Ci sono figure della storia
italiana che meritano il rispetto dei cittadini e delle istituzioni, figure che
hanno dato la vita per questo Paese, figure la cui memoria va coltivata anche e
soprattutto come insegnamento per le nuove generazioni. Un monumento a un martire
della democrazia come il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla
mafia a causa del suo costante impegno a difesa dello Stato di Diritto e delle
legalità, deve essere un luogo simbolo della Nazione, un luogo dove i cittadini
trovino un punto di riferimento tangibile anche nell’iconografia della
democrazia.
A Montegranaro c’è un
monumento al Generale Dalla Chiesa. È stato eretto in un piccolo giardino che
porta il suo nome, all’imbocco di via Veregrense. In quel giardino si celebra
la memoria del Generale e il rispetto per l’Arma dei Carabinieri. Lo si fa in occasione
della Festa della Virgo Fidelis, a novembre. In quell’occasione il giardino
viene ripulito e lustrato, come è giusto che sia.
Ma il giusto sarebbe che il
giardino fosse tenuto in ordine tutto l’anno, per le motivazioni di cui sopra,
oltre che per il normale decoro che un paese come Montegranaro dovrebbe meritare.
Invece, se ci andate adesso, troverete una distesa di erbacce, un luogo
abbandonato a se stesso, un luogo dove il rispetto per lo Stato, per lo stesso
Generale Dalla Chiesa, per l’Arma dei Carabinieri e per tutti i cittadini
italiani latita, ritorna solo una volta l’anno, quando si puntano i riflettori –
e gli obiettivi delle macchine fotografiche – in quel posto.
Luca Craia