghi di acque reflue, contenenti una forte carica microrganica. Il rischio è anche per la nostra salute perché, a quanto riferisce il giornale, la contaminazione potrebbe raggiungere le falde acquifere che poi, una volta captate, arrivano nelle nostre case e vengono usate per l’alimentazione.
Ci hanno sempre detto di bere l’acqua del rubinetto, perché non comporta inquinamento come invece fa quella in bottiglia, sia per gli involucri di plastica che per il trasporto, e perché è sana e controllata. Leggo, però, dal giornale che i controlli verranno effettuati dalla Tennacola e dall’ARPAM “nei prossimi giorni”, il che significa che nei nostri rubinetti continuerà a scorrere acqua a rischio inquinamento. Possiamo berla tranquillamente? È stato fatto qualcosa per scongiurare ogni pericolo per la salute umana? Il giornale non lo dice, spero che qualche autorità lo faccia e tranquillizzi i cittadini.

Luca Craia

Troppi incidenti sulla provinciale? Il Sindaco vuole l’autovelox, ma l’asfalto rovinato dal fuoco ancora non è stato rifatto dopo mesi.



Ci sono sempre stati incidenti, anche gravi, sulla provinciale che da Montegranaro arriva alla vicina Monte San Giusto. Un mio carissimo amico, quando ero ragazzino, ci perse la vita, quindi parlo anche con un certo coinvolgimento. La strada è stretta, piena di curve cieche e senza banchine, quindi pericolosa per la sua stessa struttura. A questo va aggiunto che l’asfalto è liso e viscido anche da asciutto, figuriamoci in inverno quando è quasi sempre bagnato.
Gli ultimi incidenti in ordine cronologico, però, sembra abbiano risvegliato il Sindaco di Montegranaro che, improvvisamente, si è accorto del problema e propone stamane su Il Resto del Carlino la sua soluzione: l’autovelox. Ovviamente non spetta a Montegranaro intervenire sulla bretella, ma può, anzi, deve sollecitare le due province interessate, quella di Fermo e quella di Macerata, perché intervengano per trovare una soluzione. E pare che la Mancini voglia spingere per l’adozione della macchinetta che rileva la velocità e multa i trasgressori.
Personalmente non ho nulla in contrario all’autovelox, se usato nei modi e nei termini di legge (non come è accaduto lungo la Mezzina) e se pensato al solo scopo di aumentare la sicurezza. Trovo però curioso che a Ediana Mancini non venga in mente che, prima di mettere un autovelox, forse è opportuno rendere la strada più sicura. Si possono allargare alcune curve, riducendone l’angolo di incidenza e aumentando la visibilità, si può, anzi, si deve rifare l’asfalto rendendolo drenante e aumentando l’aderenza. Poi si può anche mettere un autovelox per sanzionare e, quindi, educare gli automobilisti indisciplinati. Ma quando si lascia, in mezzo alla curva cosiddetta “dell’ATA”, l’asfalto deformato dal fuoco dell’ultimo incidente, accaduto ormai mesi fa, senza che nessuno si sia chiesto se questo rappresenti un pericolo (e lo rappresenta, altrochè, la macchina non tiene quando si passa sopra quella chiazza nera) significa non avere la reale percezione di quelle che sono le reali cause degli incidenti, che non risiedono soltanto nell’eccessiva velocità.

Luca Craia