venerdì 27 aprile 2018

Elezioni 2019: centro storico e lotta al degrado siano prioritarie. Sostegno a chi programma interventi. Altrimenti iniziative proprie.


Il centro storico è contagioso. A Montegranaro, quello che era un problema molto serio ma circoscritto al solo paese antico, ha valicato le mura castellane e sta interessando interi quartieri portandoli al degrado urbanistico e sociale che attanaglia da anni e in maniera gravissima il castello. Le responsabilità sono antiche, difficili da individuare, ma sono anche imputabili alle ultime amministrazioni, quelle amministrazioni che, pur essendo perfettamente coscienti di avere un enorme questione da risolvere, nulla hanno fatto se non chiacchiere e iniziative più di facciata che di concretezza.
Risolvere il problema del centro storico è difficile e diventa sempre più difficile andando avanti col tempo e lasciando che la situazione degeneri ulteriormente. Il fatto che il degrado sia in espansione testimonia come il nulla di fatto e il vuoto di programmazione portino danni all’intera città e non soltanto al suo centro. Finchè non ci sarà una presa di coscienza del fatto che, abbandonando il centro storico al suo destino, si segna il destino stesso dell’intero paese, Montegranaro vedrà incancrenirsi ogni situazione di degrado esistente. Del resto vediamo bene come criminalità e spaccio di droga stiano rafforzandosi sempre più, proprio a causa del degrado urbano in cui è stato gettato il paese. In questo quadro spendere soldi a spot in iniziative prive di una visione globale, come è stato il progetto di viale Gramsci, serve solo a gettare fumo sugli occhi alla cittadinanza, in attesa che il problema si manifesti di nuovo e ancora più pesantemente.
Nel 2019 si voterà per rieleggere l’amministrazione comunale che dovrà governare Montegranaro per il quinquennio successivo. Già sono iniziati i primi approcci tra le forze politiche, i primi ragionamenti, i primi tentativi di accordo. Presto, si spera, si metterà mano alla realizzazione dei programmi elettorali da proporre ai cittadini. Negli ultimi anni e, in particolar modo, nell’ultima tornata elettorale, il centro storico è sparito quasi del tutto nei programmi, se non per qualche vago accenno totalmente privo di progetto alle spalle e di uno studio di copertura economica. Auspico che qualcosa cambi, che qualcuno ricominci a mettere la questione centro storico al centro della programmazione politica, consapevole che, non risolvendo il problema, si condanna l’intero paese.

Lotto da anni perché passi la coscienza di quanto sia importante risolvere la questione del centro storico. Ho scritto fiumi di parole e ho realizzato fatti concreti, sporcandomi le mani. Non ho certo il potere di convincere tutti coloro che si impegneranno politicamente per il paese, ma continuerò a fare la mia piccola parte. Per questo sono disposto, nel mio piccolo, a sostenere soltanto chi porterà il centro storico al centro del programma elettorale e ne farà una priorità proponendo un progetto credibile. Chi lo farà avrà il mio appoggio e il mio voto. Se, come nel 2014, nessuno capirà quanto la soluzione del problema sia fondamentale per tutto il paese, cercherò di trovare soluzioni alternative, nessuna esclusa.

Luca Craia

giovedì 26 aprile 2018

Fico: mandato con esito positivo. Partito il dialogo tra M5S e Pd. Si farà il governo?


Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati, ha appena relazionato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, circa gli esiti del suo mandato esplorativo per verificare la possibilità di un accordo di governo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Secondo Fico l’esito è positivo e si è avviato un dialogo tra i due schieramenti. Trattasi, ovviamente, di politichese 2.0, che vuol dire, per noi che parliamo solo l’italiano, che non si è fatto ancora nulla. In sostanza, nel prossimi giorni, sia il M5S che il Pd dovranno cercare di risolvere i veti interni e le resistenze delle basi. Se ci riusciranno nascerà l’ennesimo governo inciucio alla faccia dell’espressione di voto degli Italiani che avevano, mi pare, chiaramente dato indicazione di non volere più il Pd al governo.
È tutta da vedere, ovviamente: il Pd deve fare i conti coi renziani, contrari a parole all’accordo, che sono minoranza, probabilmente, all’interno del partito ma che occupano quasi tutti i seggi parlamentari del suo gruppo. Nel contempo il M5S deve vedersela con la base e qui la vedo molto dura. Se si verificherà quello che in molti pensano impossibile, ossia che la base grillina darà l’autorizzazione, tramite il solito curioso meccanismo di votazione online, è possibile che avremo un governo a due locomotori, uno M5S e uno Pd, in base a un accordo che non si chiama accordo ma contratto ma che sempre accordi di governo rimane, percè il politichese 2.0 non è poi così diverso dal politichese 1.0.
Il capolavoro di Renzi sarebbe compiuto: il M5S andrà per la prima volta nella storia al governo e perderà verosimilmente una caterva di voti. Il Pd resterà in sella e potrà continuare il suo massacro del Paese, con buona pace degli Italiani che si erano illusi di averselo levato di torno. Strana cosa la democrazia in Italia.

Luca Craia

Macerata. Collettivo Antifa riappende Mussolini e lo fa prendere a bastonate dai bambini


Evidentemente Darwin, con la sua teoria sull’evoluzione, aveva capito tutto il contrario di quello che accade realmente, ossia che l’uomo, col tempo, involve anziché evolversi. La prova l’abbiamo avuta ieri a Macerata dove, per festeggiare il 25 Aprile e la Liberazione dal nazi-fascismo, un gruppo di estrema sinistra che si fa chiamare Antifa ha inscenato un giochino per bambini che certamente non va verso la pacificazione nazionale.
L’idea che questi signori hanno avuto è stata di fare una sorta di pignatta usando, al posto della pentola, un fantoccio che avrebbe dovuto rappresentare Mussolini. Il fantoccio, appeso a una forca a testa, in giù in piazza Cesare Battisti, per rievocare piazzale Loreto, è stato destinatario dei colpi di bastone di ragazzini infervorati allo scopo di spaccare la testa al pupazzo-Mussolini e tirarne fuori i dolciumi contenuti. Una volta rotto Mussolini, ne è stato appeso un altro, tutto vestito di nero, forse a rappresentare il fascista generico al quale, si sa, va rotta la testa.
Vanno educati fin da piccoli i bambini, evidentemente, secondo la logica progressista e pacifista di questo gruppo di sinistra. La pedagogia di questa iniziativa è fortissima e va nella direzione di evitare accuratamente la pacificazione nazionale. Non solo, il messaggio è chiaro: l’uso della violenza è autorizzato, anzi, è auspicabile contro il fascista, e chi spacca la testa a un fascista ha diritto a una ricompensa.
Per coma la vedo io, il 25 Aprile dovrebbe essere ben altra cosa ma, a quanto pare, io sono reazionario, e loro progressisti. Ecco appunto che Darwin, sull’evoluzione e sul progresso, non ci aveva capito niente.

Luca Craia

Montegranaro: le Guardie si fanno la macchina nuova.

Era stato annunciato l’acquisto di una nuova vettura per la Polizia Municipale di Montegranaro ed eccola qua: le “Guardie” si sono comprate la macchina nuova. Va detto che il parco macchine in dotazione è piuttosto vetusto, per cui la necessità di dotarsi di un nuovo mezzo pare concreta. Però se la sono fatta bella, la macchina nuova: una Suzuki Vitara quattro ruote motrici ben accessoriata. Costo: 27.800 Euro, pagabili in 60 comode rate da 421,68 l’una. Forse per le necessità reali della Polizia Municipale montegranarese sarebbe bastata una Panda ma, quando a parcheggiarti sopra al marciapiede sono vetture del calibro di una Maserati, minimo minimo, per fargli la multa, ci vuole una macchina da 30.000 Euro meno lo sconto.

Luca Craia