giovedì 15 febbraio 2018

La Provincia di Fermo che mette l’autovelox per la sicurezza ma spegne i semafori della morte



Anche stamattina, alle ore 7.20, il semaforo che regola l’incrocio tra la Montegranarese, l’Elpidiense e la Mezzina era lampeggiante. La Mezzina era già carica di traffico, il fondo era ghiacciato e il semaforo era lampeggiante. Non è la prima volta che capita e sulla pagina Facebook di questo blog ne trovate le diverse segnalazioni. È un incrocio pericolosissimo, teatro di incidenti gravissimi e a volte mortali, nel quale andrebbe realizzata una rotatoria per limitare la velocità di attraversamento e, conseguentemente, i pericoli di incidente, ma anche per evitare che, come sarà probabilmente capitato anche questa volta, che il semaforo si spenga accidentalmente.
La Provincia di Fermo è cosciente del problema, tanto che l’ex Presidente, Aronne Perugini, prima della scadenza del suo mandato, aveva iniziato a parlare di una rotatoria. Ma, con l’insediamento del nuovo Presidente, Moira Canicola, la questione è finita nel dimenticatoio. Eppure la signora Canicola sembra essere molto attenta alla sicurezza degli automobilisti, almeno a suo dire, visto che, proprio con questa motivazione, ha giustificato la sostituzione del tutor esistente sul quel tratto di strada con un autovelox, la cui maggiore efficacia è tutta da dimostrare ma che è sicuramente più remunerativo, almeno per il gestore che ne prende quasi tutti gli introiti. Ma il semaforo lo si fa spegnere, anche spesso. Misteri.
Ho segnalato immediatamente la cosa al 113 che mi ha garantito di sollecitare chi di competenza, in questo caso, credo, la Polizia Provinciale, perché provvedesse al ripristino dell’impianto semaforico. Per il resto, tocca affidarsi alla provvidenza. E alla prudenza.

Luca Craia

mercoledì 14 febbraio 2018

Ediana Mancini mette la pietra tombale sul centro storico di Montegranaro.



Il Sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, si è affrettata a scrivere il consueto comunicato per spiegare in grande pastrocchio del nuovo bando di assegnazione delle case popolari, forse anche pungolata dal mio articolo di stamattina ma, come quasi sempre, mossa da troppa fretta e ansia di tappare le falle, anche questa volta ha messo una pezza che, se non è peggiore del buco, certamente non lo chiude.
Il nuovo bando segna la condanna a morte definitiva e forse senza appello per il centro storico di Montegranaro. A questo punto possiamo anche archiviare prima ancora di conoscerlo il progetto di Beverati in quanto, con questo bando e i criteri che lo muovono, il centro storico diventerà un ghetto per stranieri, segnando come minoranza i pochi Italiani rimasti, già in gravi difficoltà nel convivere con una cultura che non si è mai integrata alla quale, invece, tocca adeguarsi per poter sopravvivere. Ci sono, nel centro storico, due palazzine ristrutturate dal Comune che, con questo regolamento, andranno assegnate quasi sicuramente a cittadini stranieri.
È assolutamente falso e privo di fondamento quello che il Sindaco dichiara a Cronache Fermane, ossia che i Comuni non hanno discrezionalità nell’applicazione della legge sull’assegnazione degli alloggi: la discrezionalità esiste e consiste nell’attribuzione di un punteggio più alto o più basso ai vari requisiti richiesti per entrare in graduatoria. È la strada intrapresa da diversi altri comuni in Italia, una strada che ha portato risultati apprezzabili e non ha esposto i Comuni a contenziosi di sorta, cosa che sembra temere il nostro sindaco. È la strada che voleva percorrere il Presidente Del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, e che poi è rimasta lettera morta.
La speranza è che, essendo il bando aperto, ci sia ancora la possibilità di mettere mano al regolamento prima dell’esecuzione dello stesso. Mi sento quindi di chiedere a gran voce alla maggioranza di governo un atto di responsabilità, quello di modificare il regolamento in modo tale da non condannare definitivamente al degrado il centro storico di Montegranaro. Cadendo nel vuoto questa possibilità credo che per il quartiere antico di Montegranaro non ci sia più nulla da fare.


Luca Craia

Montegranaro: nuovo bando per le case popolari, con il vecchio regolamento. Favoriti gli stranieri. E Antonelli?



È stato pubblicato ieri il nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari sovvenzionati dal Comune di Montegranaro. Era attesa da tempo e se ne era parlato a lungo perché ci si era resi conto che, con il regolamento in essere, i cittadini extracomunitari erano favoriti rispetto a quelli italiani. A suffragio di questa presa d’atto basti verificare quanti alloggi popolari sono assegnati a Italiani e quanti a stranieri.
Assunta questa disparità di trattamento come assodata, il Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, proprio sulle pagine di questo blog e, in seguito, sulla stampa che ne ha riportato le dichiarazioni, si era proposto e impegnato a redigere, di concerto con tutte le forze consiliare, di maggioranza e di opposizione, un nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi che prevedesse dei correttivi, per quanto consentito dalla legge nazionale, in modo da limitare se non eliminare queste diseguaglianze a discapito dei cittadini italiani. La stessa cosa è stata fatta in diversi comuni italiani con risultati apprezzabili.
Solo che, a parte le dichiarazioni, registriamo un nulla di fatto e oggi, con la pubblicazione del nuovo bando, si procederà a redigere una nuova graduatoria per l’assegnazione di alloggi popolari secondo i criteri del regolamento approvato nel 2011, regolamento che, come abbiamo detto, è risultato inadeguato in quanto favorisce in maniera peculiare i cittadini stranieri. Ci domandiamo cosa non abbia funzionato, cosa abbia impedito al dottor Antonelli di portare a termine il suo proposito di riforma.
L’assegnazione degli alloggi popolari con l’attuale normativa è sbilanciata, come abbiamo detto, creando così una disparità di trattamento che non favorisce certo i rapporti tra etnie in paese. Il problema più grande, però, rimane quello della ghettizzazione di aree della città che, in questo modo, diventano appannaggio quasi esclusivo di cittadini stranieri, con la conseguente mancata integrazione degli stessi e l’acutizzarsi di attriti sociali che andrebbero evitati e, soprattutto, la facilitazione di fenomeni di illegalità che purtroppo stanno diventando sempre più diffusi nel nostro paese.

Luca Craia