lunedì 21 maggio 2018

Provincia di Fermo: le scuole sono sicure però le chiudiamo per controlli.


Sempre più stupefacente e incomprensibile l’atteggiamento della Provincia di Fermo sulla sicurezza degli edifici scolastici dopo che il crollo del tetto di una porzione del fabbricato storico dell’Istituto Montani è crollata la scorsa settimana, fortunatamente senza fare vittime. Ora arriva la notizia che l’ente provinciale, proprietario degli edifici che ospitano le scuole superiori, ha chiesto hai “sindaci competenti” di sospendere le attività didattiche per il tempo necessario a una ditta specializzata di controllare accuratamente la staticità degli stabili. In particolare, si punta l’attenzione su quelli più antichi: il Liceo Classico “Annibal Caro”, il Conservatorio di musica “G. B Pergolesi”, il Convitto “Montani”, tutti di Fermo, e l’Istituto Alberghiero “Tarantelli” di Sant’Elpidio a Mare.  
Provvedimento più che giusto, visto che, come ricorda giustamente la Presidentessa Canigola, “la Provincia di Fermo ha da sempre a cuore la sicurezza dei ragazzi” come è giusto che sia. Solo che viene da domandarsi perché questi controlli accurati non siano stati fatti prima di rimandare a scuola i ragazzi, dopo il terremoto. Perché i controlli ci sono stati ma, evidentemente, non sono stati così accurati. E quindi l’affermazione della Presidentessa Canigola dei giorni scorsi, secondo la quale le scuole sarebbero sicure non è veritiera: se le scuole fossero sicure non ci sarebbe bisogno di sospendere le lezioni e andare a effettuare nuovi controlli. Mettiamoci d’accordo, perché mi pare che si abbiano idee piuttosto confuse.

Luca Craia

Cosa c’entrano i murales con il centro? L’idea di parte storica e le decontestualizzazioni.


Trovo davvero pessima l’idea dell’Amministrazione Comunale di Montegranaro, annunciata stamattina sulla pagina Facebook del Comune dall’Assessore Perugini, di far realizzare un murale sulla parete esterna dell’edificio che ospita il cine-teatro La Perla. Intendiamoci, non posso giudicare l’opera in quanto ancora non è stata realizzata e, quandanche si rivelasse bella, sarebbe comunque una decontestualizzazione stridente.
La torre di San Giacomo
In viale Gramsci siamo in pieno centro, non ancora centro storico ma a ridosso delle mura castellane. Per la precisione, dove oggi sorge il teatro, una volta c’erano proprio le mura castellane e, adiacente, c'è il complesso di San Giacomo, risalente al XVI secolo. Un murale in questo contesto è fortemente fuori contesto, non c’entra niente. Un murale può servire a riqualificare zone degradate delle periferie, strutture inquadrabili come archeologia industriale, vecchi opifici, zone relativamente moderne in fase di recupero urbano e sociale.
Qui, invece, parliamo di centro, un centro che ha anch’esso necessità di essere riqualificato ma per il quale gli interventi devono essere più mirati e precisi, idonei per il contesto. Lo stesso errore è stato compiuto dalla precedente amministrazione che, addirittura, fece realizzare il murale su una parete di una casa del centro storico. L’opera è molto bella ma è totalmente fuori contesto, un pugno in un occhio. Ora si sta facendo lo stesso errore, solo molto più visibile, vista la collocazione.
Tutto questo è emblematico del concetto architettonico ed estetico che si ha di centro e centro storico e, se i presupposti sono questi, temo davvero che, su questa impronta, si possa imperniare un eventuale progetto globale. Mi auguro fortemente che ci ripensino.  

Luca Craia

Fine settimana da incorniciare a Montegranaro. Ma il centro storico rimane deserto.

