Ci volle un po’ di tempo per realizzarlo perché,
si sa, i fascisti sono subdoli, si mimetizzano, si mascherano da democristiani,
da grillini, da piddini e, incredibile ma vero, sono stati scoperti dei
fascisti mascherati da comunisti, pensa un po’. Dicevo: ci volle un po’ di
tempo ma, dopo qualche giorno dalla supermega manifestazione antifascista-antirazzista-antixenofoba-antibiotica-antitartaro
di sabato 10 febbraio, data che rimarrà alla storia come nuovo giorno della
liberazione, la città di Macerata si accorse che i fascisti erano spariti.
Non c’erano più fascisti su
Facebook, almeno non quelli di Macerata, i terribili fascisti ruggenti da
tastiera; non c’erano più fascisti per strada, non ce n’erano più in Consiglio
Comunale, sull’autobus e al supermercato. Potevi impazzire a cercare un fascista
ma non se ne trovava più uno. Alcuni furono molto delusi, perché la litigata
quotidiana col fascista motiva la tua giornata, tanto che qualche barista
assoldò un attore per fargli impersonare il fascista con cui litigare mentre prendi
il cappuccino. Ma lo sgamarono subito: il fascista vero ha un’altra verve
quando litiga.
Fu facile collegare il
fenomeno della sparizione dei fascisti con la manifestazione di cui sopra.
Evidentemente i fascisti avevano contato i manifestanti e s’erano messi paura.
Quasi sicuramente il grido temibile e furioso, il terrificante “bellacciao”
levatosi dalla folla sfilante lungo le mura li aveva indotti a lasciare la
città. Qualcuno dette il merito della pulizia politica alle minacce reiterate
di tante pulzelle manifestanti, comprese blasonate e acculturate dottoresse, di
non darla più ai fascisti. Probabilmente fu questo il motivo scatenante del
grande esodo.
Fatto sta che una Macerata,
finalmente liberata dai milioni, ma che dico milioni, miliardi di fascisti che
ne affollavano le strade, iniziò a sperare in un futuro migliore. Rimasero gli
spacciatori, i ladri, i furfanti; rimasero i disoccupati, gli esodati, rimasero
gli studenti e i giovani senza lavoro e senza futuro, gli anziani senza
pensione e senza soldi per comprarsi le medicine, rimasero le aziende che
chiudevano e le promesse dei politici, rimasero i terremotati, le macerie, la
gente al freddo o dentro a casette di legno che cascano a pezzi da nuove.
Insomma, rimase tutto come prima ma… non c’erano più fascisti. Mica micio micio
bau bau.
Luca Craia