Sono molti gli stabili che ospitavano le antiche
fabbriche della Montegranaro operosa e prospera che abbiamo conosciuto e che,
purtroppo, non c’è più. Sono molti e sono quasi tutti vuoti, da tempo, spesso
abbandonati a se stessi, magari con merci e attrezzature in via di deperimento
all’interno. Sono disseminati in ogni angolo del paese perché, come si ricorda,
a Montegranaro vigeva il detto che c’erano più fabbriche che case. Ogni via
intorno al centro storico, ma anche nelle zone più vecchie dei quartieri San
Liborio e Santa Maria, è disseminata di questi fabbricati un tempo brulicanti
di vita e oggi emblema di un cambiamento epocale.
Molte ex fabbriche sono state
abbandonate perché sostituite da più moderni e funzionali capannoni, costruiti
magari a Villa Luciani o nelle nuove e recenti aree industriali. Altri sono
chiusi semplicemente perché l’attività che ospitavano non c’è più. Oggi
rischiano, anzi, stanno già cominciando a diventare un problema urbanistico
notevole.
Gli stabili vuoti degradano:
si riempiono di animali, piccioni, topi, si riempiono di sporcizia. Ci sono
costruzioni una volta adibite a opificio e oggi divenuti ecosistemi a se
stanti, pieni di bestie, sporcizia, potenziali bombe biologiche all’interno del
centro urbano. È un problema che dobbiamo porci, non soltanto per il dovuto e opportuno
decoro, ma anche e soprattutto per tutelare la salute dei cittadini.
Se ne interessi, visto che
non lo ha mai fatto, l’attuale Amministrazione Comunale per l’anno residuo di
mandato. Se ne interessino le forze politiche tutte, specie quelle che
concorreranno alle prossime elezioni amministrative. Mi auguro di leggere
progetti adeguati in materia nei programmi elettorali che, tra poco, cominceranno
a prendere corpo. Il problema è serio e va affrontato subito.
Luca Craia