Non
posso che essere soddisfatto nell’apprendere dell’incontro che si terrà domani
all’Officina delle Arti di Montegranaro intitolato “La terra è. Ricchezza e
complessità dell’architettura in terra cruda in Italia e in Europa”. Sono soddisfatto perché, nell’aprile del 2016,
Montegranaro ha rischiato di uscire dall’Associazione Nazionale
Città della terra cruda, nonostante fosse una delle città fondatrici della
stessa e, grazie all’appello perché ciò non avvenisse lanciato da me attraverso
questo blog e fortunatamente recepito dalle forze politiche, si evitò che il
Consiglio Comunale votasse lo scellerato punto all’ordine del giorno, dettato
solo dalla volontà di risparmiare qualche centinaio di Euro di quota associativa.
Oggi, finalmente, si ridà il valore che merita alla
presenza di queste particolarissime costruzioni che possono diventare fulcro di
una nuova impostazione turistica del nostro territorio. Vedo l’Assessore
Beverati molto motivato in questo senso e me ne compiaccio, perché Montegranaro
ha delle peculiarità sulle quali vale la pena puntare e una di queste è proprio
la casa in terra cruda.
Mi piace ricordare questo particolare perché, tra le
tante accuse che spesso mi si lanciano, alcune forse anche motivate, quella di
scrivere in maniera sterile e improduttiva mi pare infondata e questo fatto,
tra diversi altri, mi pare lo dimostri.
Luca
Craia