Gentiloni a Muccia, visita la chiesa il cui è non-crollato il non-campanile |
Mi era parso di capire che il
Governo pre-elettorale rimane sì in carica anche dopo le elezioni, ma solo per
l’ordinaria amministrazione. Mi era parso di capire che questo rimanere in
carica prevedesse, se non altro per buon senso e amor proprio, un profilo
piuttosto basso anche quando, magari, ci si aspetta di tornare a governare dopo
la tiritera delle consultazioni, così, per rispetto istituzionale.
Invece vedo il Presidente del
Consiglio dimissionario, capo del Governo dimissionario, quel Governo che gli
Italiano hanno ripudiato, anzi, direi proprio sfanculato nelle cabine
elettorali che se ne va in giro come se fosse stato appena nominato, prendendo
decisioni, promettendo interventi, stringendo mani e ricevendo baci
appassionati di altrettanto appassionate fan.
E mi domando: come fa
Gentiloni a impegnare il Paese che, lo voglia Iddio, tra pochi giorni dovrebbe
smettere di governare, quel Paese che lo ha mandato a quell’altro, di paese,
per un’azione di guerra che, oltretutto, ritenere immotivata sarebbe un
eufemismo? E l’articolo 78 della Costituzione? Perché questa decisione implica
necessariamente lo stato di guerra e il Presidente del Consiglio non può in
alcun modo dichiararlo, spetta al Parlamento.
Spettacolare poi la visita
odierna nelle zone terremotate, in cui il nostro baldo Presidente incontra
sindaci e ammiratori vari (ed è già stupefacente che abbia degli ammiratori)
per promettere loro di verificare “se per i Comuni particolarmente
colpiti, più colpiti degli altri, ci possono essere impegni anche normativi
particolari”. E bisogna spiegarglielo che non ne ha il tempo, che tra un po’
dovrà fare i bagagli e lasciare Palazzo Chigi. Perché lo lascia, Palazzo Chigi,
vero? Non è che mi state nascondendo qualcosa?
Luca Craia