lunedì 14 maggio 2018

Il Crocifisso delle Anime Sante torna a casa il 10 giugno.


È stato ultimato da tempo il restauro del Crocifisso delle Anime Sante, la scultura lignea che era conservata nell’omonima cappella dei Cimitero di Montegranaro, ed è venuto il momento di riportarlo a casa. Il progetto di restauro, che ho seguito in qualità di responsabile per Arkeo, è partito anni fa e doveva essere curato dal Comune stesso ma, a causa del commissariamento del 2013, si arenò. Grazie al generoso intervento dell’imprenditore montegranarese Giuseppe Raparo, già due anni fa decidemmo di riprenderlo in mano e proporlo al Comune, stavolta senza impegni economici per l’Ente. Dopo un iter burocratico piuttosto complesso, il restauro è stato completato e l’opera sarà finalmente riposta nella cappellina del cimitero il prossimo 10 giugno.
Il restauro, come saprete se ne avete seguito gli sviluppi su questo blog, ha rivelato numerose sorprese tanto che, con Marco Salusti, il restauratore che lo ha curato, ci siamo trovati stupiti di fronte al lavoro completato, avendo davanti un’opera d’arte completamente diversa da quella di partenza e totalmente distante da quello che ci aspettavamo. Il Crocifisso è una scultura unica nel suo genere, con delle articolazioni meccaniche che ne fanno un pezzo senza uguali. Ignoravamo l’esistenza di questi meccanismi, quando lo abbiamo tolto dalla parete della cappella per portarlo in laboratorio ma, ogni giorno che passava, Marco mi chiamava per aggiornarmi di novità che avevano dell’incredibile e che vi racconteremo nel corso della presentazione dell’opera, sempre il 10 giugno prossimo, alle ore 17,00 presso l’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro.
A seguire andremo al Cimitero per la scopertura della statua e la cerimonia religiosa di riposizione, celebrata da don Sandro Salvucci. Ovviamente saranno presenti i rappresentanti del Comune di Montegranaro, primo fra tutti l’Assessore Giacomo Beverati che ha sostenuto l’intervento e ci ha aiutati nel superamento dei tanti ostacoli burocratici che abbiamo incontrato. Personalmente sono estremamente sodisfatto di questo ennesimo intervento di recupero del patrimonio storico e culturale di Montegranaro condotto dalla mia associazione, Arkeo. Dopo aver dato nuova luce agli affreschi di Sant’Ugo grazie al nuovo impianto di illuminazione, dopo il restauro del Crocifisso di Sant’Ugo, dopo la delusione per il fallimento del recupero della Vesperbild che, purtroppo, nonostante il lavoro di restauro, ha continuato a degenerare, dopo il bel recupero del Sacello Lauretano, ora possiamo rimettere al suo posto un altro importante tassello della nostra storia e della nostra cultura, grazie alla generosità, non smetterò mai di ricordarlo, di Giuseppe Raparo.
Ma non ci fermiamo qui: abbiamo un altro importantissimo progetto di restauro in campo, per il quale stiamo ancora reperendo i fondi, e del quale renderemo noto ogni dettaglio nel momento in cui saremo pronti per realizzarlo, speriamo entro breve. Per questo invitiamo i Montegranaresi e non a sostenerci, anche tramite le offerte che riceviamo durante le aperture di Sant’Ugo, che vengono interamente utilizzate per queste iniziative. Ovviamente altri imprenditori, generosi come Raparo, che vogliano aiutarci sono sempre più che benvenuti.

Luca Craia

domenica 13 maggio 2018

Ussita. Alle porte dell'estate, tombe ancora aperte. Foto di oggi.

Sta arrivando l'estate,  le temperature si alzano, ma a Ussita, dopo tanto clamore suscitato dalla pubblicazione delle foto del cimitero con le tombe aperte e i poveri resti esposti a intemperie e animali, la situazione è ancora immutata.






sabato 12 maggio 2018

Illuminotecnica all’avanguardia a Montegranaro



Dopo l’importante intervento di messa in sicurezza della scrivania del Sindaco, ultimato nei giorni scorsi scongiurando crisi nervose del Primo Cittadino a causa del perdurante traballare del piano del tavolo, un’altra importante opera pubblica è stata messa in cantiere dall’Amministrazione Comunale veregrense. Era da tempo che la lampadina sul tavolo del Sindaco mostrava vistosi sfarfallii. Allertato l’Assessore ai Lavori Pubblici, Aronne Perugini, questi si è recato personalmente sul posto, incurante dei rischi, per studiare la situazione, coadiuvato, come sempre, dall’ingegnere strutturale e anche un po’ strutturista, l’Assessore all’Ambiente Roberto Basso, sempre prezioso nella valutazione dell’entità di interventi così complessi.
Dopo un’attenta analisi della lampada e del portalampade, si decideva di dare incarico a un tecnico, un carissimo amico dell’ingegnere strutturale che fa l’elettricista, perché si ponessero in campo tutte le misure per realizzare, approfittando dell’improvviso quanto inatteso malfunzionamento della vecchia lampadina, la prima opera di illuminotecnica moderna di Montegranaro. Con i fondi reperiti con grande capacità dal Vicesindaco nonché assessore al Bilancio, ottenuti grazie a una politica di grandi attenzioni agli sprechi nonchè ai risparmi di Gastone, che non si è potuto spendere i soldi in tempo prima del Commissario, si sostituiva la vetusta lampadina a incandescenza con una nuova e molto più ecologica a led. Ovviamente la vecchia lampadina non veniva gettata via ma era cura dell’Assessore Ingegnere Strutturale Strutturista  Strutturoso di affidarla alle cure della sua personalissima associazione culturale che si occupa di riciclo e che probabilmente riciclerà anche lui al termine del mandato. E fu così che fu fatta nuova luce nell’ufficio del Sindaco, con somma soddisfazione di tutti. Montegranaro, sempre un passo avanti, anche nei comunicati stampa per i quali serve decisamente un addetto specifico capace di raccontare con la giusta enfasi i grandi gesti amministrativi dei nostri eroi.

