Comunicato
integrale
"A
seguito di una segnalazione di una cittadina, ho avuto modo di prendere
coscienza di una situazione a dir poco "paradossale". Nel
concreto, la Farmacia comunale
ospedaliera di Fermo ( U.O.C ) presenta una
scalinata di quattro rampe, che impedisce di fatto a persone in carrozzina di
poter accedere. A meno che, le persone in carrozzina non acconsentano ad essere
trasportati su un "montacarichi per pacchi e scatoloni". E' come dire "se sei in carrozzina a
rotelle per arrivare alla farmacia
comunale devi sperare che ti spuntino le ali". Ed in difficoltà non solo le persone in carrozzina,
ma anche gli anziani. Come è possibile
nel 2018 che un disabile, un anziano o una persona con qualche problema di
deambulazione non possa entrare in una farmacia, che tra l'altro è destinata
proprio alla distribuzione di farmaci per gravi malattie? Troppe
volte si è discusso nelle sedi Istituzionali di diritti delle persone
diversamente abili, anche per quello che riguarda l'eliminazione di tutti
quegli ostacoli fisici che sono fonte di
disagio per la mobilità di coloro che hanno capacità motoria ridotta o impedita,
ma sembra che oltre all'impegno verbale da parte di questo Governo regionale,
non si sia arrivati ancora a concreti interventi risolutivi.
Dopo essermi
trovata di fronte a questa assurda realtà, ho deciso pertanto di presentare
un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Regionale per conoscere se
per quanto
riguarda gli edifici di propria competenza (sedi istituzionali, uffici,
immobili del servizio sanitario regionale: ospedali, poliambulatori uffici
ecc.), ha adottato il piano di eliminazione delle barriere architettoniche
(PEBA), se ha chiesto alle
Amministrazioni comunali copia dei PEBA degli edifici e delle opere in loro
possesso e se ha provveduto alla nomina
dei commissari per l'adozione dei PEBA nei Comuni inadempienti.
"E' un sentimento di rabbia e
sgomento – prosegue il consigliere della Lega Marche, Marzia Malaigia - quello
che ha suscitato in me considerare che a distanza di piu' di 20 anni
dall’obbligo di legge per i Comuni di dotarsi del Peba (Piano per l’Eliminazione delle Barriere
Architettoniche, 1986) esistano ancora Comuni non in regola, denotando in tale
modo una grave inadempienza da parte della
Regione Marche.
Voglio qui infatti ricordare che la
Regione, con una propria legge del 1990
si era impegnata ad adottare un piano regionale e a fare un’attenta opera di
controllo su tutte le amministrazioni pubbliche, riservandosi, in caso di
inadempienza, di nominare un commissario ad acta.
Successivamente, ha emanato la legge regionale 34 del
1992, che ha fatto sì che di fatto i Peba oggi sono materia urbanistica
che la Regione ha delegato ai Comuni e la vigilanza spetta alle Province. Ad oggi dunque i principali interlocutori in
materia di barriere architettoniche sono i Comuni, ma la Regione resta
l’istituzione che legifera e controlla il rispetto della normativa sul
territorio. Voglio concludere segnalando che in generale i problemi che mi sono stati sollevati anche
da altri cittadini, vengono evidenziati nelle strutture sanitarie e negli
edifici scolastici che debbono, purtroppo, fare i conti con un’edilizia vecchia
e con l’attuale carenza di fondi. Per molte persone in condizioni di disabilità
motoria ciò che limita fortemente i loro diritti non è la condizione stessa di
disabilità- conclude la Malaigia- ma la presenza di barriere
architettoniche/sensoriali che ne pregiudicano la loro libertà.