giovedì 5 aprile 2018

TUTELA DEGLI ANIMALI D'AFFEZIONE: FRATELLI D'ITALIA PRESENTA PROPOSTA DI MODIFICA DEL REGOLAMENTO REGIONALE


ELENA LEONARDI: INCENTIVI CONCRETI PER CHI ADOTTA UN ANIMALE E LO TOGLIE DAL CANILE

 

Comunicato integrale

Quello che nella realtà stanno facendo diversi comuni, forti della loro potestà regolamentare, ora potrebbe divenire concreto grazie alla proposta del capogruppo regionale Elena Leonardi.
Ho presentato una modifica al regolamento regionale n. 2 del 2001 avente ad oggetto " attuazione della legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 -norme in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo – afferma la Leonardi, perché intendo rafforzare la volontà di chi intende adottare un cane togliendolo da anni di custodia presso un canile. Il tutto permettendo a chi intende adottare, di avere la massima libertà su come scegliere le modalità di utilizzare l'incentivo che i comuni possono mettere a disposizione. C'è chi intende usufruire delle cliniche veterinarie convenzionate, chi della fornitura prestabilita di crocchette, ma anche chi intende ricevere un contributo monetario e avere la possibilità di nutrire e curare il cane come meglio crede senza vincoli prestabiliti. Il tutto nel rispetto della salute dell'animale, della sua corretta alimentazione e del benessere dovuto ad un adeguato luogo di vita "in famiglia" nel rispetto degli spazi e del concetto del mancato abbandono in casa.
Il lavoro che fanno le associazioni e i volontari che accudiscono i cani randagi nei canili è certamente ammirevole ma per ogni animale d'affezione trovare una casa ed una famiglia che lo accolga con amore  è certamente l'obiettivo primario verso il quale indirizzare le nostre politiche.
La proposta difatti prevede due commi: uno relativo alla possibilità per i Comuni di erogare un contributo oneroso a chi adotta un cane l'altra stabilisce norme di controllo ex-post, cioè dopo l'adozione. Verifiche sulla sussistenza del benessere dell'animale, della cura della sua salute, ed assenza di qualsiasi altra fattispecie tale da configurarsi come forma di maltrattamento animale. Al mancato rispetto della norma medesima, continua la rappresentante del partito della Meloni, si applicano le sanzioni previste dalla normativa nazionale e regionale vigenti.
Una proposta che, si augura la Leonardi, possa essere recepita in Commissione e diretta a dare un contributo fattivo al contrasto al fenomeno del randagismo e un contributo concreto alla tutela degli animali da compagnia.

mercoledì 4 aprile 2018

Montegranaro: il zippomat caccia la gente dal centro (e accartoccia le macchine). Come se ne esce?


Il sistema di viabilità studiato dall’Amministrazione Comunale di Montegranaro per il nuovo viale Gramsci sta dando i primi risultati, e non sono risultati buoni. Quello che accade, per esempio, il martedì, giorno di mercato, in cui il pilomat, per gli amici zippomat, l’apparecchio che apre e chiude il nuovo marciapiedone al transito delle auto, rimane alzato anche in orari in cui dovrebbe essere aperto, per evitare che le macchine arrivino in mezzo alle bancarelle, purtroppo capita spesso anche in giorni in cui non ce ne sarebbe motivo.
Il problema è che non c’è alcun preavviso circa l’apertura o la chiusura della corsia, per cui succede spesso che automobilisti arrivino in viale Gramsci da via Zoli e trovino la strada chiusa, venendo costretti a passare per la piazza. Il martedì, poi, la piazza è anch’essa chiusa per cui, chi arriva da via Zoli, non può far altro che invertire la marcia e tornare indietro. E questo capita anche in altri giorni, magari perché si deve scaricare in teatro, magari perché c’è qualche tipo di manifestazione o evento in piazza. Fatto sta che spesso la gente deve tornare indietro senza poterlo sapere prima.
Le conseguenze credo siano pesanti, perché molte persone, per evitare problemi, in centro non ci vanno proprio più. Non ho dati certi, ma credo che questo non giovi affatto agli affari dei pochi commercianti rimasti in centro. In più capita piuttosto spesso che qualche malcapitato, non accorgendosi del cartello di divieto di accesso al centro storico per mezzi superiori ai quattro metri di lunghezza, cartello, peraltro, inesatto in quanto vieta l’accesso solo agli autocarri, per uscire dall’impasse, provi a scendere lungo via Solferino, rimanendo immancabilmente incastrato in qualche spigolo del centro storico.
Insomma, l’idea del zippomat non è stata così brillante. Come rimediare? Mi pare che l’unica sia di istituire il doppio senso di marcia lungo la corsia lato giardini, lasciando il marciapiede a fare quello per cui è nato, ossia il marciapiede. Ma, in fase progettuale, cosa pensavano?


