I presupposti ci sono tutti, visto
che sono quattro anni e passa che la dialettica politica, a Montegranaro, è scaduta
in una barbarie mai vista, nemmeno ai tempi in cui i comunisti menavano i
fascisti e viceversa, e in mezzo c’erano i centristi che le pigliavano da tutti
e due. Ma erano altri tempi e poi, alla fine, si menavano allegramente. Oggi
invece c’è una cattiveria manifesta e incancrenita, unita a una sostanziale
vuotezza degli argomenti, che possiamo tranquillamente prevedere che la
campagna elettorale che comincerà a breve, per le elezioni amministrative del
2019, potrà non essere altro che un continuo scambio di accuse e di colpi
bassi.
Del resto, è quello a cui
assistiamo fin dall’insediamento dell’attuale amministrazione comunale, anzi,
dalla campagna elettorale precedente, anche quella basata su accuse, molte
delle quali rivelatesi infondate, e pochissime proposte concrete. Da allora la
politica cittadina è stata incentrata sull’accusare la passata amministrazione
di ogni problema si fosse incontrato lungo il cammino amministrativo, come se
la maggioranza non avesse mai smesso di essere minoranze e avesse continuato a
fare, appunto, da opposizione all’opposizione.
Una campagna elettorale
basata sulla dietrologia è quanto di più nefasto possiamo aspettarci perché, se
questi saranno gli argomenti, non ci sarà presumibilmente spazio per un
dibattito costruttivo sulle cose da fare realmente, sulle reali necessità del
paese, sulle priorità. Errori amministrativi ce ne sono stati in passato e ne
ha compiuti in quantità anche questa amministrazione, con l’aggravante, spesso,
della volontà di colpire l’avversario con ogni mezzo. Se il dibattito si
fermerà alle accuse, ci sarà materiale perché esso non lasci margine per le
proposte. E andremo a votare senza sapere cosa propongono i vari schieramenti,
alla cieca.
Un amico dice che, in
politica, tutti i nodi vengono al pettine e che il pettine sta arrivando. Ha ragione,
e se la campagna elettorale passerà strecciandosi i capelli e urlando a ogni
nodo, sarà molto doloroso per tutti, specie per i Montegranaresi.
Luca Craia