lunedì 26 marzo 2018

Mariani Vicepresidente Nazionale Udicon. Un premio all’impegno e all’onestà.


Anni di impegno, di lavoro duro e di passione che vengono premiati con una gratificazione personale e umana meritatissima: Giovanni Battista Mariani, diventando Vicepresidente Nazionale dell’UDICON, l’associazione a tutela dei consumatori che sta crescendo e diventando una delle più importanti d’Italia, corona la sua carriera conseguendo un traguardo a cui non pensava di poter ambire. L’ho sentito ovviamente contento, Giovanni, stamattina quando l’ho chiamato. È contento e anche un po’ preoccupato perché ora l’impegno salirà di livello e di intensità. Ma saprà affrontarlo e portarlo avanti sapientemente come ha sempre fatto.
Certi traguardi si raggiungono con la serietà e l’onestà, e anche con la capacità di creare una squadra che funziona, e in questo Mariani è stato abile, soprattutto nella collaborazione con Ennio Reschini che è diventato il suo insostituibile braccio destro. Il lavoro a difesa del consumatore sta dando grandi risultati, basti pensare che lo sportello luce-gas-acqua gestito da Mariani è il primo in Italia come numero di pratiche espresse all’interno dell’associazione stessa, e uno dei primi tra tutte le associazioni iscritte al CNCU.
Un orgoglio tutto montegranarese che dovrebbe inorgoglire la nostra città. Per intanto formulo i miei personali complimenti a Giovanni Mariani e a Ennio Reschini, unitamente a un forte in bocca al lupo per il duro lavoro che li aspetta in futuro.

Luca Craia

domenica 25 marzo 2018

Castelsantangelo, si festeggia la rassegnazione

Mi hanno molto rattristato le notizie e le immagini provenienti da Castelsantangelo Sul Nera dove, ieri, hanno consegnato le famigerate SAE a tutti gli aventi diritto. Bella cosa, per carità, e ovviamente sono felicissimo per gli amici di Castello che finalmente sono tornati a casa e ora possono provare a ricostruire la loro comunità. Ciò che mi rende triste è  la festa.
Trovo fuori luogo le celebrazioni, il Sindaco sorridente, le autorità, il brindisi per esaltare quello che non è altro che la soddisfazione di un diritto. Una soddisfazione estremamente tardiva, colpevolmente tardiva, eppure non c'è traccia di protesta, di recriminazione, di indignazione. Sarebbe legittimo, anzi, sarebbe logico aspettarsi tutt'altro che una festa. 
Ma ha vinto la rassegnazione. In  questa sortea  di sindrome di Stoccolma, i terremotati sono gli ostaggi dello Stato, uno Stato che li ha sbattuti in giro come pacchi, li ha vessati e seviziati nel loro essere più intimo e ora elargisce magnanimamente un capanno, tra l'altro costosissimo, dove presumibilmente andrà a svolgersi gran parte del loro futuro. 
Sono contenti, i terremotati. Certo, la loro condizione in questo modo migliora. Ma quanti diritti calpestati? E quando si potrà tornare alla normalità? La normalità è un diritto, e questa non è normalità.  Ma si festeggia, perché così era programmato, nel compiacimento di chi ha progettato questa situazione è della solita informazione compiacente.

Luca Craia 
(Foto da easynewsweb)

sabato 24 marzo 2018

Droga in quantità industriali a Montegranaro. Le indagini partono da un locale. Però va tutto bene.


