martedì 27 marzo 2018

“Montegranarese” uno degli autori delle spaccate notturne sulla costa. Se la cavano con una denuncia.



È residente a Montegranaro uno dei due autori dei furti di questa notte a Civitanova Marche e Porto San Giorgio. Si tratta di un ragazzo tunisino che risulta essere minorenne e ospite di una comunità di recupero che ha sede in città. La donna, invece, è italiana e maggiorenne, e risiede a Porto Sant’Elpidio.
I due hanno rubato una macchina e saccheggiato prima un bar di Civitanova Marche e poi una parrucchieria e un negozio di fotografia a Porto San Giorgio, il tutto spaccando le vetrine con l’auto. Il bottino ben misero e il rischio corso, facendo una montagna di danni per pochi spiccioli, fanno pensare che i due non fossero lucidissimi.
Le accuse sono pesanti: furto di auto, guida senza patente, danneggiamento aggravato, furto all'interno dei negozi. Ciononostante i due sono stati semplicemente denunciati a piede libero. Nonostante i Carabinieri siano stati eccezionali nell’individuarli e arrestarli in pochissimo tempo, essendo trascorse due ore dal reato decade la condizione di flagranza, e quindi niente carcere. Ma stiamo tranquilli: non lo faranno più di sicuro. E poi la criminalità è in calo.

Luca Craia

Bello il blog di denuncia. Finchè è d’accordo con me. Apriamo l’era dell’ottimismo?


Stamattina un ragazzo di Montegranaro, in un commento sulla pagina Facebook all’articolo che parla di Roberto Fico senza scorta, mi ha accusato, senza mezzi termini, di essere un terribile pessimista e di seminare veleno. Me lo ha detto allegramente, in amicizia, perché non era d’accordo su quanto scritto nel pezzo. Solo che, lo stesso ragazzo, che conosco personalmente e quando qualcosa lo disturba mi telefona, più di una volta mi ha mandato segnalazioni di cose che, a suo giudizio, non andavano. In quel caso il mio pessimismo andava benissimo.
Il problema generale è proprio questo: se si è d’accordo con chi denuncia, allora fa un ottimo lavoro. Se non si è d’accordo è, nella migliore delle ipotesi, una rottura si scatole (evito termini più scurrili). Questa cosa dell’ottimismo e del pessimismo mi è stata detta in più di un’occasione. Me lo dicevano i sostenitori di Gismondi quando lo criticavo, ma ora concordano con me quando critico l’attuale amministrazione. Me lo dicono i sostenitori di questa amministrazione quando la critico, ma erano d’accordo con me quando criticavo, per le stesse ragioni, Gismondi. Me lo dicono i fascisti quando li attacco, ma si fregano le mani quando me la prendo coi comunisti, e viceversa. Me lo dicono i grillini quando attacco il sistema in generale, ma se provo a criticare loro, apriti cielo. Ecco, coi grillini, è una cosa ancora più particolare, perché il nuovo, in questo caso, si comporta paro paro come il vecchio.
In quanto al mio pessimismo, vorrei ricordare che il signor Luca Craia, oltre a scrivere su questo blog, fa attività associazionistica per la promozione del territorio da anni. La fa quasi da solo perché di gente disposta a farsi il mazzo, a sporcarsi le mani, a sacrificare il tempo libero, la famiglia, i soldi, le notti insonni insieme a me ne ho sempre trovata molta poca. Nonostante tutto cerco di continuare. Sapete perché? Perché questo terribile pessimista pensa di poter fare qualcosa di buono per la propria terra, è quasi convinto che ci possa riuscire. E questo, signori miei, è decisamente pessimismo, della peggior specie. L’ottimista, invece, sta in poltrona, mi guarda e mi giudica, magari perché non la pensa proprio come me su un determinato argomento. E non è che si limiti a scuotere la testa: mi scrive, mi insulta, mi dice che mi occupo di cose poco rilevanti (ma quando tocco tasti dolenti non lo vedi nemmeno di sfuggita) o mi dà dell’avvelenatore di pozzi.
Chiarisco una cosa: questo è un blog di denuncia. Certo, ogni tanto piace anche a me scrivere di cose positive, perché ci sono anche quelle. Ma se volete sorrisi e soli splendenti, non è questa la pagina che dovete frequentare. Ma non perché non mi piacciano; semplicemente perché non è questo il motivo per cui esiste questo spazio. Ripeto: è una pagina di denuncia, e si denunciano le cose che non vanno, non quelle che vanno.Potremmo fare una prova: d'ora in poi segnalatemi solo le cose positive, di quelle negative non ne parliamo più. Meglio?

Luca Craia

lunedì 26 marzo 2018

La terza carica dello Stato non va in treno da sola. È irresponsabile.


Sicuramente è consolatorio vedere Roberto Fico, il neo eletto Presidente (dovremo dire Presidento?) della Camera dei Deputati che se ne va in giro senza scorta come un normale cittadino. È appagante vedere un importante politico che si comporta come un normale cittadino, che non se la tira, come si dice. Solo che c’è un problema: Roberto Fico non è un normale cittadino.
Roberto Fico è la terza carica dello Stato Italiano, ricopre un ruolo di enorme responsabilità, è una persona importante la cui esistenza influenza quella di tutti noi. Roberto Fico, quindi, non può permettersi di girare senza scorta, esposto a ogni sorta di pericolo, perché Roberto Fico oggi è Lo Stato, e lo Stato va protetto, che ci piaccia o no. Immaginiamo se qualcuno rapisse il Presidente della Camera. Immaginate quali potrebbero essere le conseguenze per lo Stato Italiano.Immaginate un attacco terroristico e a quale rischio verrebbero esposte tutte le persone che gli sono intorno.
Mi dispiace, lo so che è bello vedere questo ragazzo dalla faccia pulita girare per strada senza darsi la minima importanza, ma l’importanza ce l’ha comunque, che se la dia o no, ed è un’importanza oggettiva che non può permettersi di fare cose che un normale cittadino fa. Non più. Quindi il fatto che il Presidente della Camera vada in treno senza scorta non è un gesto di democrazia; è un gesto di irresponsabilità.

Luca Craia