mercoledì 7 marzo 2018

Strade colabrodo per il ghiaccio, segno di problemi preesistenti. La sicurezza?



Chi gira in macchina in questi giorni avrà notato inevitabilmente che le strade della provincia di Fermo (ma anche quelle di Macerata, se è per questo) sono ridotte molto male, molto peggio di come erano prima della nevicata della scorsa settimana. Si sono aperte buche in un numero impressionante, buche profonde, ampie e molto pericolose anche se affrontate con velocità medio-basse. Sono dappertutto: nelle strade urbane e in quelle extraurbane, nelle strade comunali, in quelle della provincia e nelle statali.
Si sono formate a causa del ghiaccio, ma testimoniano come lo stato generale delle nostre strade sia piuttosto malmesso, ghiaccio o non ghiaccio. Una buca sull’asfalto si forma laddove si sono create delle fessurazioni. In queste fessure entra l’acqua che, con le basse temperature, ghiaccia e aumenta di volume spaccando il manto bituminoso. Se le strade fossero curate ci sarebbero state molte meno buche dopo il burian ma, essendo le nostre arterie fortemente trascurate dagli enti proprietari, il risultato è che ora viaggiamo in un colabrodo insidioso e dannoso.
Da questa situazione si evince che la sicurezza che, per fare un esempio, muove le azioni della Provincia di Fermo quando installa un autovelox, non è altrettanto sentita quando si tratta di effettuare una buona manutenzione alle strade. Eppure una strada efficiente dovrebbe essere, insieme a un comportamento corretto di chi è alla guida, alla base della sicurezza stradale. Così non è.
Ora occorre, però, correre ai ripari e occorre farlo in fretta, appena la situazione meteorologica cominci a migliorare come pare stia facendo. Le strade in queste condizioni rischiano di creare seri danni alle vetture e di mettere a repentaglio la sicurezza dei passeggeri. E non bastano le solite toppe del dopo-tempesta: occorre un programma di manutenzione serio e ragionato, e occorre, poi, seguirlo. Altrimenti la sicurezza rimane soltanto un alibi poco credibile per azioni difficili da spiegare.

Luca Craia

A chi avrà dato il suo voto il Vicesindaco? Un nuovo (stran)amore a 5 Stelle?



La domanda ce la stiamo ponendo in tanti, anche perché non è puramente accademica. Il voto e l’orientamento politico del Vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, potrebbe avere ripercussioni sull’assetto futuro delle alleanze in vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno nel 2019; e, chissà, forse anche sulla situazione attuale, visto il tracollo elettorale dell’alleato PD. Ubaldi, si sa, è uomo di destra e ha radici culturali profonde nella destra sociale con un passato attivo nel MSI e in Alleanza Nazionale, supportato dalle immancabili visite a Predappio. Ciononostante è alleato con un partito che, almeno sulla carta, sarebbe di sinistra. In questo quadro è difficile dargli una collocazione nel quadro politico attuale, anche in funzione del fatto che il nostro non si è espresso e ha dato ampia libertà di voto, almeno ufficialmente, all’associazione politica che lo sostiene a livello locale, Liberi Per Montegranaro.
La curiosità, che poi è qualcosa di più di una semplice curiosità, su come abbia votato e se abbia in qualche modo influenzato il proprio elettorato, è legittima. Ma possiamo solo fare delle supposizioni. Ad esempio il fatto che, nella sezione elettorale a cui è iscritto e dove ha sempre preso la maggior parte dei voti conseguiti a livello amministrativo risultando sempre il più votato, abbia ottenuto il miglior risultato la lista del Movimento 5 Stelle, potrebbe far supporre un suo orientamento in questo senso. Il che aprirebbe scenari interessanti anche per il 2019.
Supponendo un avvicinamento ai Pentastellati, e visto che questi ultimi, con la responsabilità di essere il primo partito in Italia, stanno mutando la loro indole solitaria cominciando a contemplare anche alleanze di vario genere purchè convergenti sui programmi, non sarebbe assurdo supporre una possibile alleanza tra Liberi per Montegranaro e il Movimento 5 Stelle, tanto più che, su determinate tematiche, non sembra ci sia troppa distanza e che l’opposizione recente dei pentastellati si sia fatta un po’ più blanda rispetto al passato.
Certo è che Ubaldi deve essere preoccupato per le sorti dell’alleanza col PD perché, se le amministrative dovessero confermare il trend negativo degli ex comunisti, le conseguenze potrebbero essere pesanti anche per lui, rimanendone alleato, ovviamente. Non sarebbe stupido, quindi, cercare una nuova alleanza che, con l’attuale centro destra montegranarese, visti i rapporti personali piuttosto logori, sembra piuttosto improbabile, anche se, in politica, si sa, possiamo aspettarci di tutto, anche i fascisti alleati coi comunisti che abbiamo già visto. Quindi tutto è possibile e le ipotesi sono tutte aperte, fermo restando che nessuno saprà mai come realmente abbia votato il Vicesindaco. La nostra è pura curiosità.

Luca Craia

martedì 6 marzo 2018

Sciapichetti: la mela capatevela da soli. Ma il veleno ce l’ha messo il PD



Angelo Sciapichetti, implacabile tagliatore di nastri tricolori, deve essere in crisi di astinenza da presenza sui notiziari. In effetti è da un po’ che non inaugura una SAE, un tosaerba, una scatoletta di tonno e non va, per questo, sul giornale. Così, nell’immediato domani, anzi, dopodomani delle elezioni se ne esce sulla stampa con una dichiarazione che suona più o meno così: avete voluto la bicicletta, ammò pedalate. Si rivolge, ovviamente con toni più signorili, al Movimento 5 Stelle che si è permesso di prendere quasi il doppio dei voti del PD e questo non si fa, cattivi cattivi. Così il nostro assessore alle forbici dorate perde un po’ del suo tradizionale aplomb, se non proprio inglese, maceratese e sbotta contro chi, se non ha vinto le elezioni, ha comunque ottenuto il risultato migliore e dice: capatevela da soli ‘sta mela.
Peccato che la mela sia avvelenata. Il sistema elettorale nuovo di zecca, studiato a tavolino proprio da quel PD dai banchi del quale lancia i suoi strali il nostro assessore regionale, ha prodotto il risultato per il quale chi vince le elezioni non governa a meno che non riesca a ottenere un improbabile 40 e passa per cento. Sciapichetti dovrebbe saperlo, a meno che non sia un ingenuo, cosa che non credo, che la legge elettorale è stata fatta apposta per innescare questa situazione. Quindi delle due l’una: o sta approfittando della situazione che ha creato il suo partito per fare lo spiritoso, oppure non c’ha capito niente.  

Luca Craia