lunedì 9 aprile 2018

Il terremoto e l’umanità scossa. Il viaggio di Marzia Malaigia.


Marzia Malaigia, Consigliere Regionale nelle Marche, è stata vicina alla gente terremotata fin da subito, anche in maniera molto attiva, raccogliendo aiuti e facendosi promotrice di diverse iniziative sia politiche che di solidarietà. Lo scorso fine settimana ha voluto intraprendere un viaggio tra i terremotati per vedere e toccare con mano i problemi spiccioli, quelli che la gente deve affrontare quotidianamente. Ne è scaturito un quadro devastante, fatto di persone costrette a vivere esistenze che, in un Paese civile, non dovrebbero essere tollerabili. Gente che affronta le difficoltà con grande dignità ma che, nel contempo, comincia a non farcela più anche perché, in realtà, nessuno la aiuta.
Le situazioni di disagio riscontrate dalla Malaigia sono tante, a cominciare dallo stato delle famigerate SAE che presentano evidenti problemi costruttivi e di assemblaggio nonostante siano state consegnate da pochissimo tempo e che non lasciano ben sperare per la durata nel tempo delle stesse. Eppure è prevedibile che saranno abitate per un lungo periodo, vista la lentezza con cui procede la cosiddetta ricostruzione.
Ma ci sono problemi di carattere umano veramente paradossali, ai quali mancano le risposte, problemi legati al terremoto ma anche alle normative contraddittore e s tratti disumane che gravano su tutta la vicenda. Il caso di Giulio, anziano e disabile che vive in un container perché non può montare la casetta di legno che si è comprato coi risparmi di una vita, molto più accogliente e vivibile, perché rischierebbe di incorrere nell’abusivismo. C’è il caso di una signora incinta che sta pensando all’aborto non perché non voglia il bambino ma perché non può permetterselo, avendo perso tutto, compreso il lavoro. Poi c’è il ragazzino che non può partecipare alla gita scolastica, unico della sua classe, perché è troppo costosa.
Un quadro tristissimo, di un’umanità mortificata, priva di sostegni, abbandonata a se stessa. Sono problemi di cui non si parla ma anche questo è il terremoto. Non sono crollate soltanto le case, sono crollate le vite delle persone e, se per le case non si vedono ancora spiragli per la ricostruzione, per la vita di questa gente non si sta facendo proprio niente. Ridare un’esistenza normale alla gente che ha perso tutto a causa del terremoto dovrebbe essere la priorità.


Luca Craia










domenica 8 aprile 2018

Macerata di nuovo bloccata da 50 irresponsabili. Fascisti e comunisti accomunati dalla stessa idiozia.

Non finisce più l'assedio della città di Macerata da parte di gruppi di imbecilli che, evidentemente non avendo un miglior modo di impegnare il proprio misero tempo, lo impiegano in manifestazioni che hanno l'evidente unico risultato di danneggiare l'economia locale, già sufficientemente massacrata dalle politiche commerciali italiane e regionali, e di rendere complicata la vita ai cittadini,senza contare lo spreco di energie da parte delle forze dell'ordine che potrebbero essere impiegate in servizi ben più utili alla collettività, e invece devono spendere una giornata dietro a quattro gatti che canticchiano canzoncine e inscenano e inscenano stupide coreografie.
In questa gara a chi è più irresponsabile non c'è un vincitore. Lo abbiamo ben visto ieri quando, da una parte una trentina scarsa di militanti di Casapound, e dall'altra parte altrettanti dei centri sociali, si sono fronteggiati, in una sorta di remake de I ragazzi della via Pal, cercando ognuno di dimostrare chi fosse il più cretino. Intanto Macerata ha vissuto un altro pomeriggio di paralisi, di impossibilità di usufruire civilmente del centro, di perdite economiche per i commercianti. E questa sarebbe la gente che vorrebbe darci un futuro migliore.

