mercoledì 16 maggio 2018

CROLLO DELLA SCUOLA I.T.I.S. “MONTANI” DI FERMO. INTERVIENE IL COMMISSARIO PROVINCIALE LEGA, MAURO LUCENTINI.


Comunicato integrale

Il Commissariamento Provinciale Lega Nord di Fermo vuole intervenire sulla vicenda del crollo del tetto dell’aula dell’Istituto Professionale Montani di Fermo, senza fare nessun tipo di sciacallaggio politico sulla vicenda, bensì apportando un contributo positivo alla vicenda.
Sentiamo il dovere di farlo, anche in riferimento all’interrogazione presentata al Presidente della Provincia di Fermo dal nostro Consigliere Provinciale Giorgio Famiglini, che voglio ringraziare, in data 07.12.2017, in merito agli indici di vulnerabilità sismica, alle agibilità e agli interventi da fare nelle scuole della stessa provincia di Fermo.
Alla data del 28.12.2017 con prot. n. 422179 ci è stata fornita una risposta in merito, con allegata tabella che dichiarava una accertata agibilità post sisma sulle aule del Triennio dell’ITIS Montani, proprio quelle oggetto del crollo. Per chiarezza alleghiamo la tabella, che tra l’altro ci dice che dello stabile in questione non ci sono ne collaudo statico e ne agibilità igienico sanitaria.
A questo punto la riflessione nasce spontanea: crolla il tetto di una scuola e solo per una casualità non si è trattato di una strage. La giustificazione dell'Ente proprietario della scuola (provincia) è che si è trattato di un fatto imprevedibile. Noi riteniamo invece che è la sommatoria di una lunga serie di leggerezze ed inefficienze che da sempre ha contraddistinto la provincia di Fermo. Che le scuole di Fermo siano tutte a grave rischio lo dice il piano triennale OO.PP. 2017-2019 della Provincia che ha previsto di spendere nello schema di programma triennale qualcosa come 33.773.672 euro, di cui 4.128.000 euro per l'adeguamento  sismico del triennio del Montani (quello che è crollato).
Secondo quanto dichiarato dalla Presidente della Provincia di Fermo, sono stati richiesti lavori di consolidamento subito dopo il sisma e se la cifra di oltre 4 milioni di euro non è una cifra buttata lì giusto per scrivere, appare evidente che quella scuola, ed anche il convitto che vede impegnata una cifra simile, rappresentano un potenziale rischio di cui vorremo volentieri fare a meno.
Tutte le scuole della provincia risultano alla data del 28/12/2017 sprovviste di indice di sicurezza sismica ad eccezione del liceo scientifico il cui valore più alto è 0,438, di molto inferiore al 1 richiesto.
La politica dell'arrembaggio dell'amministrazione provinciale è anche nei numeri, dove si è passati dallo schema di programma triennale 2016-2018 approvato con delibera n.18 del 18/10/2016 con una spesa programmata per tutte le scuole di poco più di 2 milioni di euro, alla cifra citata sopra di quasi 34 milioni di euro. Con due milioni di Euro previsti negli anni passati l'Amministrazione Provinciale non riusciva a garantire nemmeno la manutenzione ordinaria delle scuole, figuriamoci un tetto.
L’interrogazione consiliare della Lega è scaturita dal fatto che da molto tempo genitori e studenti  lamentavano le infiltrazioni nella palestra e in altre stanze dell'ITET, sino a quando una raccolta di firme degli studenti e l'intervento deciso di qualche genitore ha fatto si che si trovassero i soldi per impermeabilizzare il tetto della palestra, che ora si spera non cada per infiltrazioni di acqua. Quindi ancora una volta si parla di infiltrazioni di acqua, una vicenda del tutto simile a quella che ha portato al crollo del Montani.
Dopo i fatti dell'I.T.E.T. e dopo il crollo dell'I.T.I.S. la giunta provinciale dovrebbe riflettere in modo approfondito e cercare di dare una risposta seria alle famiglie fermane che quotidianamente si fidano dei propri amministratori mandando i propri figli nelle scuole provinciali.
Se dopo questa lunga riflessione i nostri amministratori provinciali realizzassero di non essere all'altezza della situazione, non rimarrebbe altro che ritornare a scuola per imparare a scrivere le proprie dimissioni, poche righe per evitare tanti danni.
Infine, prima di essere additati di sciacallaggio come spesso fa il segretario provinciale PD, facciamo una proposta concreta alla Giunta Provinciale:
mandiamo gli studenti dell’I.T.I.S. a fare lezione nella nuovissima sede della provincia di fermo e trasferiamo tutti gli uffici provinciali nelle stanze del triennio dell’ I.T.I.S., magari nelle aule adiacenti a quelle crollate.



