ELENA
LEONARDI: UN ATTO CHE CERCA DI COLMARE UNA LACUNA ED EVITARE IL TRASFERIMENTO
DI PROFESSIONISTI DELL'AREA "NON MEDICA" VERSO ALTRE REGIONI
Comunicato
integrale
Presentata
in Consiglio Regionale una mozione a firma della capogruppo Elena Leonardi
sulla situazione, nella regione Marche, dell'assenza di scuole di
specializzazione per la cosiddetta "area non medica". Si tratta di
corsi di specializzazione del tipo “Patologia Clinica e Biochimica Clinica”,
“Microbiologia e Virologia”, “Genetica
Medica”, “Farmacologia e Tossicologia Clinica”, “Scienza dell'alimentazione” e
così via. Tutte materie che sono necessarie per formare adeguatamente tecnici
di laboratorio e biologi che svolgono tirocini o servizi di vario tipo presso i
laboratori analisi regionali.
Il
Ministero dell'Università e Ricerca Scientifica già dal 2016 ha iniziato a
sollecitare gli Atenei italiani ad attivare tali corsi, diverse Università su
tutto il territorio nazionale hanno così seguito la circolare medesima. Per
quanto riguarda le Marche parrebbe che tali corsi non siano ancora stati
attivati tutti e per il loro accesso sono "abilitati" attualmente
soltanto i medici.
Quello
che si chiede nella mozione, continua la Vicepresidente della Commissione
Sanità, è un impegno a stipulare un'intesa, un accordo, con l'Università
Politecnica marchigiana affinchè anche il personale dell'area "non
medica" possa avere riconosciuto questo diritto dando seguito a quanto
stabilito con Decreto Nazionale.
Inoltre
il corso sarebbe comunque oneroso per chi volesse frequentarlo, pertanto esso
sarebbe sostenuto finanziariamente dagli stessi soggetti; il vantaggio è che
questi professionisti o studenti non dovrebbero più trasferirsi presso i grandi
Atenei italiani con un impegno finanziario spesso insostenibile. Si pensi
inoltre alla perdita della possibilità di continuare il tirocinio presso il
servizio sanitario regionale o presso i centri medici privati regionali
marchigiani.
Un
vantaggio economico anche per la nostra regione: con il mantenimento di queste
figure nel nostro territorio, inoltre ricorda Elena Leonardi, il D.L. n. 502
del 30 dicembre 1992 sancisce l'obbligatorietà del possesso del titolo di
specializzazione, anche per i laureati “non medici”, come uno dei requisiti
obbligatori per la partecipazione concorsuale al Sistema Sanitario Nazionale.
Ho
fiducia nell'accoglimento di questo atto nell'Aula regionale – conclude la
capogruppo regionale di Fratelli d'Italia - perchè il blocco della attivazione
delle scuole di specializzazione nei confronti dei soggetti “non medici” sta
arrecando un grave danno ai tanti giovani biologi che hanno sempre sognato di
poter lavorare nei laboratori del Sistema Sanitario Nazionale.