martedì 24 aprile 2018

Montegranaro: centro storico e associazioni. Si attende la convocazione, da oltre un anno e mezzo.


Ormai sono quasi due anni che le associazioni montegranaresi che si occupano di centro storico, Arkeo, Il Labirinto e Città Vecchia, hanno unito le forze per chiedere al Comune di Montegranaro un intervento serio e urgente sul paese antico che sta sprofondando in un degrado sempre più preoccupante. Dopo le prime pressioni fatte dalle tre associazioni, l’assessore al centro storico, Giacomo Beverati, si è messo in movimento per mettere a punto un progetto di riqualificazione, partendo dal dare l’incarico progettuale a una cooperativa. L’idea era di creare una collaborazione tra questo soggetto e le tre associazioni al fine di ottimizzare le scelte.
Capita spesso, da allora, che la gente mi chieda a che punto sia il progetto e come stiamo procedendo. Rispondo sempre che noi, intesi come le tre associazioni di cui sopra, non abbiamo mai incontrato il soggetto che sta redigendo il progetto. La faccio corta, evitando polemiche, mettendo una breve cronistoria delle dichiarazioni rilasciate da Beverati alla stampa in merito a questa faccenda. Le conclusioni le lascio a chi legge, ricordando, ancora una volta, che ancora non abbiamo avuto alcun contatto. Nel frattempo non è che la situazione migliori da sola, anzi.

2 novembre 2016 - Nelle prossime settimane sarà selezionato un soggetto che garantisca le adeguate competenze per rendere operativo il Progetto per il Centro Storico (La Provincia di Fermo.com)
6 giugno 2017 - Selezionata la società che collaborerà alla riqualificazione del centro storico. Nel team anche l'architetto Giovanna Paci (Informazione.tv)
6 ottobre 2017 - In tempi brevi, inoltre, provvederemo a migliorare l'illuminazione in Piazza Leopardi (Corriere News)
27 ottobre 2017 – Cominceremo in tempi brevi il restauro di piazzetta Delle Erbe (Cronache Fermane)
20 dicembre 2017 - Il progetto di rilancio è ancora in fase di screening. A gennaio incontrerò di nuovo le associazioni (Cronache Fermane)
7 febbraio 2018 - A fine mese si terrà un'assemblea con associazioni e cittadini.

Oggi è il 24 aprile 2018.


Luca Craia

(foto Informazione.tv)



53 dirigenti regionali indagati. La posizione della Lega Nord.


Comunicato integrale

Il Capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale - Sandro Zaffiri - interviene in merito a quanto diffuso dagli organi di informazione in queste ore circa l'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanzia di Macerata, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, che ha portato alla denuncia di 53 dirigenti regionali per abuso d'ufficio in merito alla stabilizzazione di 776 lavoratori a tempo determinato nell'ambito della sanità.
Ci sorprende che il Presidente Ceriscioli cerchi di prendere le distanze da questi fatti dicendo che non riguardano la sua Amministrazione. La Lega ricorda che il centro- sinistra governa la Regione e quindi anche la sanità  da oltre venti anni, tra l'altro con una gestione da noi  ritenuta poco trasparente e  “sospetta”, a questo punto non solo a nostro parere.
Ricordiamo anche al nostro Presidente che in particolare la Sanità marchigiana è stata   monopolio del PD. Ma Ceriscioli lo rappresenta ancora? Si chiede il Carroccio.
Qualora le ipotesi accusatorie venissero confermate dovrà trovare il coraggio di spiegare ai marchigiani la grave situazione anche economica che si è venuta a creare.
Per la Lega, Ceriscioli dovrebbe avere un sussulto di orgoglio e dimettersi immediatamente da Governatore e Assessore alla Sanità!
 
Lega Nord Marche                         
Sandro Zaffiri      

lunedì 23 aprile 2018

Una proposta per dividere il cratere, sindaci prendetevi la responsabilità – di Sibilla Onorati


Si è tenuta sabato scorso una visita nella zona rossa di Camerino ed un successivo incontro tra i sindaci della zona montana ed i parlamentari. In sostanza dai sindaci è giunta ancora una volta la richiesta di rivedere il cratere, prevedendo una zona al suo interno che raccolga la manciata di comuni in cui tutto è distrutto, quella che si potrebbe definire il “cratere nel cratere”. Da Camerino si apre la porta di un mondo che non c'è più. Centri storici chiusi e silenziosi, come Camerino, Visso e Castelsantangelo, disastrati e deserti come Pieve Torina e Muccia, Valfornace, e altri piccoli centri dell'entroterra, che hanno perso la piazza fisica dove riunirsi, quei piccoli luoghi d'ascolto quotidiano che sono botteghe e negozi, solo parzialmente sostituiti dalle nuove zone commerciali rinate grazie ai container, ai margini delle aree Sae.
Su questa ipotesi di lavoro, nemmeno lontanamente concretizzata in atti scritti, ma oggetto di una semplice apertura verbale da parte del commissario alla ricostruzione Paola De Micheli, da diversi giorni scorrono fiumi di inchiostro. Cratere sì, cratere no, c'è chi si chiama fuori a priori, chi opera distinguo, chi è scettico, chi la vede come la panacea per i problemi attuali. Al momento però con un governo lungi dall'essere formato, non appare immediata la discussione parlamentare di un provvedimento che si annuncia complesso e rischia le forche caudine di possibili contrasti con le normative già in vigore.
I parametri per provvedere ad una differenziazione esistono già, come ha ricordato oggi pomeriggio in un suo esaustivo post sui social Emanuele Tondi, sindaco di Camporotondo, che nella diatriba tra primi cittadini ha tentato di fare da paciere. “Per quanto riguarda i danni subiti dai Comuni, è da tempo disponibile il rapporto macrosismico della Dpc (Dipartimento protezione civile). Il rapporto è un documento ufficiale redatto da esperti e su base scientifica. Oltre al capoluogo vengono classificate anche le frazioni", scrive Tondi sul suo profilo (leggi il documento
A partire dal ragionamento su dati oggettivi, per presentare una proposta completa ed esaustiva dovrebbe essere convocato un tavolo di lavoro formato in primis da tecnici e poi da un ampio livello di rappresentanza amministrativa. Da mesi i territori colpiti dal sisma chiedono a gran voce un cambio di passo e maggiori responsabilità per gli amministratori locali, ora che il commissario ha dato apertura su una proposta, che ha anche detto deve provenire dalle zone colpite, chi ha un ruolo istituzionale ha l'occasione di mostrare che una "delocalizzazione" nelle responsabilità della gestione post sisma, può essere davvero la strada giusta per ottenere questo obiettivo.


Sibilla Onorati