Luca Craia

Pericolo radicalizzazioni. In questo clima si rafforzano gli estremi. Il nuovo Governo dia risposte, non slogan.


Abbiamo parlato ripetutamente, nei giorni scorsi, del pericolo costituito dalla radicalizzazione delle posizioni di sinistra, pericolo espresso in maniera piuttosto chiara da manifestazioni degenerate in violenza e dall’apparizione, anzi, dal ritorno di espressioni grafiche estreme che credevamo appartenessero a un brutto passato. Lo stesso pericolo, però, va avvertito anche dalla parte opposta, per quanto, nella mia visione, faccio sempre più fatica a distinguere tra l’estremismo di destra e quello di sinistra che, alla prova dei fatti, hanno più caratteristiche comuni che disomogeneità.
Il problema è il clima di degenerazione culturale, unito alla mancanza di rappresentanza politica per le classi medio-basse. Un tempo potevamo ritenere la nostra democrazia in sicurezza in quanto il cosiddetto ceto medio era ampliamente rappresentato da espressioni politiche fondamentalmente moderate. Oggi la rappresentanza politica moderata per l’elettorato e per le classi medie e basse è scomparsa, nel senso che la parte politica inquadrabile come moderata non è più in grado da molto tempo di rappresentare i reali bisogni della più grande fetta della popolazione.
Oggi la classe operaia non esiste più, rimpiazzata da una nuova forma sociale che raccoglie situazioni ancor più degradanti di quelle del passato, tra giovani senza prospettive, adulti senza lavoro, anziani con serie difficoltà a sopravvivere economicamente, il tutto ammalorato da una sempre più forte sensazione di insicurezza sociale di pericolo, dovuto a un’evidente crescita della microcriminalità. A chiudere il cerchio c’è la situazione legata all’immigrazione, con una gestione fin qui dissennata e una percezione più che suffragata dai fatti di una forte disparità tra lo straniero e l’Italiano.
Mancano le risposte, e questo è pericoloso, perché le risposte servono e, quando non arrivano, diventa automatico andarle a cercare laddove si cerca di darle, anche se errate. Ecco allora che fenomeni di estremismo e movimenti che, fino a poco tempo fa, potevamo considerare poco più che folcloristici, diventano ora preoccupanti per il messaggio errato che lanciano, un messaggio che, però, può essere percepito come una risposta a determinate esigenze e domande. Sono risposte sbagliate ma va considerato che non tutti sono attrezzati per distinguere il vero dal falso.
Il pericolo dell’estremo, quindi, diventa reale e rischia di trovare legittimazione popolare, esattamente come stavano trovando legittimazione le lotte armate di quarant’anni fa. Il compito del nuovo Parlamento e del nuovo Governo, che auspichiamo venga nominato quanto prima, dovrà essere proprio quello di fornire risposte concrete alle reali esigenze e alle domande essenziali delle classi medie, risposte che non possono essere soltanto slogan e iniziative di immagine, ma che devono costituire azioni concrete e risolutive dei problemi reali. Altrimenti il rischio di deriva diventa sempre più concreto.

Luca Craia