lunedì 28 maggio 2018

Sui social scoppia il tifo da stadio dei supporter Pd. Ma sbattono contro un muro di indignazione.


Hanno fatto una ola virtuale, i supporter del Pd, dopo che ieri sera si è palesata la sconfitta del governo mai nato dall’accordo Movimento 5 Stelle – Lega. Sui social, scorrendo, tra le innumerevoli esternazioni di indignazione e sdegno verso quanto accaduto, in special modo contro il comportamento del Capo dello Stato, ogni tanto appariva l’esultazione di questo o quel personaggio inquadrabile nella pseudo-sinistra che ha governato fino a ieri. Qualcuno ha cercato di giustificare l’ingiustificabile, qualcun altro ha proposto interpretazioni più o meno fantasiose della Costituzione, molti hanno semplicemente issato la bandiera della superiorità presunta (ma della spocchia reale) della sinistra italiana, tirandosi fuori dalla discussione e additando come populismo e pochezza il fenomeno di rigetto da parte della evidente maggioranza degli Italiani. Ma stavolta sono palesemente in minoranza, i tifosi da stadio del Pd, che stavolta tifano per la Germania e non per l’Italia: hanno subito cozzato contro la marea sdegnata che è salita subito dopo le parole di Mattarella pronunciate in diretta televisiva. Questa volta il tifo da stadio, lo squadrismo virtuale targato Pd, pare non funzionare.

Luca Craia

Cottarelli al Quirinale alle 11,30. Chi è il potenziale nuovo Presidente incaricato. Un orientamento politico e internazionale preciso.


Carlo Cottarelli è atteso al Quirinale alle 11,30 di stamattina, momento in cui dovrebbe assumere l’incarico di formare un nuovo Governo dopo lo scontro istituzionale consumatosi ieri che ha portato alla rinuncia da parte di Giuseppe Conte all’incarico ricevuto su indicazione della maggioranza parlamentare rappresentata da Movimento 5 Stelle e Lega.
Nel frattempo informiamoci su chi sia Carlo Cottarelli. È importante sapere che lavora, dal 1988, per il Fondo Monetario Internazionale, dove ha ricoperto diversi incarichi di prestigio tra cui la vicepresidenza del Dipartimento Europeo e del Dipartimento Strategia, Politica e Revisione, e la Direzione del Dipartimento Affari Fiscali dal 2008 al 2013. Inoltre, nel 2013, è stato nominato, dall’allora Presidente del Consiglio Enrico Letta, Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica (spending review). Nel 2014 Renzi lo ha nominato direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale.
Da questo breve sunto del curriculum del Presidente in pectore si capisce benissimo a quale orientamento politico risponde e a quali agganci internazionali si rifà. Il quadro, quindi, si fa sempre più chiaro: la Presidenza della Repubblica sta muovendosi in direzione contraria alle indicazioni politiche giunte dal voto del 4 marzo.

Luca Craia

domenica 27 maggio 2018

Il discorso di Mattarella, il testo integrale

Allo scopo di comprendere meglio quanto accaduto, fornisco di seguito il testo integrale dell'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, col quale ha spiegato la situazione che ha portato alla rinuncia all'incarico di governo da parte di Giuseppe Conte.

