martedì 29 maggio 2018

Quando Ubaldi stanziava mezzo milione per il centro storico. Ma dall’opposizione.


È molto carino Facebook a riproporci le cose accadute oggi negli anni passati. È molto carino e, a volte, implacabile. Così oggi mi è apparso un articolo de Il Resto del Carlino del 29 maggio del 2010 in cui si parlava dei primi interventi pubblici dell’associazione Città Vecchia. L’avevo appena fondata e ne ero Presidente e, in questa veste, cominciavo a prendere i primi contatti con le forze politiche per trovare soluzioni per il centro storico di Montegranaro. Tra questi primi contatti ci fu quello con Liberi per Montegranaro, formazione politica che fa riferimento all’avvocato Endrio Ubaldi, allora consigliere comunale di opposizione e oggi vicesindaco del Comune di Montegranaro.
Ubaldi, in questo articolo, recita: “il nostro gruppo consiliare, nell’ambito del Piano delle Opere Pubbliche triennale, ha proposto di destinare la somma di complessivi 500.000 euro per la parte storica”. E poi articolava come investire questa cifra e in quali tempi. “Per il 2010” cominciava Ubaldi “la somma prevista sarebbe di 100.000 euro da destinarsi al rispetto delle ordinanze più urgenti”. E proseguiva così: “per il 2011 e 2012 dovrebbero essere previsti altri 100.000 euro per poter intervenire in altre situazioni di somma urgenza, mentre la somma di 300.000 euro dovrebbe essere utilizzata per il completamento dei lavori del Palazzo Comunale”. Infine, la conclusione, interessantissima: “siccome troppo spesso si sente ripetere che non ci sono i soldi, ebbene, senza alcun timore di essere smentiti, affermiamo tranquillamente che è solo questione di scelte e di sensibilità verso alcune problematiche, anziché altre”.
Aveva le idee chiare, Ubaldi, nel 2010. Il programma, per quanto piuttosto superficiale, andava comunque a toccare alcuni dei temi fondamentali per il recupero del centro storico. Solo che, una volta diventato vicesindaco e assessore al bilancio, questa somma, a bilancio, appunto, non ce l’ha mai messa. È vero che c’è il progetto di recupero del Municipio, tra l’atro in forte ritardo e che probabilmente non vedrà la luce prima delle elezioni, e tra l’altro finanziato dalla Regione coi soldi dei terremotati, ma per il centro storico questa Amministrazione, da lui guidata, non ha stanziato un centesimo eccezion fatta per i 10.000 euro magnanimamente elargiti all’assessorato competente, unica somma in quattro anni e passa, utilizzati per un progetto che sta andando davvero al rilento e che difficilmente potrà produrre qualche risultato in tempi brevi.
Curioso, quindi, come cambino le priorità a seconda della poltrona su cui ci si siede. Complimenti per la coerenza.

Luca Craia

lunedì 28 maggio 2018

Montegranaro: l’assessorato al centro storico è fumo negli occhi. Dalla prossima consiliatura ci pensino i lavori pubblici.


