martedì 13 febbraio 2018

Sanremo e la politica dell’immigrazione. Quando l’uomo smette di ascoltare il cuore.



Mi ha fatto molta tristezza la polemica durante e dopo il festival di Sanremo sulle performance di Mirkoeilcane e di Pierfrancesco Favino. Una grande tristezza dovuta alla constatazione di quanto siamo diventati meschini, gretti, insensibili, di quanto tutto si riduca, come sempre in Italia ma mai così tanto come ora, alla consueta contrapposizione tra Guelfi e Ghibelli, tra interisti e milanisti, tra comunisti e fascisti. In Italia non c’è la sfumatura, non c’è la mediazione, non c’è spazio per l’intelligenza e il ragionamento, non c’è spazio per il cuore.
Mirkoeilcane ha portato un pezzo strepitoso che racconta, con temi aulici struggenti, le sensazioni dell’innocenza di un bambino imbarcato su uno di quegli scafi della speranza che spesso si trasformano in bare galleggianti. Un racconto puro, sublime, con un tentativo appena percepibile di rovesciare le parti dando la sensazione che il bambino sulla barca fosse in fondo un bambino italiano. Non c’era nulla di politico in quella canzone, c’era solo molto di umano, di quella empatia e sensibilità che non riusciamo più a sentire e trovare tanto siamo inferociti.
Nel pezzo di Favino, nella sua struggente interpretazione del monologo "La notte”, dal dramma di Bernard-Marie Koltès, l'attore ci ha proposto lo stesso sentire da parte di un adulto. La sofferenza dell’uomo, quello doveva arrivare, e l’uomo che ascolta non può non percepirla, farla sua, condividerla e soffrirne. E tutto questo prescindendo da come la si pensi sul problema dell’immigrazione e sulle conseguenze che questa comporta nel nostro vivere quotidiano.
Chi segue quello che scrivo sa qual è la mia posizione in materia. La riassumo per chiarezza: ritengo che serva una regolamentazione in materia, ritengo che l’Italia, come l’Europa, non possa più permettersi l’accoglienza che è stata fatta fino a oggi e che sia necessario stabilire regole precise che tutelino noi e chi viene da noi.  Questo non mi ha impedito di commuovermi a Sanremo, di sentire l’acqua gelida del bambino di Mirkoeilcane e la disperazione del protagonista della storia narrata da Favino.
Questo è il nostro grande problema, in Italia. Siamo incattiviti, inariditi, incapaci di mediare, di comprendere le sfumature. Perché le situazioni non sono mai tutte bianche o tutte nere, non ci sono confini netti e definiti da bene e male. Abbiamo enormi problemi in Italia derivanti dall’immigrazione: problemi di ordine pubblico, di criminalità, di diseguaglianza sociale. Sono problemi che vanno analizzati e compresi con razionalità ma anche col cuore, perché siamo esseri umani e non possiamo dimenticarcelo. E se ci manca il cuore e la capacità di comprendere e condividere la sofferenza altrui, corriamo seri rischi, perché quando l’uomo smette di ascoltare il cuore, la storia ce lo insegna, capitano cose inimmaginabili, indicibili, vergognose.

Luca Craia

Qualità dell’aria. Zaffiri interviene su Ancona



Il Presidente del Gruppo della Lega in Consiglio regionale, Sandro Zaffiri, ha depositato oggi presso la Procura della Repubblica di Ancona un esposto relativo alla misurazione della qualità dell'aria nel Comune di Ancona.
Un'unica centralina di monitoraggio, posizionata alla Cittadella, cioè all'interno di un parco e in una zona dove transitano pochissimi veicoli, non può essere rappresentativa per l'intera città. Oltretutto, nonostante l'ubicazione, i dati sono allarmanti poiché si registrano annualmente innumerevoli sforamenti oltre i limiti consentiti.
Già nel 2012 Ancona risultava essere, secondo un'analisi comparativa del Ministero dell'Ambiente, tra i peggiori 50 capoluoghi di provincia per valori di PM10 nell'aria.
La mancanza di misurazioni ambientali comporta l'impossibilità di configurare il quadro esatto delle criticità ambientali nella città di Ancona e, quindi, secondo Zaffiri è necessario che venga chiarito come si sia arrivati ad avere un'unica centralina, nonché verificare le eventuali responsabilità.
Secondo le stime dell'Agenzia europea dell'ambiente ogni anno l'inquinamento da polveri sottili provoca nel Paese più di 66.000 morti premature, rendendo l'Italia lo Stato membro dell'UE più colpito in termini di mortalità connessa al particolato  e, quindi, è quanto mai necessario garantire la qualità dell'aria e la tutela della salute dei cittadini facendoli vivere in un ambiente sano ed in condizioni di sicurezza.
Per questo Zaffiri, fortemente preoccupato, ha deciso di intraprendere questa azione forte perchè  la situazione ad Ancona è drammatica e la tutela della salute dei cittadini non è garantita.

Sandro Zaffiri
Presidente Gruppo Lega Nord-Marche





Il Pd montegranarese ha partecipato alla manifestazione di Macerata ma non lo sapeva nessuno.



Ne dà notizia la segretaria della sezione locale, Laura Latini, su una pagina pubblica che ogni tanto si occupa di Montegranaro: il PD montegranarese ha partecipato ufficialmente alla manifestazione di Macerata. “Il PD di Montegranaro aderisce alla manifestazione, alcuni membri del direttivo saranno presenti, contro il fascismo, contro il razzismo e per la pace” asserisce la Latini.
Il caso è curioso, perché non vi è traccia alcuna di questa partecipazione sui mezzi normalmente utilizzati dal PD locale per comunicare con iscritti e simpatizzanti, le pagine Facebook “Partito Democratico Montegranaro” e “Pd – Circolo di Montegranaro”. Eppure, se tanto convintamente si sostenevano i valori promulgati con la manifestazione di sabato, si sarebbe dovuto promuoverla e portarci quante più persone possibile. Invece tutto è passato in sordina, come se sì, partecipiamo, ma che non si sappia troppo.
Del resto la partecipazione ufficiale di organi del PD appare piuttosto contraddittoria in quanto lo stesso PD è stato contestato durante la manifestazione. Oltretutto il Sindaco di Macerata, espressione anch’egli del Partito Democratico, è stato sempre contrario e oggi, a giochi fatti, è estremamente critico con i fini e i risultati della manifestazione. Un caso curioso, che pare decisamente una di quelle situazioni in cui si sposa un parente del quale ci si vergogna un po’, si va al matrimonio ma si cerca di non farsi notare.

Luca Craia