Gli arresti eseguiti la scorsa notte a Montegranaro disegnano un quadro davvero poco rassicurante, un quadro che parla di una città che è teatro di crimini a livello molto più alto di quello che si possa pensare. Gli arrestati sono due Magrebini, giovani ma noti alle forze dell’ordine, uno dei quali gestisce un noto locale molto frequentato dai giovani della Montegranaro bene che ha avuto fino a oggi una storia piuttosto travagliata, tra chiusure e riaperture. E forse se ne delinea un’altra, di chiusura.
Sono partiti proprio da lì, i Carabinieri che poi hanno fatto irruzione in un appartamento di via Magenta per trovarvi ingenti quantitativi di stupefacenti, tra i quali anche cocaina. Sono arrivati con almeno tre macchine e l’unità cinofila, segno che le indagini erano partite da tempo e si sapeva cosa e dove cercare. Da lì poi si sono mossi nella strada appena fuori le mura del centro, nota a tutti come uno dei ghetti montegranaresi dove gli stranieri vivono come in una enclave al di fuori della giurisdizione italiana. E non è il solo.
Montegranaro, dicevamo, ha un evidente grosso problema di criminalità, ed è ora di prenderne coscienza. Non si può continuare, come fa il nostro Sindaco, a dire che i reati sono in calo perché lo vediamo benissimo, e lo vedrebbe anche lei se se ne interessasse, che non è così. Il paese non è sicuro, i nostri giovani non sono al sicuro, esistono luoghi in cui si delinque con estrema disinvoltura ed è logico che le sole telecamere non possono nulla se, per esempio, lo spaccio avviene in locali chiusi.
Il problema è molto complesso ma parte dal fatto che gli stranieri, nella fattispecie i magrebini, gestiscono la criminalità montegranarese. Se non si prende coscienza di questo, trincerandosi dietro le trite posizioni ideologiche, non se ne viene a capo. Occorre chiedere con forza alle Autorità di Pubblica Sicurezza che ci siano maggiori controlli. Occorre che i Sindaci del Fermano comincino a parlare di sicurezza e a fare pressione presso le Istituzioni più alte perché ascoltino la domanda che arriva dai cittadini, cittadini stanchi di vivere sotto assedio. È ora di svegliarsi, perché Montegranaro non merita di diventare il Bronx. Non lo meritano i Montegranaresi.

Luca Craia

Rettifica: su richiesta dell'ex titolare del locale, non avendo approfondito l'informazione circa la presunta storia travagliata dello stesso, corre l'uopo precisare che tale informazione non è verificata. Mi scuso con gli interessati.
Rilevo anche come sia stato ritenuto più importante tale dato piuttosto che il fatto che a Montegranaro circola cocaina come fosse granturco da popcorn. La valutazione è testimoniata dai commenti che potete leggere sulla pagina Facebook.
Tanto di dovere

Luca Craia 

Sit-in del Gruppo della Lega Nord Marche e degli esponenti del Partito contro la disastrosa gestione dell'Aeroporto.


Comunicato integrale

Aerdorica deve fallire, questo è l'unico modo per salvare l'Aeroporto. Solo con una nuova Società si riuscirà a salvare l'Aeroporto – questo è quanto afferma da anni il Carroccio.
Questa ostinazione nel cercare di evitare il fallimento della Società di gestione dell'Aeroporto sta portando nel baratro anche gli stessi lavoratori che, ormai da mesi, non percepiscono lo stipendio e nell'isolamento più totale i marchigiani che a breve si troveranno senza un aeroporto, nonostante i fortissimi investimenti fino ad oggi sostenuti.
E' possibile che il PD che governa questa regione non si sia accorto che la strategia usata fino ad oggi sta portando alla chiusura dell'Aeroporto? Oppure tutto questo fa parte di un disegno per aiutare i suoi “compagni” di Bologna e Pescara?
Questo governo regionale a guida PD deve prendere atto che la situazione è insostenibile ed è  necessario un cambiamento, compreso quello del manager che deve essere un vero esperto di trasporto aereo.
Invece ci ritroviamo con un Amministratore Unico, la Massei, completamente inadeguata  e che, oltretutto, tiene un comportamento ingiustificabile e di una gravità inaudita non rendendosi collaborativa neppure con la Commissione d'Inchiesta su Aerdorica, come evidenziato anche di recente da Sandro Zaffiri in qualità di Presidente di detta Commissione.
Tra l'altro la Dott.ssa Massei ricopre anche il ruolo di Presidente dell'Interporto Marche, un doppio ruolo che secondo la Lega potrebbe anche avere dei risvolti di incompatibilità. Ma il governatore Ceriscioli è avvezzo ad avere nei ruoli chiave dei supermanager con il doppio incarico e con una prerogativa indispensabile, ovvero essere originari di Pesaro.
Non possiamo permetterci di continuare a versare soldi pubblici in una società che sarebbe dovuta fallire già da tempo - conclude il Carroccio.


