giovedì 26 aprile 2018

Il 25 Aprile è di tutti, non è un’esclusiva comunista.


Chi ha liberato l’Italia? Alcuni, quelli che non celebrano il 25 Aprile ma vanno a fare la scampagnata, come l’ateo che non celebra il Natale ma mangia il panettone, dicono che l’hanno liberata le truppe alleate. E hanno ragione, nel senso che, non ci fosse stata l’invasione degli Americani e dei loro subalterni, la storia sarebbe stata molto diversa. Ma la storia va conosciuta tutta, e la storia parla di Italiani che hanno combattuto una loro guerra di liberazione dall’interno, supportando e, a volte, risultando decisivi per l’azione delle truppe anglo-americane.
I Partigiani sono stati un fenomeno complesso, che va analizzato nella sua interezza e non nel singolo episodio. È vero che ci sono stati crimini indicibili commessi da partigiani, ma non si può generalizzare dicendo che tutti i partigiani hanno commesso crimini perché si proclamerebbe un falso storico immenso, e lo si farebbe, anzi, lo si fa in perfetta malafede non giustificata nemmeno dall’ignoranza. I partigiani non avevano un capo, un coordinamento, per cui è stato facile per bande di malfattori commettere ignominie mascherandosi da partigiani.
Il 25 Aprile celebra la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. I nazifascisti sono quelli che hanno perso la guerra mondiale che loro stessi hanno provocato, quelli dei forni crematori e delle camere a gas, quelli dei treni pieni di Italiani che andavano a morire a Dachau o Auschwitz, quelli dell'olio di ricino, del "gentil manganello", quelli che hanno consegnato il Paese ai Tedeschi che lo hanno trattato da invasori, uccidendo, trucidando, distruggendo. Quelli che hanno fatto la guerra civile dichiarando uno Stato usurpatore e illegale. La differenza tra i criminali nascosti tra i partigiani e questi è che questi erano lo Stato.
Il 25 Aprile è una festa controversa, non condivisa, che divide gli Italiani. Non dovrebbe essere così, perché è oggettivo che la liberazione dal fascismo sia stata la partenza, la data di nascita della nostra democrazia e questa dovrebbe essere salutata da tutti, indistintamente, come un giorno fausto. Il problema è che qualcuno si è impossessato della Liberazione e ne ha fatto un suo baluardo politico e ideologico. È assolutamente improprio e falso affermare che i Partigiani fossero tutti comunisti: c’erano cattolici, c’erano laici, c’era la Brigata Ebraica. I Partigiani erano gli Italiani che lottavano per la libertà al di là delle bandiere ideologiche e rinchiudere un concetto così alto dietro una bandiera rossa, come è stato fatto da sempre, è meschino oltre che inesatto. E questo crea barriere, contrapposizioni ideologiche, specie tra chi sponsorizza totalitarismi opposti che, in quanto totalitarismi, rappresentano la stessa cosa di cui il 25 Aprile rappresenta l’anticorpo.
Il 25 Aprile deve essere di tutti, la festa degli Italiani, la celebrazione della conquista della libertà e della democrazia, che non è rossa, che non è nera, che non ha colore se non quello della Bandiera Italiana. Se non riusciamo, dopo oltre settant’anni, ad assimilare questo concetto, siamo un Paese senza futuro.


Luca Craia



martedì 24 aprile 2018

Calendario differenziata a Montegranaro

Se con le feste in corso avete dubbi su come conferire i rifiuti a Montegranaro, ecco il link dal quale potete scaricare il calendario della raccolta differenziata. Vi faccio notare che il Comune ancora non lo ha pubblicato sul proprio sito.

Ussita: elezioni alle porte e zero liste. Preoccupazioni e speranze.


