Comunicato
integrale
Guardo il piccolo della città
che ho amministrato per quasi cinque anni, Montegranaro, e vedo la realtà
italiana riflessa nei fatti che vi accadono. È una realtà pericolosa, in cui
chi ha il potere delle decisioni è annichilito dalle ideologie e dal tornaconto
politico. Il problema della legalità si fa sempre più serio e le Istituzioni
sembrano sempre più inadeguate o, forse, non interessate a dare una risposta.
Anzi, fioccano dati che vorrebbero tranquillizzare l’opinione pubblica su
presunti cali dei crimini, cali che la gente comune non vede, anzi, ha la netta
percezione del contrario.
L’ultima notizia che arriva
da Montegranaro riguarda l’ennesima rissa tra extracomunitari. È una cosa alla
quale rischiamo di abituarci, tanto frequentemente accade, e si unisce ad atti
criminali di ogni genere, dallo spaccio al furto, dai danneggiamenti ai
taglieggiamenti, per tacere di intere zone del paese, vedi il Campo dei Tigli
inaugurato da poco, in mano a bande di ragazzini stranieri che ne impediscono
l’uso alla comunità tra minacce e violenze. In tutto questo c’è l’immobilismo
delle istituzioni, il silenzio complice, il fare finta di niente.
Le forze dell’ordine sono
impotenti: le loro azioni vengono puntualmente neutralizzate dalle leggi che
rimettono in libertà delinquenti conclamati e, per quanto si adoperino i nostri
Carabinieri per tutelare la sicurezza, Montegranaro, specchio dell’Italia,
diventa ogni giorno più pericolosa. Ma piazza Mazzini tace, ci sono le
telecamere e tanto basta.
Se in Italia serve un’azione
politica seria che inverta la tendenza e che impedisca che pazzi criminali come
il Traini di turno possano armarsi, in un attimo di follia, e sparare sulla
folla (e di personaggi come questo ne abbiamo in quantità), nel piccolo del
nostro paese serve attenzione, serve la richiesta di controllo, serve la
pressione sulle istituzioni superiori affinchè si mettano in campo tutti i
mezzi per rendere Montegranaro più sicura. Certamente non serve il silenzio o
il trincerarsi dietro in sistema di videosorveglianza che, quandanche
funzionasse (e spesso pare non funzioni) è comunque solo una parte della
soluzione, certamente non la soluzione.
La convivenza pacifica con lo
straniero è possibile solo quando ci sono regole certe che tutelino tutti,
straniero compreso, e quando queste regole vengono fatte rispettare.
L’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale, coi suoi silenzi e con l’assenza
di qualsiasi azione protettiva della comunità, rispecchia in pieno quello del
governo nazionale. In questo modo andiamo dritti verso il baratro.
Gastone Gismondi