Chi va all’ospedale di Montegranaro
(lo chiamiamo ancora così, anche se l’ospedale non c’è più da un bel po’) per
farsi le analisi del sangue non ci va certo per divertirsi ma perchè ha un
bisogno evidentemente di salute. In genere ci si va al mattino presto,
programmati in modo di uscire di lì in tempo per poter andare al lavoro. Se
qualcosa si intoppa il problema ha ripercussioni sia sulla salute che a livello
di costi sociali.
Stamattina è mancata la
corrente per ben due volte. Ovviamente, come salta la corrente il sistema informatico
va in tilt. Il computer deve riavviarsi, deve riconnettersi col server della
Asur e tutto questo richiede tempo, minuti preziosi, stress per chi è in coda,
per il personale, tempo perso e gente che arriverà in ritardo al lavoro. Questa
cosa si è ripetuta due volte nella stessa mattinata.
La situazione è stata gestita
con la consueta professionalità dal personale in servizio, sempre molto gentile
e competente, e anche il pubblico l’ha presa bene, non c’è stato altro che
qualche mugugno, ma la gente ha compreso che il problema non dipendeva certo
dal personale.
Il punto è che, per evitare
che capitino questi piccoli ma significativi disservizi, basterebbe installare
un gruppo di continuità sul computer. Si tratta di un apparecchietto che costa
un centinaio di Euro, e con una così piccola spesa si possono evitare grandi
disagi per i cittadini e per il personale. Coi soldi che paghiamo di tasse e
ticket, credo bene che la sanità regionale si possa permettere un gruppo di
continuità ma, qualora le misere casse anconetane non riescano a trovare i
fondi necessari, potremmo fare una colletta come cittadini. Siamo circa tredicimila
persone a Montegranaro, con un centesimo a testa compriamo il gruppo di continuità.
Luca Craia