Il centro storico è
contagioso. A Montegranaro, quello che era un problema molto serio ma circoscritto
al solo paese antico, ha valicato le mura castellane e sta interessando interi
quartieri portandoli al degrado urbanistico e sociale che attanaglia da anni e
in maniera gravissima il castello. Le responsabilità sono antiche, difficili da
individuare, ma sono anche imputabili alle ultime amministrazioni, quelle
amministrazioni che, pur essendo perfettamente coscienti di avere un enorme
questione da risolvere, nulla hanno fatto se non chiacchiere e iniziative più
di facciata che di concretezza.
Risolvere il problema del
centro storico è difficile e diventa sempre più difficile andando avanti col
tempo e lasciando che la situazione degeneri ulteriormente. Il fatto che il
degrado sia in espansione testimonia come il nulla di fatto e il vuoto di
programmazione portino danni all’intera città e non soltanto al suo centro. Finchè
non ci sarà una presa di coscienza del fatto che, abbandonando il centro
storico al suo destino, si segna il destino stesso dell’intero paese, Montegranaro
vedrà incancrenirsi ogni situazione di degrado esistente. Del resto vediamo bene
come criminalità e spaccio di droga stiano rafforzandosi sempre più, proprio a
causa del degrado urbano in cui è stato gettato il paese. In questo quadro spendere
soldi a spot in iniziative prive di una visione globale, come è stato il
progetto di viale Gramsci, serve solo a gettare fumo sugli occhi alla
cittadinanza, in attesa che il problema si manifesti di nuovo e ancora più
pesantemente.
Nel 2019 si voterà per
rieleggere l’amministrazione comunale che dovrà governare Montegranaro per il
quinquennio successivo. Già sono iniziati i primi approcci tra le forze
politiche, i primi ragionamenti, i primi tentativi di accordo. Presto, si
spera, si metterà mano alla realizzazione dei programmi elettorali da proporre
ai cittadini. Negli ultimi anni e, in particolar modo, nell’ultima tornata
elettorale, il centro storico è sparito quasi del tutto nei programmi, se non
per qualche vago accenno totalmente privo di progetto alle spalle e di uno
studio di copertura economica. Auspico che qualcosa cambi, che qualcuno
ricominci a mettere la questione centro storico al centro della programmazione
politica, consapevole che, non risolvendo il problema, si condanna l’intero
paese.
Lotto da anni perché passi la
coscienza di quanto sia importante risolvere la questione del centro storico.
Ho scritto fiumi di parole e ho realizzato fatti concreti, sporcandomi le mani.
Non ho certo il potere di convincere tutti coloro che si impegneranno politicamente
per il paese, ma continuerò a fare la mia piccola parte. Per questo sono
disposto, nel mio piccolo, a sostenere soltanto chi porterà il centro storico
al centro del programma elettorale e ne farà una priorità proponendo un
progetto credibile. Chi lo farà avrà il mio appoggio e il mio voto. Se, come
nel 2014, nessuno capirà quanto la soluzione del problema sia fondamentale per
tutto il paese, cercherò di trovare soluzioni alternative, nessuna esclusa.
Luca Craia