martedì 13 febbraio 2018

Che fine ha fatto il massacratore di alberi di Natale di viale Gramsci? Il Sindaco l’ha più cacciato da Montegranaro?



Una volta identificato l’autore del deprecabile gesto, quindi, emetterò un provvedimento di allontanamento dalla città. Non ci sarà alcuna tolleranza e siamo intenzionati ad andare fino in fondo per porre fine a questa situazione”. Lo ha detto il Sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, e la frase è riportata in un articolo di Cronache Fermane del 5 gennaio scorso, a proposito degli atti vandalici compiuti in viale Gramsci ai danni degli alberelli di Natale posti nei nuovi vasi di travertino.
È passato più di un mese da allora e sappiamo che l’autore dell’insano gesto è stato catturato, non per questo reato ma perché il nostro simpatico amico è uso commettere reati un giorno sì e un altro no. Non sappiamo però se i bellicosi quanto condivisibili propositi del nostro Sindaco siano stati mantenuti. Allora la domanda la faccio pubblica: è stato emesso il succitato “provvedimento di allontanamento”? Questo soggetto è ancora a Montegranaro o possiamo tirare un sospiro di sollievo sapendo che il nostro Sindaco ha mantenuto la parola e l’ha allontanato? Speriamo di avere notizie rassicuranti.

Luca Craia

E Macerata si svegliò senza fascisti


Ci volle un po’ di tempo per realizzarlo perché, si sa, i fascisti sono subdoli, si mimetizzano, si mascherano da democristiani, da grillini, da piddini e, incredibile ma vero, sono stati scoperti dei fascisti mascherati da comunisti, pensa un po’. Dicevo: ci volle un po’ di tempo ma, dopo qualche giorno dalla supermega manifestazione antifascista-antirazzista-antixenofoba-antibiotica-antitartaro di sabato 10 febbraio, data che rimarrà alla storia come nuovo giorno della liberazione, la città di Macerata si accorse che i fascisti erano spariti.
Non c’erano più fascisti su Facebook, almeno non quelli di Macerata, i terribili fascisti ruggenti da tastiera; non c’erano più fascisti per strada, non ce n’erano più in Consiglio Comunale, sull’autobus e al supermercato. Potevi impazzire a cercare un fascista ma non se ne trovava più uno. Alcuni furono molto delusi, perché la litigata quotidiana col fascista motiva la tua giornata, tanto che qualche barista assoldò un attore per fargli impersonare il fascista con cui litigare mentre prendi il cappuccino. Ma lo sgamarono subito: il fascista vero ha un’altra verve quando litiga.
Fu facile collegare il fenomeno della sparizione dei fascisti con la manifestazione di cui sopra. Evidentemente i fascisti avevano contato i manifestanti e s’erano messi paura. Quasi sicuramente il grido temibile e furioso, il terrificante “bellacciao” levatosi dalla folla sfilante lungo le mura li aveva indotti a lasciare la città. Qualcuno dette il merito della pulizia politica alle minacce reiterate di tante pulzelle manifestanti, comprese blasonate e acculturate dottoresse, di non darla più ai fascisti. Probabilmente fu questo il motivo scatenante del grande esodo.
Fatto sta che una Macerata, finalmente liberata dai milioni, ma che dico milioni, miliardi di fascisti che ne affollavano le strade, iniziò a sperare in un futuro migliore. Rimasero gli spacciatori, i ladri, i furfanti; rimasero i disoccupati, gli esodati, rimasero gli studenti e i giovani senza lavoro e senza futuro, gli anziani senza pensione e senza soldi per comprarsi le medicine, rimasero le aziende che chiudevano e le promesse dei politici, rimasero i terremotati, le macerie, la gente al freddo o dentro a casette di legno che cascano a pezzi da nuove. Insomma, rimase tutto come prima ma… non c’erano più fascisti. Mica micio micio bau bau.

Luca Craia