"Dopo aver sperimentato nei primi due mesi tutte le possibili soluzioni, si è manifestata una maggioranza parlamentare tra Lega e Cinque Stelle, che pur contrapposti alle elezioni hanno raggiunto una intesa dopo un ampio confronto programmatico. Ne ho agevolato in ogni modo il tentativo di dar vita a un governo, ho atteso tempi da loro richiesti e per farli approvare dalle rispettive basi di militanti, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta per l'incarico del presidente del Consiglio pur superando la perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento ed ho accompagnato con piena attenzione il lavoro per formare il governo.
Nessuno può affermare che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene chiamato del cambiamento. Al contrario ho accompagnato questo tentativo come del resto mio dovere in presenza di una maggioranza parlamentare nel rispetto delle regole della Costituzione.
Avevo fatto presente ai rappresentati dei due partiti e al presidente incaricato, senza riceverne obiezioni, che su alcuni ministeri avrei esercitato una attenzione particolarmente alta sulle scelte da compiere. Questo pomeriggio il professor Conte, che apprezzo e ringrazio, mi ha presentato le sue proposte per i decreti di nomina che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendone la responsabilità istituzionale. In questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito né può subire limitazioni.
Ho accettato tutte le proposte di ministri tranne quella del Ministro per l'Economia. La designazione del ministro dell' Economia costituisce sempre un messaggio immediato di fiducia o di allarme per gli operatori finanziari. Ho chiesto per quel ministero l'indicazione di un autorevole esponente di quella maggioranza, coerente con l'accordo di programma, un esponente che al di là della stima e della considerazione della persona non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe portare probabilmente o inevitabilmente alla fuoriuscita dell'Italia dall'Euro, cosa ben diversa da una atteggiamento vigoroso nell'Ue per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano. A fronte di questa mia sollecitazione ho registrato con rammarico una indisponibilità a ogni altra soluzione e il presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato.
L'incertezza della posizione italiana nell'Euro ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri che hanno investito nei nostri Titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite della Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito, e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e della famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi dei mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo quando prima dell'Unione monetaria europea, i tassi sui mutui sfioravano il 20%. E' mio dovere nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani. In questo modo si riafferma concretamente la sovranità italiana, mentre vanno respinti al mittente inaccettabili e grotteschi giudizi sull'Italia apparsi sulla stampa di un Paese europeo. L'Italia è un Paese fondatore dell'Ue e ne è protagonista.
Non faccio le affermazione di stasera a cuor leggero, anche perché ho fatto ogni sforzo possibile per far nascere un governo politico. Nel fare questa affermazioni antepongo a tutto la difesa della Costituzione e dell'interesse della Comunità nazionale. Quella dell'adesione all'Euro è una scelta di importanza fondamentale per le prospettive del nostro Paese e dei nostri giovani. Se si vuole discuterne lo si deve fare apertamente e con un serio approfondimento anche perché è un tema che non è stato in primo piano nella recente campagna elettorale. Sono stato informato della richiesta di forze politiche di andare a elezioni ravvicinate. Si tratta di una decisione che mi riservo di prendere doverosamente sulla base di quello che avverrà in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa".

La festa per la consegna delle casette, la vittoria della non ricostruzione.

Io li capisco, quelli che festeggiano perché gli consegnano la casetta di legno nuova nuova. Come non capirli? Dopo mesi e mesi sballottati qua e là come casse di merce, tra il fastidio di albergatori più o meno costretti e mancanze di rispetto di varia natura, ritrovare qualcosa che somigli a casa è un evento che rallegra. Ma somiglia tanto, troppo, alla sindrome di Stoccolma e la gratitudine tributata ai tagliatori di nastri tricolori pare quella riservata dagli ostaggi agli aguzzini.
È su questo effetto psicologico, umano e prevedibile, che si fonda parzialmente la politica del non fare, la ricostruzione che non c'è, la strategia della desertificazione progressiva. Una politica che sta funzionando e addirittura riscuote, in casi come questo, un consenso illogico quanto scontato.
Intanto la popolazione dei borghi terremotati risulta dimezzata ed è prevedibile, quando queste baracche marciranno, a breve, e le case vere non saranno state ricostruite, che il dato precipiti fino a registrare poche sparute unità di resistenti in loco. A quel punto sarà la rassegnazione, programmata da sempre, a sostituire i festeggiamenti. E il campo sarà libero.

Luca Craia 

sabato 26 maggio 2018

Cercasi rilevatori a Montegranaro, ma lo si pubblicizza in ritardo


Il 15 maggio scorso appariva sull’Albo Pretorio l’annuncio ufficiale inerente alla graduatoria per i rilevatori per il censimento che, come si sa, da quest’anno diventa annuale. Pubblicai su queste pagine un articolo per dare opportuna pubblicità alla cosa visto che, per quanto minima, è pur sempre un’opportunità di lavoro e di reddito magari per giovani in cerca di lavoro o studenti. Lo feci anche perché il Comune di Montegranaro, a parte l’adempimento di pubblicare l’atto ufficiale sull’Albo Pretorio, non stava dando alcuna pubblicità alla ricerca di personale (leggi l’articolo).
Ieri, finalmente, a distanza di dieci giorni dalla pubblicazione dell’atto, finalmente appariva sulla pagina Facebook del Comune un comunicato che ne parlava e che, immantinente, veniva ripreso dalle testate online che spesso si rivelano quasi più veloci nel pubblicare i comunicati del Comune dell’ente stesso. Peccato, però, che sono appunto passati invano dieci giorni, dieci giorni in più per gli aspiranti rilevatori e che ora sono andati persi.
E chissà, magari se non ne avessi parlato su questo blog che, si sa, in piazza Mazzini non leggono mai, magari la cosa sarebbe scorsa via così, a uso e consumo dei più accorti che consultano quotidianamente l’albo pretorio e che sappiamo essere tanti. Resta il dubbio su quei dieci giorni persi e sul perché. L’ho anche chiesto pubblicamente sulla stessa pagina ma, come di consueto, a me non rispondono. Che sia stato in ferie l’addetto stampa, che immagino molto affaticato dovendo lavorare sia per il Comune che per un giornale online che pubblica i suoi stessi comunicati? Che sia finita la carta sotto i mucchi di carte e di comunicati? Non lo sapremo mai, temo.