Un ottimo fine settimana per Montegranaro che, finalmente, vede il centro pieno di gente. Non sono molte le occasioni per vedere il paese così vivo ma questi due giorni hanno dimostrato che si può fare del centro di Montegranaro non soltanto un luogo di incontro per la comunità cittadina ma anche un richiamo appetibile per visitatori da fuori che, tra sabato e domenica, sono stati davvero tanti. Come abbiamo già detto, per La Notte dei Musei a Sant’Ugo abbiamo fatto il pieno come non capitava da tempo, da prima del maledetto terremoto del 2016 che, tra i tanti dolorosi danni, ha anche fermato completamente o quasi il processo di promozione turistica che Arkeo stava portando avanti con successo. Ora sembra che ci sia un’inversione di tendenza in positivo e, sia sabato notte che domenica pomeriggio, Arkeo ha accolto decine di persone venute appositamente per ammirare lo splendore del luogo più prezioso di Montegranaro.
Nel frattempo la due giorni di giochi ed esperienze per bambini voluta dall’associazione Indaco ha funzionato, con un sabato non male anche se non affollatissimo e una domenica scoppiettante. C’era gente in viale Gramsci e c’era gente anche in piazza Mazzini, famiglie con bambini, tante persone venute da fuori e parecchi Montegranaresi finalmente tornati a impossessarsi dei propri spazi comuni.
Tutto questo è importantissimo per vari motivi: il primo, lampante, è la dimostrazione che a Montegranaro si può innescare o, meglio, far ritornare a vivere un’economia basata sull’accoglienza e sul servizio, come locali, bar, piccoli esercizi commerciali che possono usufruire di un flusso di visitatori che, se opportunamente stimolato e custodito, ci può essere anche in maniera costante. Certamente non si può pensare di farne l’economia principale, ma altrettanto certamente questo può creare lavoro e innescare un processo virtuoso anche in funzione della rivalutazione del centro storico.
Altro aspetto positivo è il ritorno dei Montegranaresi nei propri spazi del centro: il miglior rimedio al degrado sociale a cui purtroppo assistiamo da qualche tempo è il riappropriarsi degli spazi comuni. La piazza, le vie del centro, gli slarghi e i giardini si puliscono dalla sporcizia sociale quando la città li vive, quando i cittadini li frequentano e ne fanno il loro luogo di incontro comunitario. È importante che questo avvenga costantemente, ogni fine settimana.
Il centro storico, in tutto questo, può avere grandi vantaggi. Peccato che, anche questo fine settimana, nonostante le dichiarazioni di intento che parlavano di eventi sparsi lungo tutto il paese antico, in realtà abbiamo assistito al consueto concentramento di iniziative in piazza e, soprattutto, in viale Gramsci, lasciando le vie immediatamente prospicienti totalmente fuori dai giochi. È un peccato perché gli spazi ci sono e utilizzarli per idee costruttive e positive come questa porterebbe grandi benefici al centro e a tutto il paese. Manca la consapevolezza di cosa sia il centro storico, si ha la netta impressione che, chi amministra, confonda il centro storico con il centro in generale. Sono due cose diverse, connesse ma diverse e, se non passa questo concetto, sarà veramente difficile fare qualcosa di concreto.

Luca Craia

domenica 20 maggio 2018

Storie di uno stato inflessibile coi soliti e lassista con altri soliti.

Ieri sera ho cenato in un ristorante in cui vado spesso. Era sabato e la sala era piena,  ma il servizio, ho notato, non era puntuale ed efficiente come al solito. Al termine della cena mi sono fermato a parlare col responsabile che mi ha spiegato: di sabato sera, con la sala piena, il giorno di maggior lavoro nella settimana, si sono presentati gli uomini dell'Ispettotato del Lavoro e quelli della Asl per un'ispezione. L'ispezione ha notevolmente intralciato il lavoro causando un certo disservizio di cui qualche cliente si è lamentato.
Più tardi sono passato vicino a un caseggiato dove so che ha sede un tomaificio gestito da Cinesi. Era oltre la mezzanotte ma si lavorava tranquillamente. Lì, che io sappia, non ci sono uscite di emergenza, maniglioni antipanico, dubito che ci siano estintori, e lavorano ventiquattr'ore su ventiquattro sette giorni su sette. Lì,  però,  l'Ispettorato del Lavoro non c'era, ieri sera. Chissà se c'è mai stato.

Luca Craia

Notte dei Musei: Montegranaro fa il pieno. Il turismo è possibile.

Sant'Ugo torna a fare il pieno, per la Notte dei Musei, l'evento nazionale organizzato dal MIBACT e inserito in quello regionale, il Grand Tour dei Musei, voluto dall'Assessorato alla Cultura regionale. Un flusso costante e cospicuo di visitatori da prima dell'apertura (c'era gente in attesa) a ben oltre l'orario di chiusura, ha riportato il sito culturale più importante di Montegranaro (e uno dei più importanti dell'intera Regione) ai fasti del periodo precedente il terremoto quando, per i volontari di Arkeo che custodiscono e mantengono fruibile l'antica chiesa, era normale avere il pieno di visitatori. Col terremoto questo processo si era improvvisamente arrestato, ma ora sembra ci sia una nuova inversione di tendenza in positivo.
Un sacco di gente, dicevamo, venuta da tutta la Regione, gente che si è messa in giro a caccia di musei e che, per la serata, si è creata un itinerario includendo anche Sant'Ugo. Questo grazie alla presenza dell'iniziativa di Arkeo nel catalogo ufficiale dell'evento ma anche della promozione fatta direttamente dalla stessa associazione. Molti sono venuti anche per aver saputo dell'apertura dalla pagina del Comune, segno che, se l'istituzione si mette in aiuto anzichè contrastare come ha fatto fino a oggi, i risultati non possono che essere positivi.
Grande soddisfazione da parte del Presidente di Arkeo,  Graziella Marziali, che è stata a disposizione dei visitatori, insieme agli altri volontari, me compreso, per tutta la serata. L'impegno di Arkeo torna a dare frutto, indicando che costruire una micro-economia legata al turismo, a Montegranaro, è possibile. Noi lavoriamo in questo senso da anni, con mille difficoltà, con Sindaci che ci vogliono togliere le chiavi dei siti e imitatori vari che fanno sgambetti. Abbiamo contrastato la tentazione di mollare e siamo andati avanti. I risultati parlano per noi.
Prossimo impegno: la restituzione alla comunità di Montegranaro del Crocifisso delle Anime Sante restaurato, il 10 giugno.

Luca Craia