A Montegranaro si parcheggia un po’ come ci pare, lo
sappiamo, siamo il paese detentore del primato per il parcheggio creativo e
questa propensione ormai genetica a inventarsi i parcheggi più assordi e, comunque,
più irrispettosi delle regole e del prossimo sembra ormai essere assunta come
irrimediabile persino dalle autorità preposte. Così adesso arrivano i
dissuasori di sosta, archetti o paletti, ancora non si sa, in via Zoli. In
questa strada, piuttosto stretta ma molto trafficata, che collega il paese a
viale Gramsci, è costume consolidato parcheggiare sull’unico marciapiede,
costringendo i pedoni a passare in mezzo alla strada esponendosi a rischi
evidenti.
La decisione di mettere i paletti, quindi, va nella
direzione di tutelare la sicurezza dei pedoni, e questo va benissimo, ma suona
come una resa. Significa che non è ritenuto possibile educare gli automobilisti
al rispetto, anche e soprattutto tramite i mezzi a disposizione delle autorità
di controllo, che siano multe, rimozioni o quant’altro.
Questi mezzi vengono ampliamente utilizzati nel
vicinissimo viale Gramsci, dove la multa scatta con estrema facilità, ma nel
resto di Montegranaro vige il parcheggio selvaggio autorizzato nei fatti. Questo
fornisce l’erronea idea che è lecito fare come vogliamo purchè non lo facciamo
nel salotto buono del paese. Ecco allora che, quando si vogliono far rispettare
le regole perché questo è necessario, non si può fare affidamento sul buon
senso delle persone ma occorre ricorrere a mezzi coercitivi come i dissuasori.
La qual cosa mi pare molto triste, oltre che esteticamente deprecabile.
Luca Craia