lunedì 12 marzo 2018

Sandro Zaffiri: Morgoni distorce le dichiarazioni del Vescovo. La politica non ha ascoltato il Popolo.



Comunicato integrale

Il Capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale Sandro Zaffiri interviene in merito alle dichiarazioni dell'On. Mario Morgoni (PD) apparse sul giornale on line Cronache Maceratesi lo scorso 7 marzo, che hanno a dir poco dell'incredibile.
Si continua a parlare, o meglio a dar fiato alla bocca, sui fatti incresciosi di Macerata cercando anche di distorcere le dichiarazioni del Vescovo di Macerata  Nazzareno Marconi che, ad avviso di Zaffiri, evidenziano che la politica fino ad oggi non ha saputo ascoltare il popolo e tantomeno calarsi nelle sue reali problematiche.
La Lega invece, On. Morgoni, ha dalla sua parte questo metodo e per questi motivi è un forte partito radicato sul territorio e lo sarà sempre di più anche nelle Marche.
Per quanto riguarda le sue considerazioni su Traini, la Lega assolutamente non giustifica ciò che è accaduto, si tratta di una persona che dovrà affrontare e risolvere i suoi problemi anche con la giustizia.
Inoltre il Carroccio evidenzia che questi fatti incresciosi che nascono sul territorio sono figli di una cattiva gestione non solo dei clandestini ma soprattutto di una comunicazione sui provvedimenti che il Governo ha fatto non veritiera.
Proprio per questi motivi il popolo italiano e marchigiano ha saputo votare per un modello di società diversa presentata dal nostro leader Matteo Salvini, il quale evidenzia il ruolo della famiglia, della coppia, il problema del lavoro e delle tasse, in sintesi, una società da ricostruire partendo dagli italiani.

Sandro Zaffiri
Presidente Gruppo Consiliare Lega Nord Marche

Messa in sicurezza del Fiume Potenza a Porto Recanati: la risposta in Consiglio Regionale all'interrogazione di Fratelli d'Italia

Elena Leonardi: intervento urgente, si dia inizio quanto prima ai lavori!

Comunicato integrale

L'interrogazione del capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla criticità da rischio idrogeologico del Fiume Potenza che va dal cosiddetto "Mulino dei Gatti" sino alla foce, è stata discussa martedì in Aula del Consiglio Regionale. La risposta dell'Assessore competente ha però convinto solo parzialmente la rappresentante regionale del partito della Meloni poichè Sciapichetti si è limitato a relazionale sugli importi stanziati e sulle fasi del progetto senza indicare una data precisa per l'inizio e la durata dei lavori.
Per la messa in sicurezza del tratto di fiume che interessa Porto Recanati, l'assessore ha ammesso che il cronomprogramma sarà evidenziato solo in fase di progettazione esecutiva, ancora non effettuata, che è stata affidata alla stazione unica appaltante di Ascoli Piceno.
La Leonardi , nella replica , ha evidenziato il fatto che quanto risposto dal'assessore è già scritto negli atti citati dall'interrogazione stessa. I cittadini, e lo stesso Comitato di Quartiere "Santa Maria in Potenza", attendono fatti concreti da troppo tempo. Occorre sbloccare la situazione legata al dissesto degli argini e all'alveo troppo stretto proprio nei tratti ricadenti nel comune di Porto Recanati, da qui l'interrogazione della Leonardi che ha preso a cuore questo problema e nell'atto depositato in Regione è citato proprio l'Accordo di Programma stipulato tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione stessa. Nell'interrogazione si evidenziava il fatto che dall'Accordo di Programma del 2010 sono intercorsi ben sette anni, e con questo ultimo stralcio deliberato prima della vigilia di Natale, si rischia di dilungare ulteriormente l'avvio dei lavori.
Per la Leonardi non si può più tergiversare, ora che la cifra di 1,2 milioni di euro, è stata definita ed è stanziata dalla Regione con fondi del proprio bilancio, è necessario avviare subito l'iter progettuale definitivo e programmare i lavori medesimi. La situazione dell'area, con le continue persistenti piogge e il discioglimento delle nevi in montagna rischia di aggravare la situazione. Di qui l'impegno a vigilare sulla tempistica della progettazione e dell'esecuzione dei lavori

sabato 10 marzo 2018

Il Crocifisso delle Anime Sante tornerà presto a casa. Restauro terminato, ora si sistema la cappella.

È terminato il restauro del Crocifisso della Cappella delle Anime Sante, nel Cimitero di Montegranaro. Il lavoro, finanziato dall’imprenditore montegranarese Giuseppe Raparo ed eseguito magistralmente dal restauratore di fiducia di Arkeo, Marco Salusti, che già ha eseguito i restauri del Crocifisso di Sant’Ugo e del Sacello Lauretano di SS. Filippo e Giacomo, ha portato alla luce una scultura di altissimo valore storico e artistico. Il Crocifisso è un’opera lignea con accessori in cartapesta, la cui datazione, per quanto incerta, è ragionevolmente pensabile intorno al XVI secolo. Nato come Cristo Morto, è stato successivamente modificato in Crocifisso con un movimento che lo rende utilizzabile anche come Cristo Risorto. Questa trasformazione è stata eseguita tagliando le braccia all’altezza delle spalle e inserendovi un meccanismo che le rende mobili, apribili e rotabili. Altro meccanismo è stato inserito nel bacino per rendere parzialmente mobile anche questa parte della scultura, consentendo un’apertura seppur limitata delle gambe. Tutto questo rende l’opera unica nel suo genere, in quanto queste particolarità non sono riscontrabili in altre opere analoghe che, al massimo, possono presentare movimenti delle spalle in apertura.
Il Crocifisso presto tornerà nella sua sede, nella Cappella delle Anime Sante. Al momento, però, non è possibile riportarlo al suo posto perché il tempietto non offre sufficienti requisiti di sicurezza. L’Assessore Beverati sta provvedendo, tramite l’Ufficio Tecnico Comunale, a realizzare una controporta di sicurezza in vetro e alluminio e al restauro degli infissi, in modo da poter garantire che l’opera possa tornare al suo posto senza rischiare di essere di nuovo attaccata da insetti e parassiti, dalle intemperie e da potenziali atti criminali. I tempi tecnici dovrebbero aggirarsi nei 30/45 giorni, dopodiché, con una cerimonia solenne di riposizione, il Crocifisso potrà tornare al suo posto.

Luca Craia