Nulla di fatto con le ultime
consultazioni volute dal Capo dello Stato, Mattarella. “Scelgano i
partiti con il loro libero comportamento e nella sede propria parlamentare.
Cerchino una maggioranza politica per un governo neutrale entro l'anno oppure
nuove elezioni subito, in autunno o nel mese di luglio”. È quindi fallito anche
l’ultimo approccio tra centro-destra e Cinquestelle, portando il Presidente a
mandare il tutto alle Camere perché si cerchi di trovare una maggioranza parlamentare
che possa quantomeno traghettare il Paese verso una nuova legge elettorale e
poi di nuovo al voto.
È la prima volta che succede
che le elezioni politiche non riescano a esprimere una maggioranza e lascino il
Paese come l’hanno trovato. Il danno è notevole, all’economia ma anche alla
rappresentatività politica internazionale. Ora si spera che si possa trovare
almeno una maggioranza parlamentare provvisoria, cosa non facile. Altrimenti il
rischio è che si vada a votare a luglio, con una astensione prevedibilmente vertiginosa
sia per il periodo che per l’ovvia sfiducia.
Uno stallo la cui
responsabilità ricade su tutti gli schieramenti, dei quali nessuno ha inteso
prendersi la responsabilità reale di creare un governo magari mettendo a
rischio il proprio capitale elettorale. E l’Italia si conferma Paese sempre più
disgregato che percorre un inesorabile declino.
Luca Craia