Luca Craia

Autovelox sulla Mezzina: multe annullate. Quando chi fa le regole non le rispetta.

Quindi sarebbero tutte da annullare, le contravvenzioni elevate tramite autovelox lungo la strada provinciale Mezzina dopo lo smantellamento del tutor per volere della Provincia di Fermo. Mancherebbe il decreto del Prefetto che ne autorizzi l'uso, previsto dalla legge e, a quanto pare, mai emesso, evidentemente mai richiesto. Non è una cosa da poco: la legge la dobbiamo rispettare tutti, soprattutto chi le leggi le fa o controlla che gli altri le rispettino. 
La Provincia di Fermo ha avuto un comportamento che ha dell'incredibile: ha fatto multe a raffica senza inviarle tempestivamente, ha pastrocchiato coi cartelli, ha sostituito un sistema che fondamentalmente funzionava con un altro che sembra utile solo a far cassa ma, ma soprattutto non ha rispettato le regole, e questo è estremamente grave.
Intendiamoci: lungo quella strada c'è un limite di velocità e va osservato. Quindi è giusto punire chi non lo rispetta. Ma quando chi deve controllare e sanzionare chi non rispetta le regole, per primo le ignora, abbiamo un corto circuito per il quale la regola stessa viene svuotata di significato insieme al ruolo educativo della sanzione.
Ora ci sarebbe da aspettarsi un gesto riparatorio da parte degli esponenti della Provincia di Fermo, un gesto autosanzionatorio che può essere una pubblica ammenda o, meglio ancora, le dimissioni di chi ha così macroscopicamente sbagliato. Ma sono pronto a scommettere che non avverrà niente di tutto ciò.

Luca Craia 

TRA EMERGENZA E TERREMOTO. CONVEGNO DEL COORDINAMENTO COMITATI.


Comunicato integrale 

Si è svolto ieri pomeriggio il convegno organizzato dal Coordinamento dei Comitati ed al quale hanno partecipato tutte le forze politiche (18 tra senatori e deputati), i sindacati, Confindustria, la Protezione civile, gli Uffici speciali per la ricostruzione, gli ordini dei commercialisti,ingegneri,architetti, il vescovo di Rieti, il presidente della commissione sisma ed ovviamente i Comitati dei terremotati in nutrita rappresentanza.
Sono state rappresentate situazioni reali, quotidianamente vissute dai terremotati ed è stato chiesto sia di dar seguito a quanto promessoci da Salvini e Di Maio nel contratto con i terremotati siglato prima delle elezioni, sia di instituire dei tavoli di lavoro/commissioni che si occuperanno di :
LAVORO 
I terremotati dovranno essere protagonisti nell’attività di ricostruzione grazie al coinvolgimento diretto e a sgravi fiscali per aziende che assumono persone colpite dal sisma
RICOSTRUZIONE
norme, sburocratizzazione, coinvolgimento territori
RIDUZIONE/ BLOCCO PRESSIONE FISCALE  Finché non saremo messi nelle condizioni di produrre non potremo pagare alcuna tassa o bolletta 
ASPETTO PSICOLOGICO SISMA
anziani, bambini ma anche e soprattutto per chi ha avuto perdite di vite in famiglia
COMPLETARE PROCESSO SANATORIA ABUSI 
sia per coloro che hanno costruito una soluzione abitativa di emergenza a proprie spese e sul proprio territorio, sia per chi ha tanto piccoli quanto vecchi abusi che stanno, ad oggi, bloccando l’approvazione delle pratichep
Abbiamo parlato chiaro e dobbiamo dire che abbiamo ricevuto risposte altrettanto chiare.
Tutte le parti hanno accettato di essere coinvolte in questa piattaforma operativa che deve porre fine a parole e promesse e portare a casa FATTI CONCRETI, necessari per risollevare le sorti delle nostre terre, il nostro lavoro, la nostra psiche e la nostra economia . 
#insiemejelafamo