Seguo con passione le vicende
legate al terremoto che ha colpito il centro Italia, una passione legata all’amore
per la mia terra e per quella parte della mia terra ferita, una passione che mi
ha portato a dare, nel mio piccolo, un altrettanto piccolo contributo
attraverso quello che posso forse definire il mio talento, nel senso evangelico
del termine. È un viaggio fatto di parole e immagini che dura dall’agosto del
2016 e che mi ha portato, narrando le vicende di questi paesi martoriati e di
questa gente avvilita dallo Stato assente e dalla politica ipocrita, a
incontrare persone speciali, persone che lottano quotidianamente perché i loro
diritti vengano riconosciuti, perché la loro terra venga rispettata, perché la
loro identità culturale venga salvaguardata.
Mi sono trovato spesso a
ragionare sul fatto che la maggior parte di queste persone, di questi
combattenti pacifici ma formidabili, sia rappresentata da donne. Non voglio fare
nomi, primo perché sono tante e secondo perché ne scorderei sicuramente qualcuna,
ma è facile ricordare chi ha raccolto materiali, aiuti ed è andata a confortare
personalmente le persone più deboli e ferite da questa situazione. È facile
ricordare chi ha speso tempo, denaro, vita per rappresentare i bisogni degli
altri e andare in Regione o a Roma a portare fisicamente questo messaggio,
ricevendo spesso in cambio insulti e mortificazioni da chi, invece, avrebbe
dovuto ascoltare e provare a comprendere. E ricordo chi scrive sui giornali e
sulle pagine Facebook con passione, forza e amore, e chi lotta quotidianamente
per portare avanti la propria attività speciale proprio perché avere un’attività
economica in quei luoghi è speciale e non vuole andare via, portarla via.
Ricordo tantissime donne che ogni giorno mi scrivono per condividere il loro
pensiero, per chiedermi di farmene interprete insieme alle loro sofferenze di terremotate.
Donne forti, donne
intelligenti, donne sensibili. Conosco la forza delle donne da sempre e sono
consapevole del fatto che l’uomo e complementare a loro e senza non può fare,
non può stare. Ma nelle vicende legate al terremoto ho visto davvero la forza e
la tenacia delle donne, ho visto il coraggio e la determinazione, l’intelligenza
e la passione. Viva le donne, tutti i giorni.
Luca Craia