Si è ritenuto, in tempi recenti e vista la crisi progressiva del centro storico, di affidare una delega specifica a un assessore, evidentemente per avere un monitoraggio più dettagliato della situazione e poter mirare maggiormente agli interventi da mettere in campo. Un primo approccio di questo tipo fu dato dall’Amministrazione Gismondi che individuò in Mauro Lucentini la persona deputata a questo compito. In realtà Lucentini non aveva un assessorato ma soltanto la delega per il centro storico. Con l’Amministrazione Mancini, invece, si è creato un vero e proprio assessorato, affidato a Giacomo Beverati, che avrebbe dovuto portare a soluzioni concrete. Alla prova dei fatti va detto che l’idea si è dimostrata inefficace.
Il problema consiste nell’approccio, che è sbagliato. I problemi del centro storico vanno affrontati da uffici che abbiano i mezzi per intervenire in maniera concreta, mentre all’assessorato di Beverati è sempre stato dato un portafoglio estremamente esiguo, almeno per ciò che riguarda la delega specifica per il paese antico. In questo modo le politiche messe in campo dall’assessorato sono risultate tardive e di scarso impatto, non avendo mezzi finanziari e uffici specifici che se ne potessero occupare. Diverso sarebbe stato se, a programmare interventi nel centro storico, fosse stato l’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica, assessorato che dispone di mezzi economici ben diversi e di peso politico superiore, nonché dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Per questo ritengo superato il concetto di assessorato al centro storico e auspico che tutte le forze politiche che scenderanno in campo per le elezioni amministrative del 2019 indirizzino gli inteventi volti a risolvere l’annoso problema direttamente all’assessorato ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica, coinvolgendo, ovviamente, gli altri assessorati nelle problematiche più specifiche al sociale e alla cultura. Il centro storico necessita prima di tutto di interventi strutturali e di investimenti, e l’Assessorato specifico, fino a oggi, non è stato mai messo nelle condizioni di avere mezzi adeguati in questo senso. Quindi è ovviamente necessario porre la soluzione della questione “centro storico” come prioritaria già dai programmi elettorali, per poi passare agli interventi reali realizzati con i mezzi e le forze che solo un assessorato più pesante può mettere in campo.

Luca Craia

RIAPERTURA AL PUBBLICO DELLE SEGGIOVIE DI FRONTIGNANO: MOZIONE DI ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA)

" LA STAGIONE ESTIVA E' ALLE PORTE - SI TROVI UNA IDONEA SOLUZIONE PER L'ANTICIPAZIONE DELLE RISORSE"

Comunicato integrale

Nuovo intervento in Regione sul tema degli impianti da sci delle zone colpite dal sisma da parte della capogruppo regionale Elena Leonardi di Fratelli d'Italia.
Con questo documento la Leonardi evidenzia la richiesta effettuata dal Comune di Ussita all'Ufficio Speciale per la Ricostruzione regionale di un intervento per la riapertura al pubblico esercizio delle seggiovie denominate "Lo Schiancio-Le Saliere" e "Pian dell'Arco – Belvedere". Esso, afferma la rappresentante del partito della Meloni, è ricompreso in un allegato di un Decreto del Vicecommissario Delegato per l'emergenza terremoto, risalente allo scorso gennaio: il problema è che del finanziamento complessivo di 7.960.000 euro destinati al Comune di Ussita, i fondi per gli impianti ancora non si vedono.
Al fine di una necessaria parziale riapertura delle seggiovie, è stato stimato un costo prudenziale attorno ai 200.000 euro che il Comune sollecita, tramite un anticipo, al fine di far riaprire la stagione estiva e sbloccare la stagnante situazione economica locale, si afferma nel dispositivo a firma Leonardi.
L'atto della rappresentante di Fratelli d'Italia è motivato dal fatto che si possa così dare un concreto e tangibile impulso al territorio: riattivando efficacemente questo settore e conseguentemente quello sciistico invernale, si avrebbe anche un incremento dell'occupazione e dell'indotto legato al turismo di alta quota.
Pertanto dopo l'importante mozione inerente il "rilancio delle aree montane colpite dal terremoto e il sostengo concreto per lo sviluppo economico e turistico dei bacini sciistici di Frontignano, Bolognola e Monte Prata" attuato lo scorso ottobre in collaborazione e su stimolo del consigliere provinciale Paolo Renna, arriva ora questo documento avente ad oggetto "fondi per la riapertura al pubblico delle seggiovie di Frontignano".
La Leonardi chiede pertanto un impegno della Giunta nel trovare una idonea soluzione anticipando la somma richiesta, come è stato fatto in passato per altre situazioni. Si chiede inoltre di impegnarsi direttamente col Comune di Ussita al fine di avere una rapida soluzione per il riallineamento delle funi, necessario al riavvio degli impianti della seggiovia di Frontignano.