Gruppo Lega Nord Marche
Sandro Zaffiri

Caso CPM: i puntini sulle i di Gastone Gismondi

Comunicato integrale

Tutti ricordano la menzognera campagna elettorale svolta dal renziano PD di Montegranaro volta a screditare il buon lavoro fatto dalla mia amministrazione. 
Per non lasciare debiti fuori bilancio secondo i renziani locali, avremmo dovuto pagare la fattura della CPM senza battere ciglio e, in tal modo, ci saremmo risparmiati un sacco di critiche e di calunnie. Questa non è mai stata la mia logica e della mia giunta. 
Invece la gestione del buon padre di famiglia che sempre ha contraddistinto il nostro operato, ci imponeva e ci impone di vedere la politica come un servizio per la collettività. 
E' per questo principio che allora prendemmo quella che secondo il giudice era una decisione giusta a salvaguardia della collettività. 
Adesso dopo la sentenza di primo grado che vede il giudice dare ragione alla nostra decisione, i delatori del mio operato hanno dovuto ricredersi e riconoscerci, sia pure con il loro modo di fare, l’esattezza della scelta.
Tuttavia si sa, dopo una campagna elettorale dissennata volta solo a portare discredito, pensando che i cittadini di Montegranaro non godano di memoria storica, ora se ne escono con proclami e ridicole affermazioni finalizzate a ritagliarsi meriti che forse sono molto più ascrivibili alle scelte del sottoscritto. Si sa, l’ingratitudine è figlia della superbia.
Quella stessa superbia con la quale si ostenta, a secondo delle circostanze, che i meriti sono tutti degli attuali amministratori e i demeriti tutti ascrivibili a chi li ha preceduti.
Siate un po' più coerenti visto che è proprio la coerenza una delle migliori doti di un amministratore pubblico : alle urne poi, risulta difficile restare credibili se la coerenza vi ha sempre fatto difetto.
Ricordatevi del vostro ex leader Renzi che voleva abolire il senato e che poi si è fatto eleggere proprio nel senato, o della deputata Boschi che voleva abolire le autonomie e poi si è fatta eleggere nella patria delle autonomie, ossia in Trentino.
Meditate signori, meditate.

Gastone Gismondi

L'italia incarognita

Passate le elezioni, senza vincitori ma con evidenti vinti, forse per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, ora assistiamo, non senza una certa preoccupazione e una punta di sbigottimento, alla fiera delle fiere feroci, i tifosi politici che, ognuno coi sui buoni motivi, incarogniscono con tanto di bava alla bocca.
Schiuma letteralmente di rabbia il piddino. Ha preso una tale batosta che non se ne capacità. E non sa con chi pigliarsela. Così sbraita contro chi non ha votato PD, e ha un bel da fare, visto che il PD non lo ha votato quasi nessuno. Ma ce l'ha pure con i rappresentanti dello stesso suo partito, e se è renziamo ce l'ha con l'opposizione interna, se non è rendiamo ce l'ha... col mondo, con Renzi mai. Sono incattiviti da far paura, i piddini, pronti alla pugna. State lontani, sono pronti a tagliarvi la gola pure se discutete su chi siano più bravi tra Led Zeppelin e Deep Purple.
Sono incarogniti i Cinquestelle. Hanno vinto ma non stravinto. Erano pronti a prendersi il Paese e si ritrovano a trattare pure con la Bonino e Berlusconi, manco fosse una seduta spiritica. Vivono il delirio di onnipotenza della vittoria e la frustrazione dell'incompletezza, dell'eiaculazione precoce. E hanno sete di vendetta, unita alla loro presunzione di santità default che li rende davvero incattiviti, tanto che c'è da chiedersi se non avessero in mente qualche purga qualora avessero vinto sul serio.
Poi ci sono i comunisti, quattro gatti spelacchiati consapevoli della loro conclamata e inesorabile estinzione ma incapaci di analizzarne le ragioni. Continuano ad allontanarsi dalla realtà, dal proprio elettorato, dalle loro ragioni di esistere trincerandosi dietro manifestazioni in cui cantano bellacciao, spaccano vetrine, lanciano molotov e cercano di ammazzare qualche tutore dell'ordine. Sarebbero patetici se la storia non ci avesse fatto vedere quanto è cattivo un comunista incattivito.
I fascisti sono frastornati, non credevano di essere superati in ottusità e pericolosità dai loro antesignani e non se ne capacitano. Sono ammutoliti, anche dalla pessima figura elettorale dalla quale si evince che non si sono neanche votati da soli. Nonostante lo smarrimento momentaneo, di un fascista occorre avere sempre paura, se non altro per prudenza.
Poi ci sono i berlusconiani, anche loro in via di estinzione e, quasi inconsapevoli, lanciano qualche ultimo flebile ruggito. I leghisti vittoriosi sono più incarogniti con gli alleati che col resto del mondo, i fratellini d'Italia si accontentano del fatto che ancora ci sono e ci saranno.
Un panorama sconfortante ma pericoloso, in cui muoversi comporta rischi estremi, da domatore di tigri. Scrivere su un blog come il mio, oggi, significa trovarsi nella gabbia dei leoni, da solo e senza frusta. Pericoloso ma elettrizzante.

Luca Craia