Verrebbe da benedire la
mezzanotte di oggi, quando finalmente taceranno i comizi della campagna
elettorale più brutta e incarognita della storia italiana. Verrebbe da accogliere
il silenzio elettorale come una manna dal cielo, non solo per le tonnellate di
scemenze che i vari candidati ci hanno propinato in questi mesi, quelle fanno
parte del gioco e ci siamo abituati, qualcuno addirittura riesce ancora a crederci.
Il silenzio è benedetto perché, si spera, per un po’ si fermeranno le violenze
verbali da social network, le accuse reciproche e fondate di fascismo, la
guerra civile mediatica scatenata sapientemente tra Italiani in difficoltà, con
le loro diverse, spesso opposte, interpretazioni della soluzione.
C’è tanta puzza di eversione
in Italia. Puzza talmente tanto che le maestre gridano odio per strada invece
di educare i bambini, tanto che quelli che sventolavano la bandiera della pace
ora spaccano le ossa ai poliziotti e i tutori dei diritti dei più deboli
massacrano i carabinieri. Hanno aperto la caccia al fascista, con licenza di
uccidere, e vedono fascisti dappertutto, basta non pensarla come loro. Da un
punto di vista squisitamente elettorale è un suicidio: regalano voti alla
destra, impauriscono gli Italiani. Da un punto di vista di civiltà è un
cataclisma, il crollo dei valori democratici, della libertà di opinione, della
dialettica politica. Non la pensi come me, se fascista a io ti meno. Da qui a
prendere in mano un’arma e gambizzare i giornalisti o rapire e uccidere i
politici è un attimo.
Ultime ore per pensare,
riflettere, decidere. Ho idea che saranno tantissimi gli Italiani che non
voteranno, che consegneranno la scheda bianca o la annulleranno il voto. Del
resto lo spettacolo della politica è spaventoso e le risposte che tutti
aspettavamo non sono arrivate. Io, come ho già detto voterò.
Voterò a destra, per la prima
volta in vita mia, dopo l’incommensurabile delusione del PD, rivelatosi emulo
peggiorativo del berlusconismo, e della sinistra, completamente sganciata dalla
realtà, ancora attaccata a ideologie stantie e superate, capace di violenza di
tipo fascista e di derive eversive pericolose.
Non sono contento di votare Lega e non ritengo che la Lega possa
rispondere alle mie domande e a quelle degli Italiani come ci si aspetterebbe.
Ma condivido alcune delle sue proposte, come del resto ne condivido alcune
anche del Movimento 5 Stelle, ma le mie priorità in questo momento trovano
maggior conforto in ciò che propone la Lega.
Voterò Lega, come è noto,
anche per il candidato locale, un amico, una persona che stimo e che credo
possa fare bene, in generale e per il nostro territorio: Mauro Lucentini. Mauro
ha dimostrato negli anni capacità politiche e caratteristiche umane che
riscuotono la mia fiducia, e in campagna elettorale si è mosso a un livello ben
superiore a quello medio dei vari candidati. La sala dell’Horizon gremita di
gente, l’altra sera, è un segnale importante: ce la può fare e speriamo ce la
faccia. Al Senato Pazzaglini avrà il mio voto, anche se il suo seggio è sicuro.
Lo avrà sia perché ritengo che, nell’ambito del terremoto, abbia fatto un buon
lavoro, certamente commettendo errori, ma dando grande impegno. Lo avrà anche perché
sono schifato della campagna mediatica costruita contro di lui appositamente a
scopo elettorale. Non so e non posso sapere se le accuse che gli sono state
mosse sono fondate, per quello ci penserà chi di competenza. Trovo però aberrante
che ci si sia occupati di Pazzaglini solo in campagna elettorale mentre per un
anno e oltre di terremoto i giornali lo hanno totalmente ignorato.
Dichiaro apertamente il mio
voto per due motivi: il primo è la speranza che ci siano lettori dell’Ape che
condividano il mio ragionamento e votino come me, perché ritengo che un candidato
locale valido sia importante; il secondo è per una questione di onesta: mi
leggete, sapete come la penso, regolatevi di conseguenza. Buon voto e speriamo
bene.
Luca Craia