Ci saranno le elezioni amministrative, a Ussita, il 10 giugno prossimo. Scadrà il mandato del Commissario Prefettizio, Mauro Passerotti, e i 446 abitanti ufficiali del paesino ai piedi del Bove potranno scegliere un nuovo Sindaco e una nuova Giunta. Solo che, a oggi, nessuno ha ancora parlato di organizzarsi e proporre una lista, almeno una, che vada a farsi eleggere per dare un’amministrazione, un governo politico a Ussita. E questo è allarmante, come si sottolinea sulla pagina Facebook Torniamoaussita. È allarmante perché evidenzia un disinteresse verso le sorti della cittadina ma anche perché apre la prospettiva, qualora non ci fosse alcun candidato, di un nuovo commissariamento, cosa vista, naturalmente, come nefasta.
È possibile che si presenti una sola lista, cosa contemplata dalla legge elettorale per gli enti locali, nel qual caso sarebbe necessaria la presenza di 6/8 candidati che verrebbero eletti solo al raggiungimento del 51% dei votanti. Il problema, probabilmente, è che questi votanti non rappresentano la realtà degli abitanti di Ussita, costituita da una grande maggioranza di non residenti che popolano il paese solo in determinati periodi, essendo residenti altrove ma possessori di seconde case o, per meglio dire, di quello che ne resta. I residenti stanno dimostrando disinteresso o, forse, rassegnazione. Va anche detto che molti di loto, attualmente, sono dislocati altrove a causa del terremoto.
La soluzione potrebbe essere rappresentata dai non residenti che, in linea di massima, stanno dimostrando preoccupazione per le sorti di Ussita e forse sarebbero disposti a offrire la propria candidatura. Ma, ci si domanda, questa candidatura sarebbe ben accetta e, quindi, votata dai residenti? Difficile ma non impossibile. Fatto sta che si rende necessario e urgente muoversi per creare almeno una lista unica, onde scongiurare il rischio di commissariamento.
Ussita difficilmente sarà ricostruita, almeno secondo la logica che sta dominando il concetto di questa pseudo-ricostruzione. Certamente un nuovo commissariamento per un altro lungo anno sarebbe il colpo di grazia per ogni speranza. E forse farebbe ancora una volta il gioco di chi punta, fin dal primo tremore della terra, a spopolare questo pezzo d’Italia per fini che, a pensarci bene, tanto nascosti non sembrano. Sta agli Ussitani scongiurarlo.

Luca Craia


Il "Tapiro d'Oro" per il Presidente Luca Ceriscioli

 Comunicato integrale

Un tapiro d'oro con tanto di pergamena illustrativa  e' stato consegnato  questa mattina in Aula Consiliare  al Presidente Ceriscioli immediatamente prima dell'inizio dei lavori, da parte dei consiglieri del Gruppo Lega Nord-Marche. A consegnare il tapiro è stato il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri che ha spiegato: "E' ora che Luca Ceriscioli  cominci ad avere un’attenzione mirata alle nostre realtà locali al fine di offrire loro strumenti efficaci per uscire dalla crisi in cui versano. Non è piu' procrastinabile l'attuazione di una politica intesa come dovere e spirito di servizio e capace di dare risposte concrete ai problemi dei nostri cittadini marchigiani.Quella a cui abbiamo assistito sino ad ora è solamente  una politica fatta dentro le stanze di Palazzo ed intenta a risolvere esclusivamete le beghe di Partito. Basta delegittimare le Marche ". " E se è vero che piano piano le nostre comunità, i nostri concittadini si stanno rialzando dalla durissima crisi che li ha colpiti soprattutto a causa del sisma -continua Zaffiri-  lo stanno facendo da soli, senza alcun sostegno da parte delle Istituzioni che non hanno dato loro ascolto e dignità".
"Il gesto di oggi è un richiamo forte ed accorato al Presidente e a questo Governo regionale a risolvere le tantissime problematiche che attanagliano la nostra Regione: parlo della gestione miope della sanità marchigiana che va a beneficio di  specifiche strutture private ad esclusivo danno dei cittadini; parlo della mancanza totale di una strategia di sviluppo per quello che riguarda le infrastrutture, primo fra tutte l'Areoporto di Falconara; l'assenza di politiche per il lavoro con la conseguente ripresa economica, l'insufficiente e non coordinata azione per la valorizzazione del nostro territorio. Mi fermo- continua il capogruppo – ma potrei proseguire ancora, con  l'elenco delle mancanze che ci ha fornito questa stessa Giunta ed il suo Presidente in questi due anni e mezzo di Legislatura attraverso la quale abbiamo assistito ad una totale assenza di capacità politico-amministrativa, senza programmazione e obiettivi chiari e funzionali allo sviluppo della nostra Regione. 
Una politica, quella portata avanti dal centro sinistra da oltre vent'anni in questa Regione, ritenuta da noi  poco trasparente e "sospetta" e che le notizie diffuse dagli organi di informazione in queste ore ci confermano, facendo emergere una sconsiderata gestione della sanità marchigiana , monopolio del PD . Oggi, Ceriscioli ha accettato di buon grado il tapiro, ma i consiglieri Sandro Zaffiri, Marzia Maligia, e Luigi Zura Puntaroni si aspettano che l'attapiramento, che per definizione dovrebbe far sentire in colpa chi lo riceve per cio' che ha compiuto, possa contribuire ad un cambio di passo per il bene di tutti i marchigiani.