IL COMMISSARIO PROVINCIALE
Mauro Lucentini



Superstrada Val di Chienti, trappola per topi. Serve una soluzione.


Lavori in pieno giorno che restringono la carreggiata, incidenti anche minimi che bloccano il traffico, il raccordo autostradale Foligno-Civitanova, in particolare nel tratto più a valle, tra Macerata e Civitanova o, ancora più marcatamente, tra Montecosaro e la fine del tracciato, diventano spesso una trappola che sequestra i malcapitati anche per ore. È successo anche stamattina quando, a causa di un incidente, il traffico è rimasto bloccato a lungo e senza possibilità di uscita. In realtà i locali possono cavarsela, sempre dopo lunghe attese, se riescono a raggiungere uno degli svincoli intermedi. Ma solo i locali, in quanto conoscono percorsi alternativi. Persone di fuori non posso che attendere che il traffico fluidifichi di nuovo.
Il problema esiste da tempo ma si è acuito nel momento in cui si è completato il collegamento con l’Umbria, convogliando lungo la strada marchigiana un traffico molto più consistente che in passato. in questo modo i cantieri, che pure sono irrinunciabili per la manutenzione ordinaria del percorso, diventano tappi micidiali e causano una consistente percentuale degli incidenti che poi, bloccano definitivamente il traffico.
Occorre senz’altro una soluzione, perché una strada non può diventare una lotteria per la quale uno rischia di metterci ore per un viaggio che prevede pochi minuti di percorrenza. Ma al momento non si sente alcuna proposta, né dalla politica regionale e locale né dallo Stato. Il che significa che occorre rassegnarsi in quanto alternative alla Statale 77 non ce ne sono, neanche utilizzando la viabilità ordinaria, del tutto insufficiente per tollerare un eventuale dirottamento del traffico proveniente dalla superstrada e che già collassa ogni qualvolta si verificano blocchi del traffico sul raccordo.

Luca Craia

Scuole sicure: parallelismi tra Fermo e Montegranaro.


È fin troppo facile fare un parallelo tra quanto è successo a Fermo, all’Istituto Montani, come sarebbe facile, del resto, farlo con qualsiasi paese d’Italia, visto che circa l’80% degli istituti scolastici non rispettano i requisiti minimi di legge in termini di efficienza sismica. Ma ad accomunare Montegranaro a Fermo e, nella fattispecie, il Sindaco di Montegranaro al Presidente della Provincia di Fermo è l’atteggiamento tenuto di fronte al rischio nelle strutture scolastiche.
Infatti, così come Moira Canigola tende, sin dal primo momento post crollo, a minimizzare l’accaduto e a tranquillizzare i cittadini circa una sicurezza che, con ogni evidenza, non c’è, anche Ediana Mancini, pur sapendo che nessuna scuola montegranarese è in possesso di un certificato che attesti il coefficiente di rischio sismico eccetto quella di Santa Maria che risulta estremamente lontana dai minimi di sicurezza, continua a mandare i ragazzi a scuola affermando che rischi non ce ne sono.
Rischi non ce n’erano nemmeno all’Itis di Fermo, secondo la Canigola, eppure il tetto è crollato e solo per un miracolo, o per una fortunata combinazione di eventi, non c’è stata una strage. I tetti crollano, a quanto pare, anche se una scuola a norma dovrebbe fornire sufficienti garanzie di sicurezza e, a rigor di logica, se un tetto crolla è evidente che la sicurezza non c’è. Anche le scuole di Montegranaro sono state dichiarate tutte agibili dopo il terremoto, ma dire, affermare con certezza, che siano sicure equivale ad assumersi responsabilità pesanti. Fossi nei panni del Sindaco di Montegranaro ci starei molto attento.

Luca Craia