Chi gira in macchina in
questi giorni avrà notato inevitabilmente che le strade della provincia di
Fermo (ma anche quelle di Macerata, se è per questo) sono ridotte molto male,
molto peggio di come erano prima della nevicata della scorsa settimana. Si sono
aperte buche in un numero impressionante, buche profonde, ampie e molto
pericolose anche se affrontate con velocità medio-basse. Sono dappertutto:
nelle strade urbane e in quelle extraurbane, nelle strade comunali, in quelle
della provincia e nelle statali.
Si sono formate a causa del ghiaccio,
ma testimoniano come lo stato generale delle nostre strade sia piuttosto
malmesso, ghiaccio o non ghiaccio. Una buca sull’asfalto si forma laddove si
sono create delle fessurazioni. In queste fessure entra l’acqua che, con le
basse temperature, ghiaccia e aumenta di volume spaccando il manto bituminoso.
Se le strade fossero curate ci sarebbero state molte meno buche dopo il burian
ma, essendo le nostre arterie fortemente trascurate dagli enti proprietari, il
risultato è che ora viaggiamo in un colabrodo insidioso e dannoso.
Da questa situazione si evince
che la sicurezza che, per fare un esempio, muove le azioni della Provincia di
Fermo quando installa un autovelox, non è altrettanto sentita quando si tratta
di effettuare una buona manutenzione alle strade. Eppure una strada efficiente
dovrebbe essere, insieme a un comportamento corretto di chi è alla guida, alla
base della sicurezza stradale. Così non è.
Ora occorre, però, correre ai
ripari e occorre farlo in fretta, appena la situazione meteorologica cominci a
migliorare come pare stia facendo. Le strade in queste condizioni rischiano di
creare seri danni alle vetture e di mettere a repentaglio la sicurezza dei
passeggeri. E non bastano le solite toppe del dopo-tempesta: occorre un
programma di manutenzione serio e ragionato, e occorre, poi, seguirlo.
Altrimenti la sicurezza rimane soltanto un alibi poco credibile per azioni
difficili da spiegare.
Luca Craia