(Per chi non ci arriva da solo, questa è opera di fantasia, i fatti non sono realmente accaduti, me li sono inventati, ma ogni riferimento a personaggi reali è puramente voluto)

Centro storico: il progetto prende corpo. La sinergia continua ma i tempi sono lunghi. Avanti nella condivisione.


Sta prendendo corpo l’idea che Beverati si sta facendo su come intervenire sul centro storico di Montegranaro. Siamo ancora in fase embrionale, nonostante l’incarico di progettazione sia stato affidato da quasi un anno, ma il problema è antico ed estremamente articolato, impossibile da dipanare in breve tempo. Ed è proprio questo il limite di Beverati: il tempo. La scadenza del suo mandato è vicina, meno di dodici mesi, e in così poco è impensabile si possano mettere in campo interventi risolutivi: si è atteso troppo per mettere le mani sul problema dei problemi per Montegranaro. Ma ci si è messo mano, e niente non è.
Ieri sera, presso il Municipio, si è tenuto il tanto sospirato incontro tra l’AgenziaRes e l’architetto Giovanna Paci, che stanno lavorando sul progetto per conto del Comune, e i rappresentanti delle tre associazioni che si occupano di centro storico: Andrea Francescetti per Città Vecchia, Simone Perticarini per Il Labirinto e il sottoscritto per Arkeo, alla presenza dell’assessore Giacomo Beverati. In un clima estremamente costruttivo e collaborativo sono state illustrate le prime fasi di raccolta dati: alcune analisi demografiche relative alle residenze ufficiali nel quartiere, spacchettate per nuclei familiari, fasce di età ed etnie, informazioni fondamentali per mirare il tiro per quanto riguarda la parte sociale del progetto, parte che riveste un ruolo importante. Più importante, comunque, e propedeutico a tutti, l’intervento che dovrà essere pensato in termini urbanistici, che comprenda il recupero immobiliare, abitativo, della viabilità e dei servizi.
Siamo in fase embrionale, dicevo, ma quello che si sta formando è un progetto interessante, che sta andando fondamentalmente nella giusta direzione. I tre rappresentanti delle Associazioni hanno coralmente presentato le loro perplessità circa il concetto di cohousing, sul quale si sta ragionando per le soluzioni di inclusione sociale che, inserite nel contesto particolare del centro storico montegranarese, appaiono difficili da percorrere per via dell’estremizzazione della situazione a livello di illegalità. Ma può essere una buona base di partenza. Per la parte urbanistica, invece, il primo abbozzo di progetto sembra essere ben mirato, individuando le aree più critiche e dove intervenire prioritariamente, per step e blocchi abitativi. Manca ancora il come intervenire e con quali soldi, cosa non da poco, ma almeno ci si sta facendo un’idea di come muoversi.
Nei prossimi giorni le Associazioni si attiveranno, sulla base dei dati forniti dai soggetti che stanno progettando, per la verifica degli stessi e la loro integrazione con informazioni pratiche, quelle che esulano dai dati ufficiali e anagrafici e che sono presenti e importanti. Rimangono sul tavolo le richieste, mosse oltre un anno fa, di interventi immediati, prima fra tutte quella dell’istituzione di una ZTL monitorata tramite telecamere, interventi da attuare nell’immediato.
In conclusione, esiste la consapevolezza che i tempi sono molto lunghi e che, nel periodo di consiliatura rimasto, si potrà riuscire forse a completare la fase progettuale e a mettere in campo alcuni piccoli interventi, magari anche su stabili pericolanti. L’impostazione del progetto, però, così come appare in questa prima fase, sembra andare nella giusta direzione e, anche se sarà difficile metterlo in campo nel corso dall’attuale amministrazione, si dovrà fare in modo che sia condivisibile per chiunque vinca le prossime elezioni e, quindi, essere proseguito, cosa fondamentale per non perdere ulteriormente tempo. Perchè questo accada, però, è fondamentale che sia realizzato condividendo le scelte e ponendo la massima attenzione verso le reali istanze e le problematiche concrete della popolazione, in questo contesto espresse proprio dalle tre associazioni.

Luca Craia