Luca Craia 

sabato 7 aprile 2018

Ancora un centro commerciale a Piediripa: l’assurda distruzione di città e commercio benedetta dalla politica.



È talmente privo di senso il progetto di un nuovo centro commerciale di ben 13.000 metri quadrati, praticamente attaccato ad altri due e a pochi chilometri da quel mostro del Cuore Adriatico, che si stenta a credere che qualcuno lo stia davvero proponendo. Invece il progetto c’è, è sul tavolo del Comune di Macerata e credo proprio che abbia buone probabilità di essere approvato. Sì, certo, l’iter è complesso, c’è bisogno della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), ma quella, Ancona, l’ha data a cani e porci, nel vero senso della parola (ricordiamo la porcilaia di Torre San Patrizio), ci sono un sacco di timbri e firme da mettere, ma se davvero la Regione Marche volesse evitare il continuo nascere di queste mostruosità, avrebbe dovuto già approvare un regolamento regionale che ne regolamentasse la diffusione. Invece la normativa non c’è, e quindi c’è poco da fare.
Il centro commerciale è il cancro che sta uccidendo le nostre città: ammazza il commercio tradizionale, costringe i piccoli negozi a chiudere impoverendo i centri urbani, li svuota da attività e pubblico, rendendoli preda del degrado e della delinquenza, si sostituisce a ogni forma di socialità imbambolando la gente con sistemi avanzati di marketing e tecniche di vendita estreme. E forse è proprio questo il motivo per cui la politica avalla la nascita e il proliferare di queste ignominie: la volontà di massificare il pensiero e di controllarlo. In questo, il centro commerciale, è uno strumento formidabile.
Lascia anche interdetti il conto economico: può essere remunerativo, a livello sociale, un investimento enorme come quello che presumibilmente si richiede per questo progetto, mettendosi in concorrenza con altre realtà consolidate e brevissima distanza? Quanto costa? Quanto rende? È tutto così chiaro e limpido?
L’Italia in generale e le nostre Marche in particolare potrebbero vivere di turismo e dovrebbero investire in questo comparto, producendo il massimo sforzo per tutelare i beni culturali e ambientali. È su questo che ripongo qualche speranza di diniego a questo ennesimo scellerato progetto: l’area in cui dovrebbe sorgere è di rilevante interesse archeologico, è fondamentale a livello ambientale e strategica a livello turistico data la presenza della chiesa di San Claudio al Chienti. Metterci in mezzo un enorme scatolone di cemento armato sarebbe davvero un’idiozia. Ma, purtroppo, soltanto una delle tante.

Luca Craia

venerdì 6 aprile 2018

Sciapichetti a Pieve Torina: impulso alla ricostruzione leggera.


C’era Sciapichetti, oggi, a Pieve Torina, per la posa della prima pietra della costruzione della nuova scuola per l’infanzia. Non poteva mancare, l’assessore regionale che ha tagliato più nastri nella storia delle Marche, e non ha perso l’occasione per parlare e darci la sua visione delle cose. Ovviamente, come sempre e come fa, del resto, il suo Presidente, Ceriscioli, si è vantato, udite udite, di aver consegnato ben 1300 casette su 1927 ordinate, dimenticando che sono passati ben venti, e dico venti, mesi dal terremoto. Ha spiegato che il ritardo di Camerino è dovuto a problemi idrogeologici che hanno allungato i tempi, facendoci preoccupare perché, se si allungano così i tempi per delle capannette, in una regione in cui i problemi idrogeologici sono all’ordine del giorno, voglio vedere quanto ci metteremo a ricostruire seriamente, se mai se farà. Su questo Sciapichetti è stato tranquillizzante: “Serve dare un impulso decisivo alla ricostruzione leggera così da far tornare migliaia di persone nelle proprie case e quindi tornare a popolare le zone terremotate”. E verrebbe da dire: ma va?

Luca Craia