In politica, lo sappiamo, si
fanno tante promesse e spesso ci si dimentica di averle fatte con molta
noncuranza. L’Amministrazione Comunale di Montegranaro non fa eccezione, anzi,
riesce a collocarsi al di sopra della media delle promesse non mantenute anche
in virtù del fatto che, tra queste, c’era anche una parola magica, chiamata
partecipazione, che non è stata mai realizzata, visto che ogni decisione presa
è stata presa mostrando i muscoli all’opposizione e trascurando completamente
la possibilità di coinvolgere i cittadini, se non a cose fatte per far loro
vedere quanto stati bravi.
È anche vero che il mandato
non è ancora scaduto, quindi ci sarebbe anche la possibilità che, in questo
presumibili 11 mesi di mandato ancora davanti, la Giunta Mancini riesca a fare
il miracolo di mantenere tutte le parole date. Ma la vedo dura. Nel caso,
comunque, ne avessero voglia, visto che li so tutti o quasi assidui lettori di
queste pagine, che non nominano mai come per farle sparire nel nulla come il
bambino che si nasconde chiudendo gli occhi, ma che so essere sovente nei loro
pensieri, mi permetto di elencare solo alcune delle promesse fatte, quelle che
mi ricordo io.
Possiamo partire da quelle
più recenti, ovviamente relativamente, quelle fatte alle associazioni che si
occupano di centro storico. Promesse di piccoli interventi, come illuminare le
zone buie del paese antico, o realizzare una ztl per limitare disagi e
controllare il degrado sociale, o l’agevolazione dell’istituizione di un
controllo di vicinato. Questi piccoli impegni erano facili da mantenere ma non
è accaduto, mentre per il grande impegno, quello della realizzazione di un
progetto per il recupero globale del castello, assistiamo a un continuo
procrastinare l’incontro di verifica con chi dovrebbe redigere, appunto, il
progetto.
Possiamo proseguire con
quanto promesso al Movimento 5 Stelle: il piano antenne, per il quale personalmente
ho anche sospeso una raccolta firme riponendo fiducia nel fatto che il piano
sarebbe stato redatto, ma non ve ne è traccia; abbiamo poi il baratto
amministrativo, anche quello rimasto lettera morta nonostante che l’impegno era
stato preso pubblicamente in Consiglio Comunale. Il Movimento 5 Stelle ogni
tanto blandamente fa un richiamo, ma con scarsa convinzione, probabilmente
rassegnato.
Poi c’è il programma
elettorale.
La trasformazione di Palazzo Francescani in una vetrina della moda e delle tipicità.
Screenshot dal programma elettorale |
La creazione di un polo culturale nell’ospedale vecchio.
La riqualificazione dell'impianto sportivo La Croce.
Screenshot dal programma elettorale |
I parchi urbani.
I percorsi verdi.
Screenshot dal programma elettorale |
Il recupero del parco fluviale del Chienti
Screenshot dal programma elettorale |
Il recupero dello scheletro del Palasport
Screenshot dal programma elettorale |
Come si vede, le cose promesse erano tante, non soltanto viale Gramsci e il nuovo impianto nella lottizzazione "Rossi". Sarebbe interessante capire con quale criterio si siano scelte le due opere realizzate anzichè altre dell'elenco, anche perchè si ha la netta impressione che quelle realizzate siano le più costose. Comunque c'è quasi un anno al termine del mandato e, per quanto possa essere dura non passare da bugiardi, non continuiamo ad avere fede. Come dicevano gli Hot Chocolate, I believe in miracles.
Luca Craia