giovedì 24 maggio 2018

ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE: FINALMENTE SBLOCCATI I FONDI


ELENA LEONARDI - FIRMATARIA DELLA PRIMA MOZIONE DI QUESTA LEGISLATURA REGIONALE: IL PRESSING SULLA LEGGE 13 HA AVUTO ESITO POSITIVO.

Comunicato integrale

Esprime soddisfazione la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla notizia dell'assegnazione di oltre 11 milioni di euro tramite un decreto interministeriale al finanziamento dell'edilizia privata per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Una mozione che presentai nel luglio 2017 con un titolo ben esplicativo – "eliminazione barriere architettoniche: oltre allo Stato la Regione non finanzia più i Comuni". Soddisfazione ovviamente condizionata dal fatto che sarà lo Stato a coprire le istanze pervenute dai singoli comuni. La Regione non metterà quote a parte ed è evidente che non lo ha fatto negli ultimi anni in cui il Governo non ha più finanziato al famosa legge 13 del 1989. Quindi in queste ultime annualità, chi aveva bisogno di adeguare il proprio stabile ad esigenze sacrosante dei diversamente abili, non lo ha potuto fare per l'assenza di un'azione compensativa da parte della Regione Marche. Quindi quella della Giunta è un'esultanza a metà, i lavori ripartiranno solo grazie al finanziamento statale che arriverà ai Comuni, la Regione pertanto non integrerà con fondi propri come invece si era impegnata in Aula dell'Assemblea Legislativa.
Eppure la mozione della sottoscritta – continua la Leonardi – fu bocciata in Aula e contemporaneamente ripresa a firma dei consiglieri del Pd, per avere la paternità di un argomento che evidentemente sino a quel momento alla maggioranza regionale non aveva considerato prioritario.
Come ho avuto modo di dire in Consiglio regionale lo scorso settembre – conclude la rappresentante del partito della Meloni – la strumentalizzazione politica del Pd ha avuto la meglio tramite la presentazione di, come asserito da un altro consigliere regionale, una edulcorata versione della medesima mozione.

Concessioni Balneari: la Proposta di Fratelli d'Italia per l'estensione a 75 anni.

Elena Leonardi: un impegno personale per le aziende balneari e lo sviluppo turistico che esse creano

Comunicato integrale

Depositata da Fratelli d'Italia alla Camera una proposta di legge per risolvere "definitivamente" la questione delle concessioni demaniali a uso turistico-ricreativo che negli ultimi anni, sotto la scure di una errata applicazione della direttiva Bolkestein, ha generato allarme e bloccato gli investimenti in un settore fondamentale come quello turistico.
La proposta nazionale di Fratelli d'Italia, presentata in anteprima proprio nelle Marche, porta a compimento un'azione che da anni la capogruppo Regionale Elena Leonardi sta portando avanti sia da quando era assessore al Turismo di Porto Recanati sia a seguito della sua elezione a Palazzo Raffaello. Quella della proroga ad ulteriori 75 anni delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo, proprio come hanno fatto in Spagna, darebbe una boccata d'ossigeno alle più di trentamila aziende balneari e al loro fondamentale indotto per la nostra economia.
Lo afferma Elena Leonardi – consigliere regionale – che assieme al tema dell'erosione costiera, ha affrontato nel suo mandato la problematica inerente l'applicazione della Direttiva Bolkeststein.
Sarà importante vedere come sarà accolta questa proposta a livello nazionale, in questo modo l'Italia farebbe una scelta strategica in tema di turismo e di tutela di quello che per la nostra economia è un volano importantissimo e che viene definito il nostro "petrolio" che ancora non siamo riusciti a valorizzare e tutelare a fondo.
Fra i firmatari della proposta – ricorda Leonardi – Giorgia Meloni, Riccardo Zucconi e Carlo Fidanza, c'è anche il neodeputato Francesco Acquaroli, il quale con atti come questo sta rendendo concreti gli impegni presi in campagna elettorale al fine della tutela e valorizzazione delle risorse del nostro territorio, la riviera maceratese è una di queste.
La Leonardi auspica, e per questo, è pronta ad impegnarsi di nuovo, che a livello regionale si stimoli l'esecutivo nazionale ad approvare la proposta di Fratelli d'Italia che prevede inoltre un regime di evidenza pubblica soltanto per le nuove concessioni che potranno avere una durata tra i 20 e i 30 anni e che sarà determinata dai comuni.
Auspico, termina Leonardi, che per il bene della nostra economia costiera, e di tutto il lavoro che i balneari creano e incentivano, questo atto possa avere un iter veloce e positivo, ponendo così fine a una annosa questione che sta minando un settore trainante del nostro turismo".

La De Micheli propone la sanatoria ma alcuni Comuni si affrettano a far cassa.


Non tutti sanno che il Commissario Straordinario per la Ricostruzione (che non c’è), Paola De Micheli, tra le tante sciocchezze presentate nel corso del suo mandato, nel ha proposta una che sembra invece andare nella direzione di mettere una toppa importante alla questione degli abusi edilizi che pare stiano paralizzando la ricostruzione. In sostanza si tratterebbe di una sanatoria per mettere in regola le difformità edilizie, ambientali e sismiche riscontrare negli edifici privati, quelle difformità che la burocrazia italiana sta utilizzando per tenere tutto bloccato. È una proposta, ben inteso, ma è già stata presentata alle forze politiche e trova il consenso, a quanto pare, delle Regioni interessate, per cui si potrebbe pensare che possa essere accolta dal nuovo governo e celermente trasformata in decreto. In questo caso le difformità potrebbero essere sanate, accelerando di conseguenza tutte le procedure per far ripartire ricostruzione ed economia.
La cosa, diciamo, curiosa è che alcuni Comuni tra quelli colpiti più pesantemente dal terremoto, pur essendo a conoscenza della proposta della De Micheli, continuino a invitare i propri cittadini a pagare le sanzioni per sanare le difformità edilizie, spesso con cifre piuttosto importanti che, specie per chi ha perso, se non tutto, una buona fetta del proprio patrimonio a causa del sisma, diventano ancora più pesanti. La motivazione addotta per la richiesta di questi pagamenti e per l’urgenza con la quale vengono sollecitati è che, altrimenti, la ricostruzione non riparte. Ebbene, se la proposta del Commissario De Micheli passasse, come si pensa e si auspica, tutto questo sarebbe superato. Non sarà mica che, questi Comuni, pensino prima a far cassa e poi, eventualmente, al bene concreto di cittadini e territorio?

Luca Craia